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Venerdì 10 LUGLIO 2015
Spesa sociale. La ricerca Cisl. In 5 anni persi 250 mln di euro. “Diffondere contratti socio-territoriali”
Scende anche di due punti percentuale alla spesa per il sociale. In generale calo delle risorse è stato del 2,7% ma con molte differenze tra le varie Regioni: -29% per la Calabria e -13% per Liguria ed Umbria e andamenti in controtendenza nelle regioni Puglia (+25%), Abruzzo (+23%) e Basilicata (+7%). Bernava: “Puntare su contrattazione sociale territoriale”. LA RICERCA
La spesa sociale degli enti locali dal 2009 al 2013 è calata del 2,7% con punte del 29% in Calabria e del 13 % in Liguria e Umbria. Nel quinquennio sono andati persi circa 250 milioni di euro. E' questo uno dei dati allarmanti che emergono dall' Osservatorio Cisl sulle politiche sociali presentato a Roma nel corso dell' Assemblea dei contrattualisti sociali della Cisl.
In particolare la Cisl ha raccolto ed analizzato dal 2008 ad oggi 3.653 accordi di contrattazione sociale sottoscritti e siglati dai sindacati a livello territoriale, con una media negli ultimi 4 anni di circa 800 ogni anno.
“Sono le intese - si legge - per le politiche socio familiari (con più di 2150 azioni in media all'anno) a caratterizzare oggi il quadro della contrattazione sociale nel nostro paese, seguiti dagli accordi in tema di politiche fiscali, tariffarie, prezzi, welfare occupazionale, politiche socio sanitarie”. In più del 90% dei casi gli accordi sono stati siglati dai sindacati con la pubblica amministrazione, mentre più del 70% sono volti a difendere e mantenere i sistemi di welfare esistenti, poco più del 20% sono orientati a fare innovazione sociale e meno del 10% a contrattare riduzione di servizi. L'indice di propensione al sociale nel 2013 è più alto nel comune di L'Aquila (56,9 % della spesa corrente), mentre all'ultimo posto della graduatoria c'è il comune di Caserta con appena il 3,6 % della spesa corrente destinata ai servizi sociali.
Dalla lettura dei bilanci emerge che per il settore sociale i comuni italiani dedicano complessivamente risorse destinate al funzionamento dei servizi (tecnicamente le spese correnti), per un importo complessivo pari a circa 7,9 miliardi, ovvero poco più di 130 euro per ogni italiano all'anno. Nell'arco del quinquennio 2009 2013 sono stati persi 250 milioni euro, o considerando il campione omogeneo 213 milioni corrispondenti a 2,7 punti percentuali di spesa corrente sociale, con punte fino a -29% per la Calabria e -13% per Liguria ed Umbria e andamenti in controtendenza nelle regioni Puglia (+25%), Abruzzo (+23%) e Basilicata (+7%).
Altro dato segnalato dalla ricerca è a propensione alla spesa sociale che diminuisce, passando da 15,4% al 13,8% della spesa corrente complessiva (-100/0), segno che la spesa sociale arretra più di quanto non faccia la spesa corrente complessiva, anche nel 2013
"Dai nostri dati emerge una realtà sociale dove crescono forti elementi di disagio e marginalità che obbliga anche il sindacato a cambiare ed attrezzarsi per far diventare la pratica della "contrattazione sociale territoriale" una strategia condivisa, e con piena legittimazione politica, conosciuta e riconosciuta dentro e fuori la nostra organizzazione. Nonostante le migliaia di accordi ed intese nei territori, la contrattazione territoriale non ha ancora registrato una diffusione omogenea in tutte le realtà del paese", ha sottolineato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Bernava, illustrando la ricerca della Cisl.
"Per realizzare questo importante progetto- ha sottolineato - la Cisl, da una parte, si propone di portare il proprio contributo partecipativo per la realizzazione di un patto sociale con la politica, le istituzioni locali e nazionali, gli enti locali e il partenariato; dall'altra, la Cisl ha deciso di investire sulla contrattazione sociale nei territori per aprire una nuova stagione di partecipazione sindacale".
Per la Cisl è fondamentale ripensare le politiche sociali territoriali ed accelerare la riforma del welfare nazionale, in modo da offrire ai livelli decentrati riferimenti certi e stabili per sviluppare la propria azione. "Chiediamo al Governo nazionale di realizzare subito un sistema di Governance (Regia Unitaria) per tutto il welfare cui destinare risorse sufficienti, stabili e meno frammentate e costruire un rapporto di reale cooperazione strategica tra Stato Regioni e Comuni orientato e sostenuto dalla partecipazione dei soggetti sociali", ha aggiunto Bernava. "La Cisl è pronta, attrezzata, motivata e consapevole dell'impegno straordinario che bisogna mettere in campo ed è consapevole che le riforme sociali si possono realizzare se si investe nel dialogo sociale e nel confronto".
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