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Giovedì 10 FEBBRAIO 2011
Stati vegetativi. Fazio ribadisce: “Assistenza già prevista nei Lea”
Rispondendo al senatore Marino, che denunciava l’assenza di assistenza domiciliare nei Lea per le persone in stato vegetativo permanente, il ministro della Salute precisa che questa è inclusa nell’assistenza domiciliare integrata e nell’ospedalizzazione domiciliare prevista nei Lea e destinate alle persone che, per qualsiasi malattia o condizione, siano “non autosufficienti”.
“Sorprende e risulta difficilmente comprensibile l’affermazione del senatore Ignazio Marino secondo cui nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) non sarebbe inclusa l’assistenza domiciliare alle persone in stato vegetativo permanente”. In una nota diffusa nella serata di ieri, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha voluto ribadire quanto già aveva affermato nel corso del convegno promosso in occasione della 1 Giornata nazionale degli stati vegetativi, celebrata ieri, e contestata dal senatore Ignazio Marino. “Se nel provvedimento che definisce i Lea non si menziona esplicitamente questa condizione – precisa il ministro -, ciò è semplicemente dovuto al fatto che la formulazione della norma fa riferimento, in termini generali, all’assistenza domiciliare integrata (ADI) ed all’ospedalizzazione domiciliare (OD), destinate alle persone che, per qualsiasi malattia o condizione, siano ‘non autosufficienti’ e abbiano bisogno di un supporto terapeutico, infermieristico, riabilitativo e assistenziale al proprio domicilio. Tra queste persone rientrano certamente i pazienti in stato vegetativo”.
Allo stesso modo, aggiunge la nota del ministro, “i Lea prevedono che le persone non autosufficienti, incluse le persone in stato vegetativo, possano essere assistite in strutture residenziali extraospedaliere quando le condizioni dell’abitazione o il contesto familiare non consentano l’assistenza domiciliare. Il problema non è, dunque, di natura normativa ma di natura organizzativa e di appropriato utilizzo delle risorse disponibili. Non si può affermare che le persone in stato vegetativo non siano assistite dal Servizio sanitario nazionale, mentre è vero che troppe volte sono assistite in contesti assistenziali inappropriati e, in particolare, in un contesto quale quello ospedaliero, che per pazienti acuti o lungodegenti non permette la ricostruzione di una “relazione” fondata anche sulla gestione familiare della vita quotidiana, evidentemente supportata dagli operatori sanitari e socio-sanitari del Servizio sanitario nazionale. Lo sforzo del Ministero della Salute – afferma in chiusura Fazio - è proprio quello di sviluppare e rafforzare questo tipo di risposta perfettamente compatibile con gli attuali livelli essenziali di assistenza”.
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