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Venerdì 10 LUGLIO 2015
Odontoiatria. Renzo (Cao): "No a nuovo corso a Salerno. Uno sperpero di milioni per soddisfare interessi della casta universitaria"

Dura presa di posizione del presidente degli odontoiatri contro l’apertura di un nuovo corso presso l’Università campana. “Per soli 10 studenti comporta un costo di oltre 3,2 milioni di euro”. E poi evidenzia: “La vicenda non è unica nel nostro panorama: si pensi che in base al recente decreto del MIUR che ha attribuito i posti per l’accesso ai vari corsi di laurea, ne esistono 21 (su 35) che non superano un contingente di 20 studenti”.

"Il corso di laurea in odontoiatria a Salerno (recentemente istituito) per soli 10 studenti comporta un costo di oltre 3.200.000,00 euro". Lo dichiara il Presidente della Cao Fnomceo, Giuseppe Renzo: "Un corso di laurea del tutto inutile - sostiene - con uno sperpero di milioni di euro per soddisfare gli interessi della casta universitaria".

E in questo senso il presidente Cao porta all’attenzione alcuni numeri che esemplificano le sue parole. “La recente vicenda che vede l’istituzione di un ennesimo corso di laurea in odontoiatria a Salerno portando il totale a 35 corsi di laurea italiani, non può esimerci da alcune considerazioni certamente negative”.

Renzo evidenzia che “i costi ‘normali’ per formare un odontoiatra, secondo i dati più recenti, oscillano tra i 320.000 e i 360.000 euro considerando i costi a carico delle strutture sanitarie e quelli a carico delle famiglie. Creare, quindi, un corso di laurea per 10 studenti comporta un costo di oltre 3.200.000 euro: è evidente l’assurdità di un simile meccanismo che viola in modo evidente qualsiasi criterio di ottimizzazione delle risorse oltretutto in un periodo difficile come quello che sta vivendo il Paese alle prese con tagli di “qualsiasi genere” e operazioni di spending review”.
 
“Purtroppo – evidenzia - la vicenda surreale dell’Università salernitana, non è unica nel nostro panorama: si pensi che in base al recente decreto del MIUR che ha attribuito i posti per l’accesso ai vari corsi di laurea, ne esistono 21 (su 35) che non superano un contingente di 20 studenti. Il risultato di questa follia amministrativa-didattica, non consente oltretutto di ridurre, come sarebbe logico, il numero dei corsi di laurea premiando quelle realtà accademiche che hanno le strutture e i mezzi didattici adeguati ad una formazione di alto livello. In sostanza si fa esattamente il contrario di quanto sarebbe logico: tanti corsi di laurea per pochi studenti invece che pochi corsi di laurea (altamente qualificati) per un adeguato numero di studenti”.
 
“In conclusione – rimarca il presidente Cao - , si spendono tantissime risorse per formare professionisti che poi, stante l’attuale situazione di “pletora odontoiatrica”, saranno spinti a recarsi all’estero ad esercitare l professione. Forse più logica è la politica di altri Paesi che importano il “prodotto finito” assicurandosi un risultato senza alcun onere economico. Più convincente di qualsiasi discorso è l’analisi espressa nell’allegato grafico che fa riferimento al numero dei laureati per corso di laurea in alcuni Paesi dell’Unione Europea. Soltanto Malta ha un numero di laureati inferiore per corso di laurea. E significativa è anche la tabella del numero di corsi di laurea con il relativo rapporto tra laureati e corsi di laurea stessi. Si evidenzia che il privilegio di avere 34 corsi di laurea (ora già diventati 35) è un poco invidiabile record tutto italiano”.
 
 

 
 

 

 
 

 

                                                         

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