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Giovedì 04 GIUGNO 2015
Piemonte. La medicina di genere nel nuovo Piano prevenzione. Al centro gli aspetti bio-medicali, sociali e culturali della persona

L'assessore alle Pari Opportunità, Monica Cerutti, ha spiegato il senso dell'iniziativa: “Si tratta di azioni d'integrazione da introdurre nei piani di prevenzione annuali finalizzate alla presa in carico delle persone che tengano presente le differenze di genere sotto l'aspetto psicologico ma anche biologico funzionale, psicologico sociale e culturale”.

Esaminato in giunta il testo del Piano regionale di Prevenzione 2015-2018 in ambito sanitario. Monica Cerutti, assessora regionale alle Pari Opportunità, ha aggiunto nel testo gli obiettivi di genere: "Si introduce come obiettivo trasversale la medicina di genere, anzi la medicina delle differenze (una medicina basata sulle differenze è più efficace) naturale conseguenza dell'umanizzazione della cura basata sulle peculiarità biologico-ormonali e anatomiche delle donne. Si tratta di azioni d'integrazione da introdurre nei piani di prevenzione annuali finalizzate alla presa in carico delle persone che tengano presente le differenze di genere sotto l'aspetto psicologico ma anche biologico funzionale, psicologico sociale e culturale. Si pratica (o si dovrebbe praticare) medicina delle differenze non solo per motivi di attenzione all’altro e per motivi di efficacia, ma anche perché è un diritto, in questo caso delle donne, essere trattate come persone che responsabilmente compiono delle scelte sulla propria salute a partire dalla propria condizione umana e sociale dalla quale nessuna terapia potrà mai prescindere".

La medicina di genere riconosce lo specifico vissuto delle persone di fronte alla propria salute e tiene conto degli aspetti bio-medici, sociali e culturali della persona. "Non esiste una medicina per tutti e tutte, ma una medicina misurata sulle differenze è più efficace. È per questo che uno dei compiti di chi si occupa di Pari Opportunità all'interno delle istituzioni è quello di sensibilizzare anche il personale medico e paramedico su questi concetti e questa cultura. Gli ottimi risultati raggiunti dal programma Prevenzione Serena di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, del collo dell'utero e del colon- retto devono ad esempio essere replicati nell'ambito delle malattie cardiovascolari, erroneamente ricondotte nella pratica al solo genere maschile", ha dichiarato Cerutti.

All'interno del Piano regionale di Prevenzione 2015-2018 sono già presenti alcuni aspetti importanti relativi alla medicina di genere: per esempio la promozione dell'allattamento al seno, attraverso iniziative di formazione o aggiornamento per gli operatori dei Dipartimenti Materno-infantili e il monitoraggio dei dati sull'allattamento al seno. Ancora in ambito materno si colloca il percorso formativo teso ad analizzare la sostenibilità delle home visiting quale strumento di elezione nel sostegno alla genitorialità, nonché messa a punto e la diffusione di strumenti comunicativi multilingue per le azioni di promozione della salute in continuità col Programma “Genitori più”. Previsti anche il potenziamento degli interventi rivolti alle donne straniere e lo sviluppo di azioni rivolte alle donne con rischio ereditario per tumore della mammella.
 

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