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Giovedì 02 LUGLIO 2015
Piemonte. Donate nuove apparecchiature al Centro Infantile di Audiologia ed Otologia del Martini di Torino
Saranno un servizio per gli oltre 1000 bambini ai quali ogni anno viene diagnosticata una forma di sordità grave. L’apparecchiatura permette di effettuare una diagnosi precoce, necessaria per contrastare eventuali disabilità comunicative, di competenze affettive, relazionali e cognitive derivanti dal deficit sensoriale.
Sono state inaugurate le nuove strumentazioni per la diagnosi audiologica, donate al Centro “CIAO” dell’Ospedale Martini di Torino dalle Associazioni di volontariato APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare) e Ciao Ci Sentiamo Onlus. Si tratta di apparecchiature molto sofisticate per la rilevazione della soglia uditiva, del valore di oltre 50mila euro.
Il Centro “CIAO” è un modernissimo Centro di Audiologia Infantile di terzo livello, interfacciato con le principali strutture di Neonatologia e di Pediatria del Piemonte. Il riconoscimento della sordità del bambino, sottolinea una nota, “deve avvenire entro i primissimi mesi di vita”, altrimenti “le difficoltà legate al deficit sensoriale possono tramutarsi in vere e proprie disabilità comunicative, di competenze affettive, relazionali e cognitive”. Sono oltre 1000 i bambini a cui ogni anno viene diagnosticata una forma di sordità grave.
Per la diagnosi precoce di sordità infantile è indispensabile la valutazione globale delle abilità comunicative del piccolo paziente con test idonei, evitando inutili ospedalizzazioni.
Gli apparecchi acustici sono l'ausilio riabilitativo essenziale per potenziare le capacità uditive residue, mentre l’impianto cocleare è in grado di sostituire il funzionamento della coclea anche di fronte ad una grave o totale distruzione delle cellule sensoriali, in quanto le informazioni acustiche vengono trasformate in segnali elettrici che stimolano direttamente il nervo acustico e la via uditiva centrale.
“La ridefinizione dei modelli organizzativi sanitari oggi in corso condurrà certamente a sensibili vantaggi di ordine gestionale ed economico.” – dichiara il dott. Giovanni Maria Soro – “In particolare solo un sistema incentrato sull’utente e nell’ambito del quale svolgono attività le diverse professionalità, può farsi garante di un elevato standard qualitativo e clinico-assistenziale”.
Il modello organizzativo del CIAO si fonda proprio sul posizionamento del paziente al centro dei percorsi diagnostico terapeutici, mentre le professionalità appartenenti ai diversi enti ruotano intorno a lui, in virtù di quel concetto di rete o di “falangi della mano”, che ha permesso di affidare al territorio molte fasi del processo (logopedia, educazione, appoggio scolastico, ecc.), e che ha consentito al Servizio di mantenere “nel palmo della mano” (simbolo CIAO) la responsabilità del percorso.
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