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Venerdì 20 MARZO 2015
Piemonte. Partorisce in cardiochirurgia. È la prima volta in Italia. L'intervento alla Città della Salute di Torino
La madre era affetta da una grave cardiopatia congenita e nell'ultimo giorno di gravidanza la situazione ha imposto il parto cesareo in una struttura cardiochirurgica ad alta complessità. Ora le condizioni generali e respiratorie del neonato sono in progressivo miglioramento. La mamma è tuttora degente in cardiorianimazione, sveglia e cosciente.
Per la prima volta in Italia è nato un bimbo in una sala operatoria di Cardiochirurgia. E' accaduto ieri alle Molinette della Città della Salute di Torino. dove alle 9.42 del mattino è nato M., per parto cesareo a 31 settimane di gravidanza. E' il risultato di una scelta da parte di diverse équipe multidisciplinari che operano e collaborano presso la Città della Salute e della Scienza. Ostetrici, neonatologi, cardiochirurghi, cardiologi, internisti ed anestesisti si sono confrontati fin dall’inizio con una situazione difficile.
La mamma di 30 anni di Torino, affetta da una grave cardiopatia congenita, ha affrontato la difficoltà di una gravidanza che poteva essere molto rischiosa per se stessa e per il feto, ed è stata seguita e monitorizzata fin dall’inizio dall’équipe ostetrico - ginecologica dell'ospedale Sant'Anna della professoressa Tullia Todros, che si occupa delle patologie della gravidanza. La criticità della gravidanza era conseguente al rischio di scarsa ossigenazione della madre, ma soprattutto del feto. Il problema emerso nelle ultime settimane è stato quello di decidere un’epoca del parto cesareo in modo da raggiungere il miglior compromesso tra gli alti rischi della madre e del feto e gli altrettanto alti rischi di una grave prematurità. Nel frattempo, a metà del settimo mese, la paziente era stata ricoverata nel reparto di Ostetricia ad alta intensità del Sant'Anna.
La scelta si è fatta particolarmente difficile nell’ultimo giorno, in cui le gravi condizioni cliniche della mamma e la peculiarità della cardiopatia hanno imposto il parto in una struttura cardiochirurgica ad alta complessità, quale quella diretta dal professor Mauro Rinaldi, al fine di garantire la massima sicurezza della mamma stessa. Poiché un parto in questa struttura costituiva una novità assoluta, è intervenuta l’équipe della Terapia Intensiva Neonatale, diretta dal professor Enrico Bertino, per allestire l’ambiente idoneo per questo parto ad alto rischio, adattando le caratteristiche ambientali e tecniche della sala operatoria a quella di una sala cesarei.
Tutto doveva essere pronto per le necessità di assistenza e rianimazione di un neonato molto pretermine e ad alto rischio. Così ieri mattina nella sala operatoria i dottori Paolo Petruzzelli e Pietro Gaglioti (dell'équipe ostetrica diretta dalla professoressa Todros) hanno eseguito con successo il taglio cesareo sulla paziente tenuta in stand – by di CEC (circolazione extracorporea) come durante un intervento cardiochirurgico, monitorati ed assistiti dal professor Mauro Rinaldi e dagli anestesisti Mario Lupo e Simona Quaglia (dell'équipe della dottoressa Evelina Gollo).
L’équipe neonatologica, costituita dalla dottoressa Alessandra Coscia, dal dottor Luigi Di Leo e dall’infermiera pediatrica di Terapia Intensiva Deborah Poletti, si è recata con incubatrice da trasporto presso la sala operatoria. M., di 1550 grammi di peso, è stato così immediatamente sottoposto a rianimazione ed assistenza respiratoria, e successivamente trasferito nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Università dell'ospedale Sant'Anna. Attualmente le condizioni generali e respiratorie del neonato sono in progressivo miglioramento. La mamma è tuttora degente in cardiorianimazione sveglia e cosciente, dove è seguita, per il delicato periodo del postparto, dai cardiorianimatori delle Molinette e dagli ostetrici del Sant’Anna. In giornata verrà trasferitta in reparto.
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