quotidianosanità.it

stampa | chiudi


03 MAGGIO 2015
Cardiochirurgia, insufficienza tricuspidale e ingrossamento del ventricolo destro associati a aumento della mortalità

Cardiochirurgia, insufficienza tricuspidale e ingrossamento del ventricolo destro associati a aumento della mortalità

(Reuters Health) – Secondo alcune evidenze cliniche su pazienti inoperabili, l’insufficienza tricuspidale (RT) e l’ingrossamento del ventricolo destro hanno un impatto negativo sui risultati della sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR). Secondo Brian R. Lindman, della Washington University School of Medicine di St Louis, Missouri (USA) "queste scoperte dimostrano l’importanza della patologia del lato destro negli esiti di pazienti sottoposti a TAVR. Tale patologia può incidere sulle decisioni relative al trattamento, come la valutazione dei benefici previsti dalla sostituzione della valvola e la considerazione o meno del trattamento chirurgico concomitante in pazienti operabili selezionati”.
 
In un articolo online dell’8 aprile su Circulation: Cardiovascular Interventions, il gruppo coordinato dal dottor Lindman ha dichiarato di essere giunto a queste conclusioni dopo aver analizzato dati riguardanti 542 pazienti. Tutti avevano stenosi aortiche sintomatiche e erano stati sottoposti a TAVR con una valvola Sapien o Sapien XT tramite approccio transfemorale. La mortalità dopo un anno si aggirava tra il 16.9% nei 167 pazienti senza o con qualche traccia di insufficienza tricuspidale e il 61.1% nei 18 pazienti con insufficienza severa. Inoltre, anche la crescente gravità della disfunzione dell’insufficienza tricuspidale e l’ingrossamento atriale e ventricolare destro erano strettamente associati a un aumento della mortalità.
 
Tuttavia, dopo un aggiustamento multivariabile, l’insufficienza tricuspidale grave (tasso di rischio 3.20) e quello moderata (tasso di rischio 1.60), osservate nel 27% dei pazienti totali, sono rimaste associate a un’elevata mortalità, così come è avvenuto per l’ingrossamento atriale e ventricolare destro, ma non per la disfunzione del ventricolo destro. Anche se questi pazienti erano considerati ad alto a rischio chirurgico - e quindi la procedura della valvola tricuspide non poteva essere attuata - le evidenze registrate dai ricercatori lasciano ampio spazio al dibattito su quanto un’insufficienza tricuspidale significativa (e probabilmente anche la dilatazione anulare tricuspidale) possa influire sulle decisioni relative al trattamento di pazienti con un rischio chirurgico più basso. "È possibile," hanno aggiunto, "che in alcuni pazienti l’aggiunta di una riparazione della tricuspide alla sostituzione chirurgica della valvola aortica porti a risultati migliori rispetto alla sostituzione della valvola, senza trattare l’insufficienza della tricuspide o trattandola successivamente. Servono ulteriori studi per chiarire queste relazioni e il loro coinvolgimento nelle decisioni relative al trattamento.”
 
Fonte: Circulation: Cardiovascular Interventions 2015
 
David Douglas
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

© RIPRODUZIONE RISERVATA