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Giovedì 23 APRILE 2015
Regioni in audizione in Senato. “Tagli alla sanità? Operazione difficile e dolorosa”

Nell'ambito dell'indagine conoscitiva del Ssn le Regioni hanno presentato una nota tecnica con alcune proposte. Valorizzazione personale, regolamentazione norme su farmaci innovativi, passaggio alla dipendenza dei medici del 118 e revisione norme su responsabilità civile e penale dei medici. IL DOCUMENTO

Si è tenuta oggi in Commissione igiene e sanità del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del SSN, il proseguimento dell’audizione dei rappresentati delle Regioni e delle Province autonome che sono tornati anche su argomenti che erano già stati posti nel corso della precedente audizione del 25 marzo.
 
Nel corso dell’audizione è stata illustrata una nota tecnica. Uno dei temi più sottolineati è stato quello delle criticità connesse agli orari di lavoro e alle turnazioni, legate alla mancanza di turn over nelle equipe assistenziali.
Sotto questo aspetto il nuovo Patto per la Salute 2014-2016 ha introdotto alcune importanti novità fra cui un decremento del rispetto del tetto di spesa per il personale. Nel corso dell’audizione, l’assessore della Lombardia Massimo Garavaglia ha sottolineato la necessità di un approfondimento per aggiornare tale parametro. Ci si è poi soffermati sugli effetti della legge di stabilità e sulla difficoltà di gestire un taglio di oltre 5,3 miliardi.
 
Compito che le Regioni stanno cercando di affrontare con buon senso ma è evidente – ha sottolineato Garavaglia -  che se si guarda ai bilanci delle Regioni stesse, al netto della sanità restano poco meno di 20 miliardi ed è quindi impensabile di far gravare una tale contrazione su tali voci. Per questi  si sta cercando di affrontare questo impatto anche attraverso una quota, di 2 miliardi, del fondo sanitario. Un’operazione non indolore e tutt’altro che semplice.  Del resto è stata proprio questa impostazione che ha permesso di evitare il taglio di tutti i restanti trasferimenti e di salvaguardare risorse come quelle destinate al fondo per la non autosufficienza. E questo è un merito che va ascritto alle Regioni. Certo le Regioni vivono una fase particolarmente difficile, soprattutto considerando il fatto che le esigenze stanno aumentando, basti considerare il problema dei farmaci salvavita e di quelli innovativi in generale. Occorrerà certamente rivedere i LEA compito sul quale è già al lavoro un tavolo Regioni –Ministero. Il tutto in un quadro il rapporto spesa sanitaria e PIL che , ha concluso Garavaglia, tornerà a crescere solo a partire dal 2020.
 
E’ stato poi affrontato il tema dei processi di riorganizzazione rispetto al quale l’Assessore alla Salute della Regione Toscana Luigi Marroni ha sottolineato l’esigenza di rivisitare complessivamente il modello Asl per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi, occorre una diversa strutturazione che sia meno soggetta a cambi continui che dia maggiore stabilità, continuità di gestione e maggiori opportunità di programmazione. Così come occorre continuare ad impegnarsi sul tema dell’appropriatezza e sulla responsabilizzazione dei medici. Del resto, ha sottolineato Marroni richiamandosi al modello introdotto con il nuovo Patto per la salute, l’appropriatezza insieme alla revisione dei lea  e alla rivisitazione dei maccanismi di partecipazione alla spesa (ticket) e farmaci innovativi costituiscono oggi 3 aspetti di un unico ambito.
 
Rispetto all’appropriatezza – secondo Marroni - occorre agire sulla “prescrivibilità” magari ragionando su un elenco prefissato ad un’agenzia terza come potrebbe essere l’Istituto Superiore di Sanità. Quanto alla gestione dei farmaci secondo Marroni il sistema “sta battendo in testa” e bisognerebbe ragionare su qualche innovazione sul genere di acquisto, magari valutando anche il rapporto fra quantità e prezzo e ciclo completo di cura. L’Assessore Marroni ha poi posto l’argomento dei medici convenzionati che lavorano nel 118. Si tratta di professionalità e competenze che – ha detto Marroni – vanno sempre più integrate nel sistema emergenza-urgenza e pronto soccorso. Marroni ha chiesto che si dia corpo ad una iniziativa legislativa per il passaggio alla dipendenza, come già avvenuto in passato.
 
L'assessore alla Salute della Basilicata, (e farmacologa) Flavia Franconi, dopo aver ricordato i traguardi raggiunti dalla regione sul fronte della razionalizzazione della spesa di è soffermata sulla questione del fondo dei farmaci innovativi che va fuori tetto della farmaceutica. E’ opportuno – ha sostenuto Franconi – definire in maniera più precisa il termine innovativo, ad esempio limitando il fondo ai farmaci innovativi e salvavita. E tra l’altro, ha aggiunto Franconi, occorre evitare di creare eccessive aspettative rispetto a questi farmaci: “Un paziente – sostiene Franconi - appena sente parlare di un farmaco innovativo lo richiede". Una loro regolamentazione potrebbe essere dunque non solo un risparmio, ma avrebbe anche la funzione di garantire maggiormente  la tutela del paziente”. Quanto ai farmaci generici è difficile coltivare ulteriori ipotesi di risparmio, mentre un aiuto in termini di governo della spesa – ha aggiunto Franconi - potrebbe arrivare da una politica che incentivi i farmaci biosimilari. Anche per l’assessore della Basilicata è fondamentale  l’impegno per l’appropriatezza terapeutica, oltre a quella diagnostica, anche puntando su un ripensamento del ruolo dell’Agenzia del farmaco.
 
Lucia Borsellino, assessore della regione siciliana ha sottolineato come “gli sforzi fatti dalla Regione in termini ottimizzazione delle risorse,  e di appropriatezza che mostrano l’istituzione in un quadro di rientro strutturale e progressivo dal disavanzo. Anche per Borsellino la strada maestra per incidere sulla razionalizzazione della spesa si fonda su appropriatezza e centrale unica di acquisto”.
 
Il presidente del Molise Paolo Di Laura Frattura ha sottolineato “la particolare situazione del Molise, unica Regione a statuto ordinario con meno di 600.000 abitanti (circa 314.500). Gli attuali parametri  - ha sottolineato Di Laura Frattura - impediscono di fatto un DEA di II livello ovvero il mantenimento in capo all’hub regionale delle discipline previste con soglia superiore ai 300.00 abitanti, riferibili a patologie tempo-dipendenti per le quali il superamento del limite temporale di 90 minuti renderebbe sostanzialmente inutile l’intervento di emergenza. Per questo motivo ha invitato la Commissione a farsi parte attiva perché possano essere  superati tali parametri. Diversamente  - ha concluso Di Laura Frattura -i molisani finirebbero per diventare cittadini di serie b”.

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