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PRESIDENTE. Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
BEATRICE LORENZIN (Ministro della Salute). Signor Presidente, in via preventiva vorrei dire che abbiamo quattro interrogazioni su questo argomento e, ovviamente, per il tempo che ho per ogni interrogazione, tre minuti, è difficile che riesca a dare in un'unica interrogazione tutte le risposte, quindi cercherò di spezzettarle nelle quattro interrogazioni che sono state presentate. Vorrei premettere che, ovviamente, questa vicenda, è inutile dirlo, è sconvolgente e mi ha particolarmente colpita prima di tutto come persona e ancora di più come Ministro, perché è una vicenda che non doveva accadere.
PRESIDENTE. Deve concludere, Ministro Lorenzin.
BEATRICE LORENZIN... è stata registrata la scarsa capacità anche a causa di un'inadeguata formazione del personale sanitario di procedere nell'immediatezza alla stabilizzazione del neonato...
PRESIDENTE. Ministro, deve concludere.
BEATRICE LORENZIN.Un momento ...al fine di un successivo trasferimento presso un'unità di terapia intensiva. Vi sono stati anche gravi disfunzioni nei processi di comunicazione per i punti nascita del 118...
PRESIDENTE. Ministro, purtroppo devo chiederle di concludere.
BEATRICE LORENZIN. Mi scusi, ma è morta una persona.
BEATRICE LORENZIN. Mi rendo conto, però, bisogna...Quanto alla richiesta se sussistano già le condizioni per la nomina di un commissario ad acta, ritengo che ogni decisione in merito necessiti di un ulteriore...
GIULIA GRILLO. Signor Presidente, Ministro, se io non ho sentito male, da alcune dichiarazioni è emerso che anche lei era di quest'avviso. Dagli accertamenti che lei sta facendo e dagli accertamenti che abbiamo potuto fare anche noi – iosono un medico e la mia città è la città di Catania – , secondo me ci sono tutti gli elementi per commissariare l'assessorato.
PRESIDENTE. L'onorevole Albanella ha facoltà di illustrare l'interrogazione Burtone, concernente iniziative di competenza in merito all'organizzazione e al funzionamento dei punti nascita e dei reparti di rianimazione pediatrica, alla luce delle problematiche emerse nel recente caso della neonata deceduta in Sicilia durante il trasporto in ambulanza, di cui è cofirmataria, per un minuto.
LUISELLA ALBANELLA (PD). Signor Presidente, mi permetta di esprimere in quest'Aula come Partito Democratico il nostro cordoglio alla famiglia della piccola Nicole. Riguardo alla nostra interrogazione, signora Ministro, abbiamo apprezzato l'invio degli ispettori che lei ha sollecitamente e opportunamente mandato. È giusto sapere cosa non ha funzionato, limiti, responsabilità. E siccome episodi del genere in Sicilia non è la prima volta che accadono e noi vorremmo che nel 2015 non accadessero più, ribadisco quello che riteniamo più importante, ossia quali iniziative lei, signora Ministro, intende adottare rispetto alla sicurezza dei punti nascita nel Paese, nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia affinché tragedie di questo tipo non abbiano più a verificarsi.
BEATRICE LORENZIN. Signor Presidente, vado veloce perché, purtroppo, i tempi sono questi. Avremo occasione spero di entrare maggiormente nel dettaglio. Al fine di garantire la massima sicurezza alle mamme e ai neonati, comunico quanto segue (e penso che questo sia interessante): i posti letto nelle unità di terapia intensiva di neonatologia (UTIN) in Sicilia sono 114, numero superiore a quello fissato a livello nazionale che è pari a 80. Perché allora la piccola Nicole la notte del 12 febbraio non ha trovato Un posto disponibile ? La risposta sta nella parola, almeno al momento, dalle prime verifiche che abbiamo fatto, «appropriatezza». Non è di per sé solo importante il numero dei posti letto nelle UTIN, ma l'utilizzo appropriato degli stessi e il funzionamento della rete dell'urgenza neonatale di primo e di secondo livello.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD). Presidente, di fronte alla tragedia di Nicole, io credo che sia giusto e opportuno tenere lontano la speculazione e la strumentalizzazione. Ci sono degli ispettori, c’è la magistratura, attendiamo gli esiti. Ma andiamo al punto. Il caso che si è verificato in questi giorni non è il solo. Purtroppo, nella precedente legislatura, come Commissione d'inchiesta sugli errori sanitari, avevamo segnalato al Ministero e all'assessorato questi limiti che ha l'emergenza in Sicilia. In particolare, signor Ministro, lei dice che in Sicilia ci sono oltre 100 posti letto per le UTIN.
PRESIDENTE. L'onorevole Catanoso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. concernente iniziative di competenza volte a chiarire le cause del decesso di una neonata in Sicilia ed elementi in ordine all'ispezione promossa dal Ministro della salute, per un minuto.
DORINA BIANCHI (AP). Grazie, Presidente, noi tutti siamo stati scossi e il nostro pensiero non può che andare al dolore della mamma e del papà della piccola Nicole, morta a qualche ora dalla propria nascita a causa della mancanza di posti letto nelle unità di terapia intensiva di neonatologia.
BEATRICE LORENZIN. Grazie, Presidente, non rispondo sulle cose che ho già illustrato, cioè sui vari punti di criticità che sono emersi, quello del 118, la mancanza dell'attuazione della rete del trasporto neonatale, la presenza di Utin, almeno così a noi risulta dalla carta, sufficienti, ma gestite in modo inappropriato, in una inappropriatezza dal primo al secondo livello.
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Mercoledì 18 FEBBRAIO 2015
La morte di Nicole. Lorenzin risponde alla Camera: “Troppa inappropriatezza. La Sicilia ha 114 letti di terapia intensiva neonatale. Come è stato possibile non trovarne uno?”
Question time con quattro interrogazioni sulla tragedia di Catania da M5S, PD, FI e AP. Molte le questioni affrontate ma tra tutte spicca la constatazione di troppe disfunzioni organizzative e l’assenza di governance per la gestione dei punti nascita. Verifiche anche nella clinica privata: “scarsa capacità anche a causa di un'inadeguata formazione del personale sanitario”. I testi integrali delle domande e delle risposte del ministro.
Quattro interrogazioni. Titoli diversi ma stesso argomento. La morte della piccola Nicole a Catania. A rispondere il ministro della Salute Lorenzin visibilmente scossa, tant’è che quando è stata interrotta dal presidente di turno, Roberto Giachetti, avendo superato i 3 minuti previsti per le risposte nei question time, a un certo punto è sbottata: “Mi scusi presidente, ma è morta una persona”. E in effetti il tema è di quelli che lasciano poco spazio ai paletti del dibattito parlamentare. Ma così è e in ogni caso, avendo ben quattro occasioni per rispondere, il ministro è riuscita ampiamente a chiarire cosa stia facendo dopo l’accaduto e quali provvedimenti sono allo studio soprattutto per evitare che episodi come questo si ripetano.
Sulla questione del commissariamento, oggetto specifico della prima interrogazione, il ministro è stata interrotta da Giachetti proprio mentre stava concludendo la frase "Quanto alla richiesta se sussistano già le condizioni per la nomina di un commissario ad acta, ritengo che ogni decisione in merito necessiti di un ulteriore...". Il ministro è stata interrotta proprio lì, ma possiamo facilmente dedurre che il senso appare essere quello di segnalare la necessità di ulteriori verifiche, prima di procedere ad un eventuale commissariamento della sanità siciliana.
Per dare comunque a tutti voi modo di leggere, senza tagli o sintesi, quanto accaduto oggi pomeriggio alla Camera abbiamo deciso di riportare il resoconto stenografico integrale della seduta ritenendolo un documento importante per capire quanto sia effettivamente accaduto allo stato delle conoscenze attuali.
Prima interrogazione. “Orientamenti del Ministro della salute in ordine all'ipotesi di nominare un commissario ad acta ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione in relazione al drammatico episodio del decesso di una neonata verificatosi in Sicilia il 12 febbraio 2015”
IL PRESIDENTE. L'onorevole Grillo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione, concernente orientamenti del Ministro della salute in ordine all'ipotesi di nominare un commissario ad acta ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione in relazione al drammatico episodio del decesso di una neonata verificatosi in Sicilia il 12 febbraio 2015
GIULIA GRILLO (M5S). Signor Presidente, Ministro, il MoVimento 5 Stelle chiede il commissario ad acta per la regione Sicilia per quanto attiene alla verifica dell'adempimento dei LEA. Riteniamo che ci sia una responsabilità dell'attuale assessorato in carica. Nel 2 dicembre 2011 erano stati stanziati per ogni ASL 470 mila euro che dovevano servire per attuare il servizio dei trasporti dell'emergenza neonatale e materno assistita. Sono stati realizzati a Messina a Palermo, ma non a Catania, vogliamo sapere il perché ? Chi è responsabile ? Chi è che non ha vigilato e controllato affinché questo non avvenisse e dove sono finiti questi 470 mila euro insieme ai 300 mila per la SEUS ? Vogliamo capire perché, nonostante spendiamo più di tutti in Italia per un servizio di elisoccorso, l'elicottero viene utilizzato solo dalle ore 8 alle ore 18, mentre poi abbiamo Marchese che utilizza il 118 per farsi venire a prendere, perché lui può farlo e Nicole non lo poteva fare ? Vogliamo capire perché non è stato contattato l'UTIN di Messina che aveva sette posti disponibili, nonostante non fosse nell'area ? E vogliamo che tutte queste cose che ho detto siano più che sufficienti per dire alla Borsellino grazie e mettere un Commissario ad acta.
È proprio per fare piena luce su questa questione che ho deciso nell'immediatezza di inviare nel capoluogo etneo una task force composta da ispettori del Ministero, da rappresentanti dell'Agenas e dai carabinieri dei NAS, con il compito di ricostruire la dinamica dei fatti, non al fine di verificare la sussistenza di ipotesi di responsabilità di natura penale. Ciò spetta esclusivamente alla procura della Repubblica di Catania che, tra l'altro, sta lavorando in questo senso, ma per accertare se la morte della piccola Nicole sia da attribuire alle carenze organizzative del sistema sanitario della regione Sicilia, con particolare riferimento al settore dell'emergenza neonatale. Ciò al fine di adottare ogni misura correttiva, anche in via sostitutiva rientrante nelle mie prerogative di responsabile del Dicastero della salute.
Il gruppo ispettivo ha proceduto alle prime verifiche del caso in piena collaborazione con l'assessorato alla sanità della regione Sicilia, una circostanza che vale da sola a sgombrare il campo da tutte le strumentalizzazioni di ordine politico che si sono registrate in queste ore. Ma parliamo dei fatti. La piccola Nicole, nata a termine nella clinica Gibiino di Catania, ha avuto subito dopo il parto gravi crisi respiratorie con necessità di trasferimento d'urgenza in un'unità di terapia intensiva neonatale (UTIN).
A questo proposito voglio dire che ho chiesto oggi anche un approfondimento sul percorso nascita della bambina, cioè sullo stato pre-parto della mamma. La clinica ha contattato il locale servizio 118 per verificare l'esistenza di posti letto disponibili nell'unità di terapia intensiva neonatale di Catania. Tutte e tre le strutture sanitarie catanesi hanno riscontrato negativamente la richiesta. L'unico posto disponibile è stato reperito presso il reparto di rianimazione pediatrica dell'ospedale di Ragusa.
Nel corso del trasferimento presso il predetto nosocomio la neonata ha avuto una crisi respiratoria che ha determinato la morte. Considerati i tempi contingenti fornisco con questa risposta informazioni sommarie sugli esiti delle prime verifiche, rinviando maggiori dettagli agli ultimi due question time finalizzati proprio agli esiti dell'ispezione.
Anticipo, comunque, che dall'ispezione è emerso quanto segue: l'assenza di un'efficace sistema di governance per la sicurezza dei punti nascita e la mancata attuazione nella provincia di Catania del protocollo relativo al trasporto neonatale in emergenza, che, nelle interrogazioni successive illustrerò come per quanto riguarda l'applicazione della rete neonatale in tutta la regione Sicilia; con riferimento alla casa di cura Gibiino...
PRESIDENTE. La ringrazio, Ministro Lorenzin. La deputata Grillo ha facoltà di replicare.
Voglio anche dire che, nel 2013, il presidente della Società italiana di neonatologia mandava una lettera all'assessore Borsellino. Mandava questa lettera dove le scriveva: si ritiene di dovere rilevare con forza a codesto assessorato regionale alla salute i rischi per la donna e la salute dei neonati, riguardo alla mancata attuazione della razionalizzazione della rete dei punti nascita regionali e alla mancata attivazione dei centri STEN.
Questa era una morte annunciata! Ma di che cosa stiamo parlando ? Che cosa deve succedere per mandare via una persona che sbaglia, che ha fatto un errore ? Doveva andarsene lei a gambe levate e dimettersi e dire: mi vergogno. Lei è l'esecutivo, l'assessore è l'esecutivo ! È lei che deve controllare ! È possibile che in questo Paese non c’è mai nessuno che si prenda le responsabilità di quello che fa ?
Io porto la rabbia della mia città. Porto la rabbia della mia terra. Non ne possiamo più ! Mi chiamano i miei colleghi medici, gente che viene umiliata da persone incapaci che occupano il loro posto e che pagano al posto degli altri, persone vittime ed innocenti. Io questo non lo ammetto, Ministro. Io, come MoVimento 5 Stelle, le dico che non mollo la presa fino a che non viene commissariato l'assessorato regionale della salute siciliano per la verifica e l'adempimento dei LEA, perché gli accertamenti che lei ha fatto sono già più che sufficienti per potere dire che l'assessore Borsellino non è stata capace, nonostante gli avvisi che avesse ricevuto anche dalla Società italiana di neonatologia per la firma del suo presidente, nonostante quegli avvisi, nonostante tutti i moniti. Due anni di tempo aveva e non ha fatto quello che doveva fare. Quindi, adesso si alza e se ne va da quella sedia perché ha dimostrato di non essere capace (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Seconda interrogazione. “Iniziative di competenza in merito all'organizzazione e al funzionamento dei punti nascita e dei reparti di rianimazione pediatrica, alla luce delle problematiche emerse nel recente caso della neonata deceduta in Sicilia durante il trasporto in ambulanza”
Dalle prime verifiche effettuate dalla task force ministeriale è emerso, per esempio, che nell'UTIN di Siracusa era presente una culla aggiuntiva con un neonato che era stato spostato lì dall'unità operativa di patologia neonatale, saturo a causa di un'epidemia di bronchiolite. Sarà cura dei miei uffici verificare, inoltre, attraverso un analitico esame delle cartelle cliniche di tutti i neonati ricoverati presso le UTIN di Catania, l'appropriatezza dell'utilizzo dei relativi posti letto.
Rimanendo sempre sul tema delle disfunzioni organizzative, dall'ispezione effettuata è emerso, inoltre, che i punti nascita di primo livello nella regione Sicilia non risultano in grado di fronteggiare quelle situazioni di emergenza che sono tali da imporre il trasferimento del neonato in una struttura di secondo livello (UTIN). Conseguentemente, si crea una situazione paradossale per cui le strutture di secondo livello vengono in parte a gestire, in modo del tutto inappropriato, le emergenze che dovrebbero invece essere affrontate già nelle strutture di primo livello. Sono queste le criticità sulle quali verrà svolto dagli uffici ministeriali un doveroso approfondimento ai fini dell'individuazione delle iniziative che dovranno essere avviate al più presto a livello regionale ovvero in via sostitutiva dal mio Dicastero. Ribadisco al più presto e, se non interviene la regione, interviene il Ministero della salute perché tragedie come quelle della piccola Nicole non abbiano più a ripetersi in nessuna parte del nostro Paese. A tal fine, intendo intensificare l'attività di monitoraggio svolta dall'AGENAS per verificare il rispetto dei LEA, con particolare riferimento alla rete dei punti nascita, non solo in Sicilia, ma su tutto il territorio nazionale. Poi mi riservo alcune ulteriori specificazioni nelle seguenti interrogazioni.
Mi permetto di dire che sono sessanta quelli attivati, quindi c’è una insufficienza. Allora noi cosa temiamo, signor Ministro ? Noi apprezziamo le cose che lei ha detto. Temiamo che nel momento in cui scenderanno i riflettori dell'opinione pubblica, tutto possa passare nel dimenticatoio. Allora noi reiteriamo questa richiesta al Ministero, alla Regione siciliana, perché ognuno possa fare la propria parte. È necessario potenziare i posti di terapia intensiva neonatale ma anche la semiintensiva perché si deve creare questo circuito virtuoso. Inoltre è necessario che ci sia la presenza delle UTIN anche nelle strutture accreditate per dare certezza dei livelli essenziali di assistenza nelle sale parto e per le neonatologie. Mi permetto di citare una poetessa polacca un premio Nobel: «Quando nasce un bimbo il mondo non è mai pronto». Noi vorremmo utilizzare queste parole così profonde per qualcosa di concreto. Speriamo che siano pronti in Sicilia nel 2015 i posti per dare salvezza a dei bambini che si trovano in difficoltà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Terza interrogazione. “Iniziative di competenza volte a chiarire le cause del decesso di una neonata in Sicilia ed elementi in ordine all'ispezione promossa dal Ministro della salute”
FRANCESCO CATANOSO GENOESE (FI-PDL). Onorevole Presidente, onorevole Ministro, i colleghi hanno già in precedenza parlato di questa tragedia. Noi oggI non siamo qui certamente a fare polemica politica. Non abbiamo voglia di verificare dal punto di vista penale quali possano essere le responsabilità. Vogliamo onorare il nostro mandato con la responsabilità di chi vuole evitare che una follia di questo tipo possa ancora ripetersi.
Come si è detto, lo scorso 12 febbraio, a Catania una bimba appena nata è deceduta nel tragitto che l'ambulanza, chiamata dalla clinica privata dove era avvenuto il parto, ha percorso fino alla prima struttura sanitaria pubblica e attrezzata più vicina. Il fatto è avvenuto in una città, Catania, dove non esiste una rete di emergenza, come lei stessa ha poc'anzi ricordato, una città le cui strutture sanitarie pubbliche hanno rifiutato il ricovero di urgenza della neonata a causa della mancanza di posti letto in terapia intensiva una città dove la regione ha portato le UTIN da 4 a 2 al Santo Bambino, l'ospedale dove avvengono più parti. Vorremmo capire cosa è successo con la sua ispezione e comprendere che differenza c’è tra un cittadino che vive in Sicilia, a Catania nelle specifico, e uno che vive nel nord d'Italia.
BEATRICE LORENZIN. Signor Presidente, rispondo a voce nel senso che Catania non ha attuato la norma e quindi non c’è il trasporto neonatale come dovrebbe esserci, come c’è a Bologna, come c’è a Firenze, come c’è in altre province dell'Italia e anche della stessa regione Sicilia. Se ci fosse stato un trasporto neonatale, come doveva essere per norma, per legge – anche se io non so quali siano le cause della morte della bambina, questo lo deciderà l'autopsia – ma almeno avremmo fatto tutto quello che era previsto per dare una tempestiva assistenza ed è quello che i cittadini si aspettano dal Servizio sanitario nazionale: non che si facciano miracoli ma che si faccia appropriatamente un percorso di cura e su questo lo assicuro, rispondendo anche a chi mi ha preceduto, non c’è alcuna volontà di fare politica, dobbiamo fare i fatti e quindi dobbiamo mettere in fila le questioni e risolverle e farlo anche velocemente perché, quando ci sono casi di disfunzione organizzativa, un fatto come questo si può ripetere. Questo lo conosciamo, altri non ne conosciamo. Quindi credo che su questo punto noi dovremmo lavorare.
Riepilogo un po’ anche alcune risposte: anzitutto abbiamo riscontrato – questi sono i dati già accertati dalla task force, che ricordo non è stata una task force ordinaria ma straordinaria e questo diventerà un modello operativo permanente del Ministero della salute – un'assenza di un efficace sistema di governance per la sicurezza dei punti nascita.
Con riferimento alla casa di cura Gibiino è stata registrata la scarsa capacità di procedere nell'immediatezza alla stabilizzazione della neonata ai fini del successivo trasferimento presso una unità di terapia intensiva. Ciò peraltro è da addebitarsi anche alla inadeguata formazione del personale sanitario. Ecco perché è necessario incrementare le azioni formative del predetto personale proprio per consentire già alle strutture di primo livello di poter affrontare la situazione di emergenza con risposte pronte e adeguate.
Ripeto: a Catania non è ancora attuato il protocollo relativo al trasporto neonatale di emergenza; poi, come dirò nell'interrogazione successiva, ci sono stati una serie di rinvii fatti con delibera assessoriale, quindi, è stato rinviato al 1 settembre 2015: io credo che, forse, sarà il caso di affrettare questi tempi; poi, abbiamo registrato gravi disfunzioni nei processi di comunicazione tra i punti nascita e il 118: questo è un altro aspetto estremamente grave, che è la risultanza anche delle registrazioni telefoniche che abbiamo. Dette disfunzioni sono state rilevate dalla task force ministeriale attraverso il semplice ascolto delle registrazioni e delle conversazioni telefoniche intercorse tra le strutture sanitarie e la centrale operativa del 118 di Catania. Quanto ai posti letto dell'unità di terapia intensiva neonatale, come ho già avuto modo di riferire, è emerso un utilizzo, almeno in parte, inappropriato degli stessi. Ripeto che non è di per sé solo importante il numero dei posti letto della Utin, quanto l'utilizzo appropriato degli stessi.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE. Signor Presidente, onorevole Ministro, sono tristemente e drammaticamente preoccupato da siciliano per quello che ha detto, perché si riconosce che evidentemente il sistema sanitario della Regione siciliana fa acqua da tutte le parti e non funziona affatto.
Il presidente della regione che, ahimè, dobbiamo drammaticamente sopportare, diceva qualche giorno fa che non è stato chiamato l'elicottero, cioè che nessuno ha chiesto l'elicottero. Come lei ha ricordato poc'anzi, nella provincia di Catania, ma non nel resto della Sicilia, l'elicottero non funziona di notte: l'elicottero che a Catania dovrebbe fare questi servizi è a Lampedusa la notte e sta a Catania solo di giorno.
È un sistema che non funziona più, non perché ci fosse il posto a Messina o a Siracusa, come lei stessa ha detto, ma perché bisognava salvaguardare la vita della bambina, la vita delle persone, che non vanno trasportate dove c’è il primo posto, vanno trasportate dove può esserci un'emergenza, un pronto soccorso che può, in qualche modo, intervenire sul paziente, in questo caso, sulla bambina. Il taglio dei posti letti che la Regione siciliana ha fatto è una follia; vi è il ritardo nelle nomine dei direttori generali: lei sa che la ASL di Catania è stata senza commissario per mesi e, solo da dieci giorni, adesso, ha finalmente un direttore generale.
La verità è che dovrebbe essere commissariata tutta la Regione siciliana. Siamo assolutamente in balia di qualsiasi cosa possa accadere nella Regione siciliana. Questa è la parte più drammatica, perché, dal punto di vista sanitario, lei sa che le vite dovrebbero essere salvaguardate oltre ogni cosa. La ringrazio per quello che sta facendo nella ricercadelle responsabilità, ma anche per fare capire al popolo siciliano che dobbiamo guardare, a livello nazionale, a chi cerca di sistemare le cose e di fare rispettare le regole, cosa che fino ad oggi, in Sicilia, purtroppo non esiste.
Quarta interrogazione. “Esiti dei primi accertamenti svolti dalla task force incaricata dal Ministro della salute relativamente al decesso di una neonata di Sicilia”
PRESIDENTE. L'onorevole Dorina Bianchi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione , concernente esiti dei primi accertamenti svolti dalla task force incaricata dal Ministro della salute relativamente al decesso di una neonata di Sicilia per un minuto.
Io ho appreso anche da lei ora che, oltre alle indagini avviate dalla procura, lei ha mandato una task force composta da ispettori ministeriali, da rappresentanti dell'Agenas e dai NAS, che si è lì recata, appunto, per verificare e valutare, io dico e aggiungo, spero in tempi brevissimi, gli aspetti organizzativi riferiti alla rete dell'emergenza-urgenza. Su questo, noi le chiediamo dei ragguagli.
Voglio dire che queste criticità sono già emerse e sono state segnalate dal Ministero della salute alla regione Sicilia già dall'anno 2012 con una serie di report, rapporti e anche segnalazioni forti fatte proprio sulla rete delle nascite e sul percorso nascita.
A seguito di questo, ci sono state una serie di delibere fatte dalla giunta della regione, tra cui l'ultima, proprio quella del 14 gennaio, che ci ha trasmesso l'ultimo provvedimento di rifunzionalizzazione della rete ospedaliera territoriale della regione, in particolare sulla parte del percorso nascita. Ad oggi, si tendono ancora a mantenere anche dei punti nascita al di sotto dei 500 parti l'anno che per noi sono inaccettabili, lo dico, sono inaccettabili in Sicilia e sono inaccettabili in ogni punto del territorio nazionale, perché sotto i 500 parti l'anno un punto nascita è pericoloso, per la madre e per il bambino. Questa deve essere una cosa chiara a tutti.
Ora, noi cercheremo di lavorare in piena collaborazione con le istituzioni regionali, qui non c’è intenzione di fare un processo penale, lo farà chi lo deve fare, noi vogliamo risolvere il problema. Non possiamo aspettare fino al 1 settembre 2015, ho previsto un'azione forte di AGENAS, tra l'altro con una funzione già individuata dal Patto della salute, proprio nel mese di luglio, aggiuntiva di monitoraggio e di affiancamento per le regioni, soprattutto per le regioni che sono sotto tutela, scusatemi se le definisco così, e dove si registra, come in questo caso, una mancanza dei livelli essenziali di assistenza adeguati alla normativa e a quelli che sono poi i fabbisogni dei cittadini.
Noi abbiamo intenzione di affiancare e di coadiuvare la regione per mettere in atto i protocolli necessari a garantire la sicurezza dei cittadini, farlo in tempi brevi, farlo in modo sicuro e sicuramente appropriato per tutti, farlo in modo operativo e trasparente, in modo tale che i percorsi che vengono implementati vengano resi noti, chiari ed evidenti a tutti, agli operatori sanitari, ai pazienti e alle istituzioni. Accanto a questo, come ho detto, ho deciso di istituire una unità di crisi proprio per fare le ispezioni nei casi di malasanità che saranno diverse da quelle effettuate fino ad oggi e che credo ci aiuteranno anche ad avere una tempestiva chiarezza su alcuni elementi di criticità. Detto tutto questo, permettetemi dieci secondi per dire una cosa. Ricordiamoci che in Italia, questo lo dico anche per rassicurare le tante mamme che sono pronte a partorire in ogni posto del nostro territorio, noi garantiamo comunque livelli essenziali di assistenza ad altissimo standard, nascono migliaia di bambini ogni giorno nel nostro Paese, vorrei che questo facesse capire a tutti che c’è una grande attenzione, nessuno sta sottovalutando il problema, ma dobbiamo anche cercare di affrontare con serenità il momento.
DORINA BIANCHI. Signor Presidente, grazie, Ministro, noi ci aspettiamo da lei una risposta veloce, come dicevo prima, trasparente e soprattutto dura verso le realtà in cui questi standard di sicurezza non sono garantiti. Anche per giustizia verso i tanti operatori sanitari che ogni giorno sono al servizio dei cittadini, vorrei ricordare, infatti, che il nostro Paese per mortalità infantile ha una mortalità inferiore al resto d'Europa e pari a metà di quella statunitense. Nello stesso tempo, però, voglio sottoporle il dato che il tasso della mortalità al sud è maggiore rispetto al nord del 30 per cento e, allora, siccome in questi giorni proprio in quest'Aula si è discusso, tra l'altro, di quella che è la riforma del titolo V, credo che una riflessione, in relazione alle diverse sanità e alle diverse realtà che ci sono nel nostro Paese, bisogna farla.
Laddove ci sono delle responsabilità, il Governo, lo Stato deve intervenire con fermezza e durezza, perché questo significa dare risposte vere ai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC).
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