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Martedì 21 LUGLIO 2015
Avezzano. Effettuati 43 trattamenti per ictus cerebrale nel 2014. Il quadruplo rispetto al 2012
Se la tabella di marcia resterà quella attuale fino a fine anno, la stroke unit all'interno di Neurologia raggiungerà il primato regionale. Decisiva l'interazione con i medici di medicina generale, che hanno garantito costante collaborazione. I 43 trattamenti compiutu da gennaio scorso sono certificati nei registri internazionali.
In poco più di 3 anni l’Ospedale di Avezzano ha quadruplicato i trattamenti contro l’ictus cerebrale: è passato dai 12 casi del 2012, ai 17 del 2013, ai 28 dello scorso anno e quest’anno corre come una locomotiva con 43 interventi già compiuti nei primi sette mesi. La struttura stroke-unit, all’interno di Neurologia, è una realtà che cresce e che sembra proiettata, se la tabella di marcia resterà quella attuale fino a fine anno, verso un primato regionale.
Il reparto del presidio di Avezzano riesce a coprire oggi i bisogni di un territorio che va dalla Marsica alla Valle Peligna fino all’Alto Sangro, per una popolazione complessiva di 250.000 abitanti. Attualmente l’apparato anti ictus cerebrale, messo in piedi e progressivamente affinato negli anni, riesce ad affrontare con la trombolisi (trattamento per sciogliere o rimuovere il grumo di sangue che ostruisce le arterie cerebrali) il 10% dei casi, un tasso ben superiore alla media europea che si attesta al 6%. Un risultato reso possibile da una costante opera di sensibilizzazione dei medici di medicina generale, con cui è stato avviato un proficuo rapporto di collaborazione, e da un continuo lavoro di miglioramento operativo dell’equipe composta da più servizi, in cui ciascuna parte dell’ingranaggio deve svolgere bene e velocemente il proprio ruolo.
All’interno di questo percorso operativo - che comprende l’eventuale coinvolgimento del medico di base, il trasporto del malato in ospedale, il primo soccorso, il ricovero e poi il trattamento terapeutico - c’è una sinergia che abbraccia più reparti e servizi. Sono infatti coinvolti il 118, diretto da Gino Bianchi, il pronto soccorso, guidato da Ezio De Pratti, la radiologia interventistica con a capo il dr. Giovanni Passalacqua, la chirurgia vascolare che fa capo a Giovanni De Blasis e ovviamente il reparto della stroke-unit, diretto da Antonio Carolei, affiancato dagli specialisti Federica De Santis, Berardino Orlandi e Francesca Notturno. Un’équipe che cerca di migliorare sempre più le proprie prestazioni, lavorando soprattutto sui tempi di intervento: perché quest’ultimo risulti efficace, infatti, deve avvenire tra le 3 e le 6 ore dal momento in cui si manifesta l’ictus, pena danni seri e permanenti. Grazie al continuo perfezionamento delle procedure oggi ad Avezzano è possibile curare del tutto l’ictus cerebrale oppure, nei casi più gravi, contenere al minimo le disabilità provocate dalla malattia.
Oggi la struttura ospedaliera, avendo tutti i requisiti strumentali e le risorse professionali necessarie, cammina senza costi aggiuntivi sulle proprie gambe e non ha quindi bisogno di ulteriori investimenti per continuare a funzionare al meglio. I 43 trattamenti (23 con farmaci, gli altri tramite pratica endovascolare ad opera della radiologia interventistica che ha un ruolo decisivo in alcuni tipi di ictus), compiuti dal gennaio scorso a oggi, sono certificati nei registri internazionali.
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