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Mercoledì 25 MARZO 2015
Standard ospedalieri. Lorenzin ha firmato il Dpcm. Ora in Gazzetta
Il regolamento, sul quale Governo e Regioni avevano raggiunto l’accordo formale il 5 agosto 2014, era stato “stoppato” dal Consiglio di Stato che aveva invitato il ministero della Salute a riscriverlo per una serie di errori formali, suggerendo anche alcune modifiche. Dopo la firma del ministro, dovrebbe essere questione di giorni la sua pubblicazione in GU. IL TESTO
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il regolamento sulla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Il provvedimento, sul quale Governo e Regioni avevano raggiunto l’accordo formale il 5 agosto 2014, dopo anni di tira e molla (il primo testo risaliva ai tempi del ministro Balduzzi), era stato “stoppato” dal Consiglio di Stato che aveva invitato il ministero della Salute a riscriverlo per una serie di errori formali, suggerendo anche alcune modifiche. Ora, dopo la firma di Lorenzin, dovrebbe essere questione di giorni la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.
"Il provvedimento, che costituisce attuazione del Patto per la salute per gli anni 2014-2016 - si legge in una nota del Ministero della Salute - avvia il processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera; esso consentirà ai cittadini di poter usufruire, nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, di livelli qualitativi appropriati e sicuri e produrrà, nel contempo, una significativa riduzione dei costi garantendo l’effettiva erogazione dei Livelli essenziali di assistenza".
Per citare solo alcune delle misure contenute nel Regolamento, si evidenzia che dal 1° gennaio 2015 non possono essere più accreditate nuove strutture con meno di 60 posti letto per acuti e dal 1° luglio 2015 non potranno essere sottoscritti contratti con strutture accreditate con meno di 40 posti letto per acuti, fatta eccezione per le strutture monospecialistiche. Dal 1° gennaio 2017 non potranno essere sottoscritti contratti con le strutture accreditate con posti letto ricompresi tra 40 e 60 posti letto per acuti che non siano state interessate dalle aggregazioni previste dallo stesso Regolamento.
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