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Lunedì 27 LUGLIO 2015
Proposta Nursind: “Basta con i camici multicolor. Stesso colore in tutta Italia per ogni professione”

In alternativa sia almeno adotatta un'etichetta stampata ben visibile che identifichi la qualifica dell'operatore. “È buona cosa che il cittadino sia a conoscenza se un’informazione gli è pervenuta da un volontario, un medico, un infermiere, un coordinatore, un operatore di supporto, un tecnico o un’altra persona”.

Dopo l’invito ai mezzi di comunicazione rivolto la scorsa settimana dalla presidente Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, sul corretto utilizzo del termine “infermiere” che a suo giudizio viene impiegato impropriamente per indicare una più vasta platea di operatori sanitari che infermieri non sono, il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, scrive ai ministri competenti affinché si attivino per definire una modalità unica sul territorio nazionale per l’individuazione delle varie figure che lavorano in sanità.

“Pensiamo sia anche questa una questione di trasparenza – afferma Andrea Bottega segretario nazionale del Nursind -, dare la possibilità immediata ai cittadini di capire con chi si stanno relazionando in modo da poter avanzare le corrette richieste alle persone giuste. Molte risposte ai cittadini utenti sono ritenute inadeguate perché in realtà sono rivolte alle professionalità sbagliate. Nel diritto all’accessibilità piena ai servizi ci deve essere anche la possibilità di poter relazionarsi chiaramente con i vari responsabili dei servizi e delle attività clinico-assistenziali. È buona cosa che il cittadino sia a conoscenza se un’informazione gli è pervenuta da un volontario, un medico, un infermiere, un coordinatore, un operatore di supporto, un tecnico o un’altra persona”.

La proposta che il Nursind avanza è quella di istituire una divisa unica con un unico colore o un’etichetta ben visibile stampata sulla divisa di tutto il personale con la dicitura della propria qualifica (Infermiere, Medico, Operatore, Tecnico, …). Infatti, osserva Bottega, le divise e le modalità di riconoscimento cambiano da azienda ad azienda anche all’interno della stessa regione. A livello normativo nazionale il decreto legislativo 150/2009 all’art. 55-novies indica una modalità di riconoscimento del dipendente pubblico nel rendere noto il proprio nome e cognome, “ma nulla dice sulla conoscibilità della propria qualifica che spesso è desunta arbitrariamente dal tipo e colore di divisa che il dipendente indossa”.

“Abbiamo letto le dichiarazioni del sottosegretario Vito De Filippo alla nota Ipasvi e abbiamo apprezzato la sensibilità dimostrata verso la questione. Pertanto abbiamo deciso di formalizzare – conclude Andrea Bottega – la nostra richiesta di modifica al Dlgs 150/2009 nella speranza che questo giovi sia ai cittadini che alla Pubblica Amministrazione”.
 

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