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Venerdì 04 FEBBRAIO 2011
Aifa. Boom della farmaceutica ospedaliera: + 1,6 mld nei primi dieci mesi del 2010 

Lo rileva l'ultimo report dell'Aifa che fotografa l'andamento della spesa da gennaio a ottobre dello scorso anno. La spesa complessiva per farmaci a carico del Ssn è di 15,356 miliardi. Il tetto programmato tiene per la territoriale, che registra addirittura un - 42 milioni di spesa, mentre crolla per l'ospedaliera. E intanto il ticket a carico del cittadino vola a un + 15, 7% rispetto al 2009.

Da gennaio a ottobre del 2010 il Ssn ha speso 15,356 miliardi di euro per farmaci, con uno scostamento di 1,595 miliardi rispetto al tetto complessivo del 15,7% (13,3 territoriale + 2,4 ospedaliera). Lo sfondamento è dato dalla differenza tra la maggiore spesa dell'ospedaliera, che da sola ha fatto registrare una maggiore spesa di 1,637 miliardi, e la minore spesa della territoriale che, a ottobre, segnava un - 42 milioni di euro rispetto al tetto.
Questi i dati registrati dall'Aifa in un report approvato dal Cda dell'Agenzia il 27 gennaio scorso che offre uno spaccato analitico del settore, regione per regione. Importante anche il dato del ticket che ha ormai raggiunto la cifra di 806,9 milioni di euro, con un aumento del 15,7% rispetto ai primi dieci mesi del 2009.
Ma vediamo più in dettaglio i dati per le singole aree.

La spesa in farmacia
La spesa del canale farmacia registra un aumento lordo di 48,9 milioni di euro rispetto al 2009 e si assesta su 10,803 miliardi, con un aumento dei consumi calcolati in ricette pari al 2,7%  Se si considera però la spesa netta (quella a carico del Ssn) essa si ferma a 9,260 miliardi di euro, con una contrazione di 209,1 milioni di euro rispetto allo scorso anno. E questa, almeno per metà, è dovuta all'aumento del 15,7% del ticket (+ 109,4 milioni di euro in valori assoluti) rispetto allo stesso periodo del 2009.  La restante parte del risparmio è invece addebitabile alle misure sui prezzi e sui margini della distribuzione.
Per quanto riguarda il ticket, l’Aifa sottolinea come l’aumento della quota a carico del cittadino, che in alcune Regioni è stato addirittura del 30%, sia dovuto, per oltre il 90% dei casi, più che all'aumento del ticket fisso per ricetta, all'incremento della compartecipazione pagata dal cittadino rispetto al prezzo di riferimento in caso di non utilizzo del farmaco generico-equivalente. E questo anche come conseguenza del recente inserimento di farmaci generici di principi attivi ad alta incidenza di spesa (per esempio bisoprolo, perindopril e lecarnidipina) per i quali evidentemente persiste la preferenza per il "griffato" e poi anche dal fatto che in alcune Regioni si sia decisio di applicare il prezo di riferimento nella categoria degli inibitori della pompa acida.
 
La spesa territoriale (convenzionata + distribuzione diretta)
Se al canale farmacia aggiungiamo anche la distribuzione diretta arriviamo ad una spesa a carico del Ssn di 11,615 miliardi di euro,  in linea con il tetto del 13,3%, rispetto al quel si registra addirittura un risparmio di 42 milioni di euro.
Da sottolineare che per Sicilia e Provincia di Bolzano che non hanno inviato i dati completi relativi alla spesa per distribuzione diretta, è stata attribuita una spesa fofettaria stimata pari al 40% della farmaceutica non convenzionata.
 
La spesa ospedaliera
Questo è il capitolo delle dolenti note, almeno per quanto riguarda la spesa a carico del Servizio sanitario. Mentre il comparto della spesa territoriale risparmia e rispetta il tetto assegnatogli, la spesa per farmaci in ospedale (con l’esclusione dei vaccini – circa 208 milioni di euro – e al netto della distribuzione diretta dei farmaci di fascia A) supera di molto il tetto programmato del 2,4%, pari a circa 2,104 miliardi di euro. Nei primi dieci mesi del 2010, infatti, sono stati spesi 3,741 miliardi di euro (con un’incidenza sul FSN in crescita del 4,3%), cioè 1,637 miliardi di euro in più rispetto al tetto.
L’analisi dell’Aifa mostra come tra tutte le specialità di uso ospedaliero, ce ne siano 30 che danno ragione del 73,3% della spesa. I primi tre sono gli anticorpi monoclonali (per loro sono stati spesi 485 milioni di euro), i preparati antianemici (330 milioni di euro) e gli interferoni (325 milioni di euro). L’Aifa propone anche un approfondimento del dato, individuando, Regione per Regione, le percentuali di incidenza della spesa di questi 30 farmaci sul totale della spesa ospedaliera. E le differenze non sono affatto macroscopiche: in Sicilia è stata registrata la massima incidenza con il 78,8%, mentre la Val d’Aosta (Regione molto più piccola e con molti meno abitanti)  ha speso, comunque il 62,3% del totale dei fondi previsti per la spesa ospedaliera.
 
 
 
 
 
Il monitoraggio Aifa: criteri e metodi
Il documento dell'Aifa offre spunti di particolare interesse relativamente ai metodi utilizzati per determinare e inquadrare i numerosi dati sulla spesa per farmaci a carico del Servizio sanitario.
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica convenzionata, fino al mese di gennaio 2009, il normale meccanismo prevedeva che le farmacie, attraverso la Federfarma, inviassero all’Aifa le Distinte riepilogative contabili (DCR) con le quali viene richiesto alle Asl il pagamento delle competenze relative alla dispensazione di farmaci a carico del Ssn. Da quella data, al contrario, l’Aifa si è servita dei dati di spesa inviati dalle Regioni all’Agenas, accelerando la rilevazione.
Va comunque segnalato che la stessa Aifa ha sottolineato come tra i dati Agenas e quelli Federfarma siano state riscontrate minime differenze, tali da non causare modifiche sostanziali dei conteggi.
Alla spesa convenzionata è stata poi aggiunta quella derivante dalla distribuzione diretta effettuata dalle strutture del Ssn (Ospedali o Asl) o, in farmacia, “per conto” delle Asl.
Ulteriore elemento di complessità (relativo sempre ai primi dieci mesi del 2010) è stato quello proposto dall’applicazione delle norme del Decreto legge 78/2010 (31 maggio), convertito nella legge 122/2010 (30 luglio). Il decreto in questione, infatti, prevedeva inizialmente un extrasconto a carico delle farmacie del 3,65% ma dopo i mesi di giugno e luglio, lo sconto si è ridotto all’1,82% relativo quindi ai mesi di agosto, settembre e ottobre. Per definire compiutamente il valore della spesa è stata quindi applicata una media tra le due percentuali. E, a partire dal 31 luglio, la spesa è stata ulteriormente diminuita della quota dell’1,83% al netto dell’IVA, a carico delle aziende produttrici, quota che l’Aifa recupererà successivamente attraverso il pay-back.
Va infine ricordato che nella determinazione della spesa ospedaliera è stata esclusa la spesa per i vaccini che, si ricorda nel documento Aifa, “è generalmente finanziata attraverso voci di bilancio apposite (es. fondi per la prevenzione, stanziamento per la vaccinazione HPV, ecc.)”.

 

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