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Venerdì 22 MAGGIO 2015
Piemonte. Arriva il Manuale di Sicurezza alimentare per bambini immunocompromessi
Contiene consigli sui comportamenti adottare per salvaguardare la loro salute, su quali alimenti consumare e quali evitare, su come ridurre nel quotidiano il rischio di contrarre malattie. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Zooprofilattico di Torino, l'Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti del Regina Margherita AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e dall’Asl To5 con la struttura interdipartimentale del Ceirsa.
Venti pagine di facile consultazione per le famiglie e molte semplici immagini adatte ai bambini: sono queste le caratteristiche dell’opuscolo presentato oggi “Consigli di comportamento per i bambini immunocompromessi”. “E' un manuale per le famiglie dei pazienti pediatrici con sistema immunitario compromesso dalle chemio- o radio-terapie per poter mangiare con gioia e in sicurezza, senza restrizioni inutili e senza pericoli e per poter convivere al meglio con gli animali di casa”, spiega Maria Caramelli, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino.
La pubblicazione nasce dalla collaborazione di tre importanti strutture sanitarie della città di Torino: l’Ospedale Pediatrico Regina Margherita, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e l'ASL To5”.
“I bambini affetti da tumore presentano un grave stato di immunodepressione legato sia alla malattia di base sia ai trattamenti chemio e radioterapici somministrati, con conseguente aumento del rischio infettivo. Per questo motivo è strategico fornire alle famiglie ed ai pazienti norme di comportamento riguardanti una corretta igiene ed una dieta adeguata al fine di limitare le possibili fonti di infezione. La guida suggerisce le principali precauzioni che andrebbero adottate nella vita quotidiana e di relazione”, spiega Franca Fagioli, Direttore della Struttura Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.
Gli alimenti e gli animali domestici rappresentano le principali vie attraverso cui i bambini ogni giorno entrano in contatto con agenti microbici e sostanze chimiche che possono dar luogo a malattie e ad effetti tossici a breve e lungo termine.
“La guida – afferma Maria Caramelli – illustra i principali pericoli che si possono riscontrare negli alimenti, indica nel dettaglio quali alimenti possono essere consumati in sicurezza e quali è bene evitare, fornisce consigli sui comportamenti che è consigliabile adottare durante la spesa, a casa e in cucina per limitare le possibilità di infezione e per impostare una dieta adeguata”.
L’obiettivo del gruppo di lavoro è di rendere disponibile una guida pratica per le famiglie dei bambini ospedalizzati, un manuale nel quale sono riportati i comportamenti da adottare per contenere il rischio di infezione durante e subito dopo il periodo di terapia immunosoppressiva, sia in relazione all’alimentazione, sia al contatto con animali domestici.
Grazie al contributo della Compagnia di San Paolo gli opuscoli sono disponibili anche nelle versioni tradotte in inglese, spagnolo e arabo. “Infatti, il numero dei pazienti stranieri seguiti presso il nostro Centro - spiega Franca Fagioli - è in progressivo aumento passando da meno del 2% negli anni ‘90 all’attuale 14%. Le etnie più rappresentate sono quella rumena 28%, venezuelana 14%, albanese 12% e marocchina 9%.”
Inoltre, proprio perché la fruizione delle linee guida è pensata in un contesto multietnico, una sezione del libretto è dedicata ai cibi etnici e agli alimenti delle diete latino-americana, nordafricana e asiatica.
“Una pubblicazione che vuole essere un riferimento per i genitori di bimbi immunocompromessi – ha detto Massimo Uberti Direttore generale dell’Asl To5 -. La nostra azienda è da sempre molto attenta all’argomento della sicurezza alimentare che trova, nella struttura interdipartimentale del Ceirsa, la propria sintesi. La guida – conclude Uberti - è anche un significativo momento di collaborazione e di condivisione di progettualità tra aziende sanitarie ed Enti sanitari di diritto pubblico”.
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