quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 28 GENNAIO 2011
Federfarma Piemonte: carenza di medicinali per importanti patologie. “Intervengano le autorità competenti”

È questa la denuncia dei titolari di farmacie piemontesi. Le difficoltà sono state segnalate da tempo in oltre 1500 farmacie di tutto il territorio. Numerose specialità medicinali sono divenute irreperibili attraverso il normale ciclo distributivo regionale. Il presidente Federfarma Piemonte, Luciano Platter: “Aifa, Ministero della Salute e Servizi farmaceutici regionali si adoperino per intervenire rapidamente”.

Farmaci introvabili o consegnati alle farmacie “a singhiozzo” da ormai troppo tempo, difficoltà lamentate su tutto il territorio regionale, sono queste le denunce di Federfama Piemonte che richiede il tempestivo intervento delle autorità competenti in materia per porre rimedio ad un problema sempre meno controllato.
“Taluni farmaci – ha protestato a gran voce il presidente di Federfarma Piemonte, Luciano Platter – anche di rilevante profilo terapeutico per alcune importanti patologie, quali ipertensione, depressione, micosi, ansia, sono diventati irreperibili”.
“Ormai da tempo capita spesso di far uscire il malato dai nostri esercizi senza il farmaco che gli necessita. La situazione – ha spiegato - è andata peggiorando a partire dall’autunno, ed ora siamo giunti ad una situazione veramente difficile da gestire e sostenere. Non si tratta più dell’occasionale mancanza di una specialità medicinale, come saltuariamente può capitare, bensì di una precisa strategia messa in atto per puri fini speculativi”.
I titolari di farmacie tengono a sottolineare che non hanno alcuna responsabilità in merito a tali disagi riscontrati dai pazienti, ma anzi, essendo quotidianamente a stretto contatto con le loro difficoltà di salute, si fanno in prima persona portavoce del malcontento.
“Presumibilmente – ha proseguito Platter – la mancanza di tali farmaci nelle farmacie è legata al differenziale di prezzo tra il mercato interno e quello estero, a volte sensibilmente più alto, che rende più vantaggioso acquistarli in Italia ed esportarli altrove piuttosto che rifornire il mercato farmaceutico italiano”.
“E’ necessario che le autorità competenti, Aifa, Ministero della Salute e Servizi farmaceutici regionali – ha concluso Platter - si adoperino immediatamente e fattivamente per garantire la definitiva soluzione di un problema che sta diventando sempre più diffuso e sempre meno controllato”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA