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Giovedì 16 APRILE 2015
Intramoenia. Diminuiscono i ricavi ma anche le spese. Per gli ospedali saldo in crescita del 23,3%. Il rapporto del Ministero
E così, grazie all’intramoenia, nel 2012 sono finiti nelle casse del Ssn 218,2 milioni, 42 mln in più dell’anno precedente. A rimetterci sono stati i medici: il guadagno medio annuo del professionista per l'attività in intramoenia è passato da 17.800 euro nel 2011 a 17.000 nel 2012. In Lombardia la perdità è stata di 5mila euro all'anno. Il Rapporto - Volume I - Volume II - Volume III
Ammontano a 1,228 mld di euro i ricavi ottenuti nel 2012 con l’intramoenia (Alpi) in Italia, il 2,2% in meno che nell’anno precedente. Un calo che ha inciso più sulle tasche dei medici che non del Ssn. Contestualmente, infatti, sono scese del 6,4% anche le spese sostenute dalle strutture per l’attività libero professionale, così che, a conti fatti, nel 2012 il Ssn ha incassato con l’intramoenia più di quanto fosse accaduto nel 2011. Nel dettaglio, 218,2 sono i milioni finiti nel 2012 nelle casse del Ssn, 42 mln in più dell’anno precedente. A scattare la fotografia dell’attività intramoenia in Italia è il ministero della Salute, nel Rapporto presentato al Parlamento nel luglio scorso, pubblicato oggi sul sito internet del dicastero, e riferito ai dati del 2012.
Nel dettaglio, dai dati economico-finanziari delle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale è possibile studiare l’andamento della spesa per prestazioni erogate in regime di intramoenia e osservare che la serie storica dei ricavi complessivi mette in luce, a decorrere dall’anno 2010, un cambiamento di tendenza. Infatti, dopo una progressiva e continua crescita registrata fino all’anno 2009, (variazione 2006-2009 pari a +10%), i ricavi per prestazioni ALPI subiscono una battuta di arresto ed iniziano a diminuire a decorrere dall’anno 2010 passando da 1,264 mld di euro del 2009 a 1,228 mld dell’anno 2012 (variazione 2009-2012 pari a -2,9%) corrispondenti rispettivamente ad una spesa pro-capite (calcolata sulla popolazione residente al 1° gennaio 2009 ed al 1° gennaio 2012) di 21,06 euro/anno per il 2009 di 20,68 euro/anno nel 2012.
Tuttavia, parallelamente alla diminuzione dei ricavi, si registra un costante decremento nella serie storica dei costi che le strutture devono sostenere per l’attività intramoenia e che, tra il 2009 ed il 2012, hanno perso oltre il 8 punti percentuali. Essendo tale variazione più che proporzionale rispetto alla riduzione dei ricavi, necessariamente la differenza tra le due grandezze, ossia il saldo per prestazioni intramoenia, aumenta significativamente passando da 162,476 mln di euro del 2009 a 218,19 milioni di euro nel 2012 con un incremento di oltre 34 punti percentuali nell’intero periodo, attribuibile principalmente al dato riferito all’anno 2012 in cui l’aumento del saldo intramoenia è pari a +23,3% rispetto all’anno precedente.
A livello nazionale, la parte dei ricavi per l’attività di intramoenia proveniente dall’area delle prestazioni specialistiche si attesta, nel 2012, a quota 65,5%, in crescita rispetto al dato 2011 (62,6%) ed in generale rispetto al dato degli anni precedenti. Diversamente, si riduce la percentuale relativa all’area ospedaliera che passa dal 24,9% del 2011 al 21,1,% nel 2012, mentre come la quota di spesa afferente alle altre aree (sanità pubblica, consulenze, ecc) ha un andamento variabile nel tempo e si attesta mediamente, negli ultimi anni, sui 13 punti percentuali.
Dai dati raccolti è possibile analizzare anche il guadagno medio ottenuto dai professionisti grazie all’intramoenia. Mediamente, il compenso annuo percepito del professionista che eroga prestazioni ALPI è pari a circa 17.100 euro, ma con una forte variabilità tra le Regioni. In particolare i guadagni maggiori si registrano in Lombardia (24.155 euro annuo in media, ma circa 5mila in meno dell’anno precedente), seguita da Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio e Piemonte. In linea con la media nazionale sono, invece, gli introiti percepiti dai medici delle Provincia autonoma di Trento, e delle Regioni Marche e Friuli Venezia Giulia. Nettamente sotto la media nazionale risultano i guadagni registrati in Calabria (qui il minor guadagno: 6.154 euro all’anno), Basilicata, Sicilia, Campania, Molise e Sardegna, oltre che nella P.A. di Bolzano nella quale però, la libera professione non è molto diffusa (la quota dei dirigenti che esercitano ALPI è pari solo al 13%).
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