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Mercoledì 25 MARZO 2015
Ebola. Pulvirenti incontra Centro nazionale sangue. “Ho donato il mio plasma per curare altri malati, ma spero non serva a nessuno”

Il medico ammalatosi di Ebola e poi guarito era stato a sua volta sottoposto a trattamento con il plasma di persone guarite dalla malattia. Su un suo possibile ritorno in Sierra Leone ha precisato. "E’ il mio dovere di medico, ma spero di non essere chiamato, se questo significa che i bisogni di assistenza di quella comunità non sono più critici".

Il Centro Nazionale Sangue ha incontrato oggi Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency ammalatosi di Ebola e poi guarito. “Pulvirenti – sottolinea una nota del Centro - è stato salvato mediante la somministrazione di diverse terapie sperimentali compresa l’infusione di unità di plasma di convalescente”.

Il trattamento con il plasma di persone guarite dalla malattia da virus Ebola è, in sostanza, una terapia "empirica", basata sul fatto che il plasma dei convalescenti è ricco di anticorpi specifici che possono neutralizzare il virus. “Tuttavia, non è possibile asserire che le trasfusioni di plasma da convalescente sono state il fattore che ha promosso la guarigione di Fabrizio Pulvirenti, visto che il medico di Emergency ha ricevuto anche diversi farmaci anti-virali sperimentali”.

Il Centro Nazionale Sangue, in collaborazione con il Servizio trasfusionale dell'Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, diretto da Luca Pierelli, ha seguito il delicato lavoro dello staff dell’Ospedale Spallanzani in tutte le sue fasi, a partire dai primi giorni del ricovero fino al 24 marzo, giorno in cui Pulvirenti ha potuto effettuare la sua seconda donazione di plasma, presso il Servizio trasfusionale dell'Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Le due donazioni sono state effettuate nel pieno rispetto delle Linee Guida che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha emanato proprio per la donazione di plasma da convalescenti di malattia da virus Ebola.

A questa seconda donazione potranno seguire altre che il medico potrà effettuare anche in un Servizio trasfusionale qualificato più vicino alla sua residenza, dal quale verranno trasferite a Roma. Infatti, il plasma donato verrà conservato presso il Servizio trasfusionale dell'Ospedale San Camillo Forlanini di Roma per essere messo a disposizione della comunità internazionale per eventuali richieste, secondo un preciso protocollo condiviso a livello europeo.

L'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha diffuso proprio in questi giorni il rapporto “Pushed to the limit and beyond” (Spinti al limite e oltre) che si basa su interviste a decine di operatori umanitari coinvolti nell’intervento di MSF contro l’Ebola e in cui si fa presente che l’epidemia, nonostante la diminuzione complessiva dei casi, non è ancora finita.

Durante l’incontro è stato chiesto a Pulvirenti se tornerebbe tornerebbe in Sierra Leone in caso ci fosse ancora bisogno del suo aiuto lì o in altre zone endemiche e lui ha risposto in maniera affermativa: “Non dipende da me, ma se mi chiameranno tornerò in Sierra Leone senza alcuna esitazione. E’ il mio dovere di medico, ma spero di non essere chiamato, se questo significa che i bisogni di assistenza di quella comunità non sono più critici ”. E sulle donazioni che potranno contribuire alla cura di altre persone contagiate da Ebola ha concluso:” Spero però, davvero, che questo plasma non serva a nessuno!”.

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