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Lunedì 11 MAGGIO 2015
Concorsi nuove farmacie. Regioni pronte ad assegnare la sedi. Ma i problemi non sono finiti
Ma, secondo l’avvocato Paolo Leopardi, non è ancora stato chiarito se, in caso di vincita di farmacisti in associazione tra loro, la concessione autorizzativa e conseguente all’assegnazione della farmacia sarà in capo ai “coassociati” o in capo alla società
“Entro la fine dell’anno le Regioni dovrebbero iniziare ad assegnare le sedi ai vincitori dei concorsi per le nuove farmacie”. L’annuncio l’ha dato Loredano Giorni, responsabile delle Politiche del Farmaco, Innovazione e Appropriatezza della Toscana, in uno dei convegni di “Farmacista Piu’”, titolato proprio “Concorsi: a che punto siamo?”. Ne abbiamo parlato con l’avv. Paolo Leopardi anche lui presente al convegno.
Avv. Leopardi allora a che punto sono i concorsi?
I concorsi sono in via di definizione. In Liguria stanno per essere assegnate le prime sedi farmaceutiche ed in quasi tutte le Regioni le graduatorie sono state pubblicate e si è in attesa dell’interpello dei vincitori. Pertanto, come confermato dal dottor Giorni della Regione Toscana, che in materia riveste il ruolo di coordinatrice di tutte le Regioni, entro l’anno in quasi tutte le Regioni verranno assegnate le nuove farmacie.
Crede ci possano essere problemi in questa fase?
Purtroppo si. Difatti vi sono molti dubbi non ancora chiariti ed in particolare non è ancora stato chiarito se, in caso di vincita di farmacisti in associazione tra loro, la concessione autorizzativa e conseguente all’assegnazione della farmacia sarà in capo ai “coassociati” o in capo alla società che, giocoforza, a seguito dell’assegnazione i vincitori dovranno costituire. Su questo argomento, anche il dottor Giorni, ha confermato che le Regioni sono in disaccordo tra loro e ciò potrebbe comportare che alcuni concorrenti vincitori in forma associata potrebbero vedersi assegnare la farmacia in entrambe le Regioni ove hanno partecipato.
Ma è possibile una cosa del genere?
Purtroppo se le leggi si scrivono come è stata scritta la legge 27/2012 si. Difatti, sebbene, a mio avviso, la ratio della citata norma è quella di vietare la doppia vincita, le norme che attualmente regolano le società tra farmacisti non vietano di detenere quote di più farmacie e su questo assunto, anche le nuove società che verranno costituite non potranno prevedere un divieto ai soci di essere proprietari di quote di più farmacie. Per questo motivo il Ministero della Salute, interessato della vicenda sin dal 2012, ha, anche ultimamente, ribadito la Sua “invenzione”: la “contitolarità” ovvero un tertium genus mai previsto nella normativa di settore che prevede la titolarità delle farmacie in capo ai farmacisti coassociati e non invece alla costituenda società che servirà esclusivamente a gestire la farmacia.
Quindi, pericolo scampato?
No, primo perché la “contitolarità” è un obbrobrio giuridico privo di fondamento ed in completo contrasto con tutte le norme specifiche in materia, secondo perché, proprio per questo motivo, molte Regioni non sono d’accordo e non seguiranno il parere ministeriale.
Cosa potrà accadere, quindi?
Potrebbe accadere, non solo che i farmacisti risultati vincitori in forma associata in una Regione potrebbero vedersi assegnare farmacie anche in altre Regioni ma accadrà che il comportamento delle Regioni non sarà univoco e quindi, alcuni potrebbero vedersi assegnare 2 farmacie altri no. Ovviamente questo problema riguarderà tutti i farmacisti titolari di quote di farmacia rurale sussidiata che potrebbero continuare a gestire la propria attuale farmacia vedendosi assegnare tranquillamente la nuova farmacia vinta in forma associata. Ma ancora di più, potrebbe riguardare tutti i farmacisti già titolari di quote di farmacia (anche urbana) che avessero ceduto le proprie quote per poter partecipare al concorso e potrebbero, quindi, riacquistarle.
Lei avvocato cosa ne pensa?
Ho già detto che, secondo me, la ratio della norma era chiara: “si può vincere una volta sola” ma non possiamo immaginare di sconvolgere il sistema legale delle società tra farmacisti inventando un terzo genere quale sarebbe la contitolarità. Per cui penso che, come al solito, solo la Magistratura Amministrativa potrà dare una risposta, in occasione di eventuali giudizi incardinati a seguito dei primi provvedimenti di diniego alle richieste di farmacisti che pretendano la titolarità di una seconda farmacia.
(Red.)
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