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Venerdì 25 FEBBRAIO 2011
Question time. Fazio promuove Chiodi e rivede chiusura del reparto Malattie infettive a Crotone

Il presidente dell’Abruzzo Gianni Chiodi “è riuscito ad ottenere notevoli risultati in termini di programmazione e contenimento dei costi, come dimostrato dal monitoraggio costante che il ministero sta effettuando”. Queste le parole positive che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha usato durante l’audizione sull’andamento del piano di rientro abruzzese svolta ieri in Senato. Interrogato anche sulla chiusura del reparto malattie infettive dell'ospedale di Crotone, Fazio ha risposto: “I recenti sbarchi di immigrati suggeriscono di riconsiderare la decisione”.

“Nonostante la situazione emergenziale post terremoto ed il forte disavanzo creato dalle Amministrazioni regionali precedenti, l'attività in corso” nella Regione Abruzzo “dimostra la concretezza dell'azione volta alla realizzazione del piano di rientro 2007-2009.”. Ad affermarlo è stato ieri, in audizione al Senato, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che ha usato parole molto positive nei confronti del presidente e commissario ad acta dell’Abruzzo, Gianni Chiodi: “È riuscito ad ottenere notevoli risultati in termini di programmazione e contenimento dei costi”. “Per l'anno 2010 – ha spiegato - si profila un disavanzo non coperto al netto degli ammortamenti non sterilizzati di soli 5 milioni di euro, con un miglioramento deciso rispetto al 2007, in cui si era registrato un disavanzo non coperto di 76 milioni di euro”.
In particolare, Fazio ha evidenziato come la Regione stia adottando “procedure di programmazione e di gestione regionale basate su metodologie e criteri trasparenti che siano in grado, da un lato, di qualificare l'assistenza sanitaria e, dall'altro, di ‘blindare’ il sistema rispetto ad eventuali comportamenti opportunistici o a interessi di parte”.

Ecco il testo della risposta di Fazio sulla questione Abruzzo:
“Le risorse utilizzabili per il piano straordinario degli investimenti assegnate alla Regione Abruzzo ammontano a circa 240 milioni, cui se ne aggiungono ulteriori 19 per l'attuazione del programma per l'attività intramuraria. Le procedure di utilizzo di tali somme, più volte illustrate dal Ministero ai rappresentanti della Regione, prevedono la definizione di un accordo di programma comprensivo di un protocollo d'intesa e di un documento programmatico, volti a definire gli interventi di razionalizzazione e riqualificazione della rete ospedaliera territoriale. Per quanto riguarda l'azione commissariale, il presidente Chiodi è riuscito ad ottenere notevoli risultati in termini di programmazione e contenimento dei costi, come dimostrato dal monitoraggio costante che il Ministero sta effettuando. Il programma operativo che la gestione commissariale sta attuando, seguendo criteri di trasparenza, è finalizzato alla riconversione delle strutture, alla riduzione delle prestazioni inappropriate, alla regolamentazione dei rapporti con i privati ed al contenimento della spesa farmaceutica. Nonostante la situazione emergenziale post terremoto ed il forte disavanzo creato dalle Amnninistrazioni regionali precedenti, l'attività in corso dimostra la concretezza dell'azione volta alla realizzazione del piano di rientro 2007-2009”.
“Per quanto attiene all'interrogazione del senatore Tancredi, faccio presente che, in attuazione delle finanziarie degli anni scorsi, in particolare del decreto-legge n. 78 del 2010, alla Regione Abruzzo sono stati assegnati circa 240 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 19 milioni per l'attuazione del programma relativo all'attività libero-professionale intramuraria.
Gli uffici del Ministero hanno più volte incontrato i rappresentanti della Regione Abruzzo per illustrare le procedure e le modalità di utilizzo di tali somme nell'ambito di un affiancamento costante. La procedura prevede che venga definito uno specifico accordo di programma, comprensivo di un protocollo d'intesa e di un documento programmatico, nel quale sono definiti gli interventi da porre in essere in coerenza e in attuazione del piano di razionalizzazione e riqualificazione della rete territoriale e ospedaliera. I relativi documenti sono in fase avanzata di stesura.
Pertanto, si conferma che, in presenza di un documento programmatico definito e in ottemperanza alla legge n. 77 del 2009, sarà cura del Ministero mettere in essere tutte le azioni necessarie per garantire la priorità a favore della Regione Abruzzo, come previsto dal decreto legge n. 78 del 2010, nell'utilizzo delle risorse attualmente disponibili.
Per quanto attiene alle interrogazioni della senatrice Bianchi e dei senatori Legnini e Mascitelli, il presidente Chiodi è stato nominato commissario ad acta, come è noto, ai sensi dell'articolo 2, commi 83 e 88, della legge n. 191 del 2009, quindi ai sensi di disposizioni contenute in norme primarie dello Stato, al fine di attuare il piano di rientro, che confermo essere quello deliberato in Consiglio dei ministri l'11 dicembre 2009. Il presidente Chiodi e stato quindi incaricato di dare completa attuazione al suddetto piano. Nel gennaio 2010, è stata nominata subcommissario la dottoressa Baraldi come persona di qualificata e comprovata esperienza nella programmazione sanitaria.
Dalla data di insediamento del presidente Chiodi a commissario, la Regione ha fatto notevoli passi avanti sia in termini di programmazione che di contenimento dei costi. Per quanto riguarda questi ultimi, per l'anno 2010 si profila un disavanzo non coperto al netto degli ammortamenti non sterilizzati di soli 5 milioni di euro, con un miglioramento deciso rispetto al 2007, in cui si era registrato un disavanzo non coperto di 76 milioni di euro.
Il programma operativo elaborato dalla gestione commissariale, con il supporto e l'affiancamento del Ministero della salute e dell'AGENAS, interviene sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, sulla razionalizzazione dell'assistenza territoriale, sulla revisione della rete di emergenza urgenza, sulla razionalizzazione della rete dei laboratori pubblici e sul contenimento della spesa farmaceutica. Attualmente, i tavoli di monitoraggio certificano che si stanno attuando le azioni previste. Nei tavoli di monitoraggio è stata infatti valutata positivamente la manovra di riassetto strutturale ospedaliero, soprattutto per quanto attiene al contenimento del numero delle unità operative complesse e al piano di riorganizzazione della rete laboratoristica.
In particolare, la Regione ha provveduto all'approvazione di tre importanti documenti di programmazione ospedaliera. Il primo concerne la metodologia di definizione del fabbisogno di prestazioni ospedaliere e dei posti letto correlati. Vorrei che si noti la consecutio anche logica dei vari documenti approvati dalla Regione. È stato fissato un fabbisogno di 2,9 posti letto per acuti per 1.000 abitanti (rispetto agli attuali 3,5), con una riduzione di 718 posti letto pubblici e 122 privati. Il secondo documento riguarda la disattivazione dei presidi per acuti non coerenti con il fabbisogno (pertanto, è stato prima individuato il fabbisogno, e poi si è proceduto a disattivare i presidi per acuti non coerenti con lo stesso), e un cronoprogramma delle loro riconversioni. Fanno parte del terzo documento i criteri di definizione della rete integrata di servizi, dell'assetto organizzativo e del dimensionamento delle unità operative, delle funzioni e delle principali reti cliniche, con il principio hub e spoke (ruote e raggi), provvedendo a fissare anche i criteri per gli assetti organizzativi.
In particolare, è stata prevista la riconversione di sei strutture (ricordo che l'Abruzzo ha dimensioni contenute), cinque delle quali da trasformare in presidi territoriali di assistenza h24 ed una struttura, quella di Tagliacozzo, da riconvertire in presidio territoriale di riabilitazione. Il cronoprogramma prevedeva il termine del 31 agosto 2010 per le prime quattro strutture e del 30 settembre e 31 dicembre 2010, rispettivamente, per le ultime due.
In tema di riduzione delle prestazioni inappropriate, la Regione ha predisposto uno schema di delibera commissariale, cioè il piano regionale per la riduzione delle prestazioni inappropriate, che prevede il trasferimento dei DRG ad alto rischio di inappropriatezza, per una quota, in regime di day hospital e, per una quota, direttamente in regime ambulatoriale.
La Regione ha trasmesso una relazione sulla riconversione dei piccoli ospedali, comunicando di impegnarsi per l'attivazione degli strumenti e degli applicativi per la messa in rete delle attività. Nella relazione è riportata l'avvenuta riconversione, secondo il programma, dei presidi di Pescina, Casoli e Gissi, a far data dal 31 agosto 2010. Quindi, come si vede, i dati dimostrano che effettivamente c'è un'attività concreta per realizzare il piano di rientro.
Per quanto riguarda i contratti con gli erogatori privati dell'anno 2010, la gestione commissariale ha svolto il procedimento previsto dal decreto legislativo n. 502 del 1993 in materia di programmazione assistenziale. Infatti sono state definite le linee negoziali per regolamentare i rapporti in materia di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture private provvisoriamente accreditate e dalle case di cura private, nonché le prestazioni rese da studi medici, nel rispetto dei tetti di spesa 2010.
L'insieme di questi elementi evidenzia che la gestione commissariale, pur in presenza di straordinarie difficoltà di contesto legate alla gestione emergenziale del post-terremoto (che vanno tenute in considerazione), sta adempiendo, per quanto attiene alla certificazione dei tavoli tecnici di monitoraggio, al mandato conferito dal Consiglio dei ministri per l'attuazione del piano di rientro e sta anche adottando delle procedure di programmazione e di gestione regionale basate su metodologie e criteri trasparenti che siano in grado, da un lato, di qualificare l'assistenza sanitaria e, dall'altro, di «blindare» il sistema rispetto ad eventuali comportamenti opportunistici o a interessi di parte. Vorrei ricordare che un elemento positivo è stato la recente firma, qualche giorno fa, di un protocollo d'intesa tra la Regione Abruzzo e il Comando Carabinieri per la salute (NAS) per il potenziamento dell'attività di vigilanza, controllo e monitoraggio delle strutture sanitarie regionali.
Questo processo di sostanziale recupero dell'equilibrio di bilancio e di avvio del percorso di razionalizzazione e qualificazione della rete sanitaria e sociosanitaria è stato gravato da un pesante elemento di difficoltà ascrivibile a responsabilità dei governi regionali che hanno preceduto la presidenza Chiodi. Infatti, nel corso delle verifiche effettuate nell'anno 2010, è emerso che la Regione Abruzzo, a suo tempo, con le precedenti gestioni ha dirottato verso altri settori della spesa regionale cospicue risorse del servizio sanitario regionale, per il finanziamento della spesa corrente con riferimento agli anni 2004, 2005 e 2006, per complessivi 331 milioni di euro, con la conseguenza che, riportando a nuovo la corrispondente passività e sommando ad essa i disavanzi non coperti negli anni 2007 e 2008 per un importo di 81 milioni di euro, l'attuale gestione sanitaria della Regione Abruzzo si trova ad essere ancora gravata da un disavanzo di ben 412 milioni di euro.
A fronte di tale situazione provocata dalle precedenti gestioni, l'attuale gestione commissariale ha adottato i decreti n. 3 del 2008, n. 25 del 2009, n. 26 del 2009 e n. 27 del 2009, con cui ha reintegrato le risorse del servizio sanitario regionale per circa 115 milioni di euro. Per la rimanente parte da coprire dovranno essere adottati ulteriori provvedimenti che saranno concertati con i Ministeri affiancanti”.


Il ministro è poi intervenuto sulla chiusura del reparto malattie infettive dell'ospedale di Crotone, spiegando che la decisione era conforme al Piano di rientro che, in base anche ai parametri previsti dall'AGENAS, ha determinano una struttura complessa di malattie infettive per ogni DEA di secondo livello (Hub).
“Comunque – ha spiegato il ministro - il piano di riordino deliberato dalla Regione Calabria non è stato ancora approvato dai tavoli di monitoraggio e quando nel tavolo di affiancamento del Ministero della salute ed AGENAS alla Regione sarà concordata la proposta definitiva della rete ospedaliera, potrà anche essere presa in considerazione una diversa articolazione della rete di malattie infettive, tenendo sempre conto delle compatibilità economiche sottese al piano di rientro”. Questo perché “in effetti – ha aggiunto Fazio - i recenti sbarchi di immigrati stranieri cambiano il quadro e credo che la questione potrà, anzi ritengo dovrà, essere riesaminata proprio alla luce della massiva presenza di immigrati nella Regione con alta probabilità di sviluppo di patologie infettive e mi farò personalmente carico della questione”.
 

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