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Lunedì 02 MARZO 2015
Vaccini e autismo. Corte d’Appello di Bologna: “Nessun nesso causale”
Ribaltata la sentenza del giudice del lavoro di Rimini nel 2012 con cui per la prima volta si era riconosciuto un nesso tra la vaccinazione trivalente Mpr (morbillo-parotite-rosolia) e l'insorgenza di autismo in un bambino vaccinato nel 2002. Accolto il ricorso del Ministero della Salute. “Studi irrilevanti smentiti dalla comunità scientifica”. LA SENTENZA
La corte d'Appello di Bologna ha ribaltato la sentenza del giudice del lavoro di Rimini, che nel 2012 aveva stabilito un nesso tra la vaccinazione trivalente Mpr (morbillo-parotite-rosolia) e l'insorgenza di autismo in un bambino vaccinato nel 2002. La prima sentenza, che condannava il Ministero della salute riconoscendo il diritto all’indennizzo previsto dalla L. 210/92 per la famiglia del bambino, veniva ritenuta "storica" e utilizzata come punto di riferimento in molte cause civili per danni, che sono state avviate successivamente.
Il Ministero della salute ricorda in una nota di aver “fatto ricorso alla Corte d’Appello che ha nominato un consulente tecnico d’ufficio: il dottor Lodi ha stroncato i presupposti della decisione del giudice del lavoro definendo "scientificamente irrilevanti" le ragioni della sentenza riminese”.
Nel giudizio di secondo grado il medico "ha segnalato in modo minuzioso la non pertinenza e la non rilevanza degli studi in essa citati".
“Il consulente della famiglia – ricorda sempre il Ministero - ha presentato le ricerche del medico inglese Wakefild, autore di un articolo su Lancet sui collegamenti tra vaccini e autismo, che poi venne ritrattato dai coautori e, alla fine, ritirato dalla rivista stessa”.
"Sono studi irrilevanti - ha scritto il perito - smentiti dalla comunità scientifica". Inoltre "nella storia clinica del bambino non c'è un'oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi".
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