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Martedì 26 MAGGIO 2015
Basilicata. Il convegno a Potenza. Aspat lancia una piattaforma programmatica per cambiare il sistema della riabilitazione
La proposta dell'Associazione sanità privata accreditata territoriale mira a conciliare il rispetto dei Lea con i tetti di spesa, all'interno di un quadro in cui la cura domiciliare sia legata ad una condizione transitoria ed eccezionale senza diventare attività ordinaria.
Una “piattaforma programmatica” per cambiare il sistema della riabilitazione minimale-Fkt ridandole dignità di vero e proprio percorso di tutela della salute attraverso una serie di proposte finalizzate a garantire da un lato la compatibilità dei Lea con i tetti di spesa da programmare e, dall’altro, conseguire il massimo livello di equilibrio e di efficienza relativo all’appropriatezza della domanda e dell’offerta con la qualità dei servizi percepita dai cittadini-assistiti. L’iniziativa è stata presentata nel Forum tematico promosso a Potenza dall’Aspat (Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale) Basilicata federata con Fenaspat (Federazione Nazionale Sanità Privata Accreditata Territoriale).
Un evento che, come ha sintetizzato alla fine il segretario generale Fenaspat Pier Paolo Polizzi, per ricchezza e qualità di contributi negli interventi segna la nascita in Basilicata di un “punto di riferimento serio” per titolari ed operatori delle strutture della specialistica ambulatoriale accreditate". La presidente di Aspat Basilicata Antonia Losacco ha indicato le criticità con penalizzazioni e discriminazioni nei confronti delle strutture di riabilitazione minimale (ex art.25) rispetto a quelle di riabilitazione complessa (ex art.26) che assorbono gran parte della spesa complessiva.
“Da anni auspichiamo – ha sottolineato - una riorganizzazione della medicina territoriale, un riassetto necessario per evitare sacche di sprechi e di inappropriatezza, che preveda la presa in carico del paziente e valorizzi l’azione delle strutture ambulatoriali accreditate, deputate ad operare come fornitori di prestazioni e servizi. Dal 2007, data di inizio dello start up normativo –ha aggiunto – i principi di provvisorietà dell’assegnazione economica del tetto e di transitorietà del tempo occorrente alla definizione del calcolo dei fabbisogni assistenziali, hanno determinato una crescita incontrollata della spesa segnatamente sul versante domiciliare”.
La cura domiciliare invece, ha continuato Losacco, “è legata ad una condizione transitoria ed eccezionale, non deve essere un’attività ordinaria. Quindi per programmare la spesa in modo corretto bisogna necessariamente correggere l’attuale sistema erogativo al fine di generare una giusta domanda e un’offerta seria da cui far scaturire il fabbisogno, in modo da garantire i Lea e l’appropriatezza delle cure”.
La Regione Basilicata con l'adozione della LR n. 17/2011 prevedeva di rivedere le Linee Guida della Riabilitazione che risalgono al lontano 2004 e di conseguenza intendeva disciplinare l'attività di riabilitazione in linea con il nuovo “Piano di indirizzo per la riabilitazione 2011”così come previsto per legge. “Ma ad oggi non è accaduto, mentre da anni assistiamo impotenti ad interventi e comportamenti che non solo non favoriscono l'integrazione pubblico-privato ma che continuano a mantenere in vita un modello vecchio e sciupone del comparto della riabilitazione. Riteniamo che tutto ovviamente deve funzionare con la garanzia dell'Istituzione Regionale in un rapporto improntato alla Correttezza, Legalità e Trasparenza. Vogliamo una politica sanitaria degna di queste norme, che amministri con rigore i soldi nostri e di tutti i cittadini, per cui basta agli sprechi e alle inappropriatezze”.
Dunque un confronto a più voci, moderato dal giornalista Ettore Mautone. Da quelle istituzionali con il Presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza che ha richiamato l'attenzione sullo stato della riforma del titolo V della Costituzione sottolineando che “la coperta dei soldi è corta” e pertanto sarà sempre più difficile garantire quantità e qualità di prestazioni per arrivare alla proposta di un nuovo Patto per la Salute; al presidente della Quarta Commissione (Politiche Sociali) Luigi Bradascio che ha rilanciato il ruolo della Commissione di condivisione della posizione di Aspat Basilicata e di altre associazioni di categoria fino a lanciare una sorta di sfida alla burocrazia regionale. “Il Dipartimento Salute – ha detto con tono schietto Bradascio -persegue solo un obiettivo economico come testimonia la vicenda relativa alla Finanziaria Regionale di gennaio con previsioni di spesa da votare senza discutere. Ma – ha continuato – la volontà di riformare il settore può trasformarsi in provvedimenti concreti a condizione che le associazioni di categoria definiscano una proposta di riforma rispetto alla quale il compito della politica deve essere solo quello di fare sintesi”.
E non ha fatto mancare il messaggio dell'istituzione ecclesiale Mons. Vincenzo Orofino citando il caso della chiusura del laboratorio (pubblico) di analisi di Tricarico, poi rientrata, per sostenere che il diritto alla salute va garantito sull'intero territorio regionale senza far prevalere la necessità dei tagli e l'impossibilità del cittadino a scegliere dove curarsi. Il punto di vista degli utenti del Ssr è stato espresso da Maria Antonietta Tarsia (Cittadinanzattiva-Tdm) secondo la quale l'invecchiamento con migliori aspettative di vita impone più attenzione alle cure riabilitative degli anziani e lamentando la mancata consultazione con l'assessore Franconi (analogo richiamo è venuto dal segretario Fimmg Santangelo che ha “provocatoriamente” fatto appello ad una petizione associazioni di categoria e cittadini contro la burocrazia regionale e la sordità del Dipartimento).
Al Forum la voce della microimpresa è stata espressa dal presidente di ConfimpreseItalia (a cui Aspat e Fenaspat aderiscono) Guido D'Amico che ha ribadito la necessità di uscire dalla crisi con il coinvolgimento dei corpi intermedi. Senza la “spina dorsale” del Paese, il 96,2% di imprese sotto i 9 dipendenti, non ci sarà futuro. Nelle conclusioni – prima delle comunicazioni tecniche di Giovanni Santangelo medico fisiatra consigliere Fenaspat e avv. Giovanni Sellitto Simmfir - il segretario generale Fenaspat Pier Paolo Polizzi ha denunciato che la situazione riscontrata in Basilicata è incompatibile con la buona sanità in quanto in Basilicata non si applicano le linee guida nazionali di riabilitazione e lo stato in cui versa l'assistenza domiciliare integrata che sfugge ad ogni verifica è insostenibile. Polizzi ha lamentato l'assenza di assessore, dipartimento Salute e Presidenza della Giunta ai quali sarà ufficializzata la piattaforma programmatica secondo la parola d'ordine di Aspat-Fenaspat di modificare la normativa attraverso la centralità del fisiatra e del cittadino. Putroppo – ha detto – "dobbiamo prepararci a fronteggiare le soluzioni ragionieristiche che il Governo nazionale vorrebbe dare guardando ai conti più che al paziente". A Bradascio infine è stata affidata una missione da attuare in tempi brevi: allargare il tavolo tecnico per la Fkt alla parte privata sinora esclusa.
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