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Giovedì 26 FEBBRAIO 2015
Responsabilità professionale. Anaao: “A quando #lasvoltabuona anche per medici e sanitari?”
Dopo l’approvazione della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, Troise si chiede quando “potremo salutare un analogo messaggio del premier per un provvedimento specifico sulla responsabilità di medici e sanitari”. “Siamo l’unico paese al mondo insieme a Polonia e Messico, senza un’una idonea definizione di colpa medica e sanitaria”.
“#lasvoltabuonaha twittato il Premier per annunciare l’approvazione della legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Quando potremo salutare #lasvoltabuona per l’approvazione di un provvedimento specifico sulla responsabilità professionale dei medici e degli altri professionisti sanitari, i cui disegni di legge si accumulano da anni nei cassetti delle commissioni parlamentari?”
Se lo chiede il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, secondo il quale “i costi diretti ed indiretti del sistema assicurativo e legale cresciuto sulla crescita del contenzioso tra medici e cittadini inerente errori professionali, veri o più spesso presunti, pesano sempre più sulle disastrate casse delle aziende sanitarie, mentre la medicina difensiva, oltre che inquinare il rapporto medico paziente, produce milioni di esami e procedure dettate solo dal principio di cautela verso possibili denunce”.
“Oggi, un rischio civile, penale e patrimoniale – prosegue Troise - è insito nell’esercizio professionale dei medici, ancora colpevolmente privo, unico paese al mondo insieme a Polonia e Messico, di una idonea definizione di colpa medica e sanitaria, chiamato ad operare in organizzazioni che sempre meno si permettono interventi per garantire al meglio la sicurezza delle strutture, dei processi clinico assistenziali e degli operatori stessi. E per il medico vale il principio del fine prescrizione mai, con la possibilità di lasciare i processi nell’asse ereditario, e di una rivalsa da parte dello stato illimitata”.
“Occorre una legge specifica in materia – concluse il segretario dell’Anaao - che ancora non trova posto nel crono programma della riforma al mese e nell’agenda del Ministero della Salute. Ce lo chiede non solo l’Europa ma anche, e soprattutto, la necessità di garantire la sostenibilità della sanità pubblica che, anche per questa colpevole assenza della politica, sta sprofondando in un malessere sempre più profondo”.
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