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Martedì 14 APRILE 2015
Piemonte. Asl TO2. La Cardiologia del San Giovanni Bosco organizza il Cto Summit 2015

I lavori si svolgeranno il 16 e il 17 aprile e coinvolgeranno una platea internazionale di esperti cardiologi interventisti con l'obiettivo di implementare le competenze teoriche e di fare il punto sulle principali innovazioni mondiali sull’utilizzo delle più recenti tecniche per l’intervento percutaneo delle occlusioni coronariche croniche. Previste anche dirette operatorie.

Si svolgerà giovedì 16 e venerdì 17 aprile 2015 a Torino il Cto Summit 2015, il più importante Congresso scientifico Europeo in Cardiologia dedicato al trattamento percutaneo con Angioplastica delle occlusioni coronariche croniche, giunto alla IV edizione. Il Congresso è rivolto a una platea internazionale di esperti cardiologi interventisti e si propone di implementare le competenze teoriche e di fare il punto sulle principali innovazioni mondiali sull’utilizzo delle più recenti tecniche per l’intervento percutaneo delle occlusioni coronariche croniche.

L’edizione 2015 del Cto Summit, organizzata congiuntamente dalla Cardiologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco (diretta da Patrizia Noussan) e dalla Cardiologia dell’Ospedale di Rivoli (diretta da Ferdinando Varbella) si terrà all’Hotel Principi di Piemonte di Torino. Il Congresso, diretto da Roberto Garbo, responsabile della Cardiologia interventistica dell’ Ospedale San Giovanni Bosco e da Andrea Gagnor (emodinamista Ospedale di Rivoli) prevede l’esecuzione di otto interventi in collegamento diretto con trasmissione in alta definizione dal Servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Giovanni Bosco e due interventi dal Servizio di Emodinamica dell’Ospedale di Rivoli.

Sono inoltre previste relazioni e interventi frontali da parte di esperti nazionali e internazionali, che si terranno durante i due giorni di Convegno all’Hotel Principi di Piemonte. Gli interventi in diretta verranno eseguiti da Roberto Garbo e da Andrea Gagnor, esperti di livello europeo in questo tipo di interventi con Angioplastica coronarica e membri dell’EuroCTO Club, insieme a ospiti internazionali, selezionati in base all’esperienza maturata nel campo del trattamento delle occlusioni coronariche croniche.

In particolare, saranno poste a confronto le due metodiche di disostruzione per eccellenza, per via anterograda tradizionale e per via retrograda, tecniche per la quale l’Emodinamica dell’ Ospedale San Giovanni Bosco è centro di riferimento nazionale. Nella diretta operatoria dal Servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Giovanni Bosco e dell’Ospedale Riuniti di Rivoli saranno trattati rispettivamente 5 e 3 pazienti affetti da occlusione coronarica cronica; con Roberto Garbo e Andrea Gagnor si alterneranno in sala Masahiko Ochiai e Masahisa Yamane, esperti giapponesi di livello mondiale di tale metodica, Gerald Werner, Presidente dell’EuroCTO Club, George Sianos, Alfredo Galassi e Carlo Di Mario, riconosciuti esperti europei nel campo della Cardiologia Interventistica e membri del Consiglio Direttivo dell’EuroCTO Club.

“Le occlusioni coronariche croniche totali sono le lesioni più complesse da trattare con Angioplastica - spiega Roberto Garbo, Responsabile del Servizio di Emodinamica del San Giovanni Bosco - Questo tipo di intervento richiede grande esperienza, attenzione e utilizzo di materiali dedicati e tecniche innovative come la tecnica retrograda ed IVUS-guidata, che consentono di ottenere una ottimale rivascolarizzazione del miocardio, in modo da garantire il massimo beneficio per i pazienti. Ovviamente, nell’ottica dei benefici clinici, grande importanza riveste la selezione corretta dei pazienti da candidare a questo tipo di procedura e la gestione esperta delle eventuali complicanze”.

L'elevata specializzazione del Servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Giovanni Bosco nella diagnosi e nel trattamento della malattia coronarica complessa ha permesso ad oggi di diventare centro di riferimento nazionale per l’esecuzione di corsi teorico-pratici nell’ambito dell’approccio alle occlusioni coronariche croniche con tecniche retrograde e con ultrasonografia intravascolare.
 

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