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Mercoledì 11 MARZO 2015
Umbria. Marini: “Serve più integrazione tra funzioni aziende ospedaliere e sanitarie”

E' la rotta tracciata dalla governatrice nel corso di un convegno a Terni. "L'integrazione serve a superare le separatezze del sistema sanitario che spesso si scaricano sui cittadini". Bisogna quindi puntare "sempre di più a garantire una continuità delle prestazioni sanitarie".

"Migliorare innanzitutto la qualità dell'assistenza sanitaria per i cittadini, e considerare sempre di più in maniera integrata le funzioni dell'Azienda sanitaria ospedaliera con quelle della Usl". È la rotta tracciata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludendo i lavori della Conferenza svoltasi questa mattina a Terni, sul tema ‘Lo sviluppo e la crescita dei servizi della Usl 2 ed il processo di integrazione con l'Azienda ospedaliera Santa Maria’.

"Questo processo di integrazione - ha affermato Marini - deve servire a superare le separatezze del sistema sanitario che spesso si scaricano sui cittadini. Puntare quindi sempre di più a garantire una continuità delle prestazioni sanitarie per i pazienti che, da un ricovero ospedaliero per una patologia acuta, devono poi essere messi nelle condizioni di poter usufruire di una adeguata assistenza, anche domiciliare, post ricovero, con la presa in carico da parte del sistema sanitario che possa garantire loro la necessaria continuità assistenziale".

Marini ha quindi elogiato il lavoro svolto dalle due Aziende, che procede proprio nella direzione , cioè quella di “cogliere la sfida che ha oggi la sanità pubblica di fronte a sé, che vuole dire per i pazienti poter trascorrere meno tempo possibile in ospedale e più tempo possibile in strutture non ospedaliere, e meglio ancora nella propria abitazione, ma con una rete sanitaria - ha sottolineato - in grado di assistere il paziente nel miglior modo possibile in termini di qualità della cura".

Una sfida che sarà alla base della nuova Casa della salute di Terni le cui caratteristiche “dovranno rispondere appunto ad un nuovo servizio sanitario pubblico sempre più orientato a ospedali dedicati alla cura delle patologie acute, mentre – ha concluso Marini - per tutto il resto i cittadini dovranno far riferimento alla medicina del territorio".
 

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