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Venerdì 20 MARZO 2015
Verona. Due farmacisti al centro di una “maxi” truffa da 500mila euro
Li hanno scoperti i Nas dopo una lunga indagine. Sono marito e moglie, rispettivamente titolare e collaboratrice di una farmacia a Verona. I due, dopo aver rubato il timbro e le ricette rosse a un ignaro medico di base, le falsificavano intestandole a pazienti inconsapevoli, alcuni dei quali deceduti
Il NAS di Padova, a seguito di un’articolata indagine, ha scoperto un’ingente truffa organizzata da una coppia di farmacisti sessantenni, marito e moglie, rispettivamente titolare e collaboratrice di una farmacia di Verona.
Le indagini sono iniziate nel 2013 dopo un controllo da parte del Servizio Farmaceutico della locale ULSS sulla spesa sanitaria che ha evidenziato una sospetta iperprescrizione di farmaci da parte di un medico di base.
I successivi accertamenti dei Carabinieri - coordinati dal sostituto procuratore della Procura di Verona – dott.ssa Maria Federica Ormanni – hanno appurato che i farmacisti, dopo aver rubato il timbro e le ricette rosse all’ignaro medico, le falsificavano intestandole a pazienti inconsapevoli, alcuni dei quali deceduti. Il complesso meccanismo di falsificazione architettato dai farmacisti ha consentito di truffare il servizio sanitario nazionale per circa 500 mila euro.
Il NAS ha, inoltre, individuato oltre 5 mila ricette rubate utilizzate per la prescrizione di migliaia di specialità medicinali per un valore di 500 mila euro e sequestrato presso la farmacia centinaia di farmaci privi di fustella.
I Carabinieri, qualche giorno fa, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente - emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona - su sei immobili di proprietà della coppia di farmacisti, ubicati a Verona e Bardolino.
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