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Mercoledì 18 FEBBRAIO 2015
Conferenza Stato Regioni. Intramuraria e accreditamento strutture. Riparto fondi borse di studio medicina generale, esclusività, Aids e Hanseniani. Tutti i documenti
In primo piano nella seduta della Conferenza Stato Regioni di domani 19 febbraio, ci sarà la partita dei taglia alla sanità imposti dalla legge di Stabilità. Ma non solo, perché sono numerosi i provvedimenti che interessano l’area sanitaria iscritti all’ordine del giorno.
Piatto ricco per la sanità. E' una seduta importante quella della Stato Regioni di domani 19 febbraio, in primo piano ci sarà, infatti, il grande tema dei tagli alla sanità imposti dalla legge di Stabilità. Ma non è finita qui, perché sono numerosi i provvedimenti che interessano l’area sanitaria. Molti sono stati già anticipati dal nostro giornale. Vediamo quali.
Programma sperimentale per la libera professione intramuraria. Si parte con l’Accordo Stato Regioni in materia di criteri per la verifica del programma sperimentale per la libera professione intramuraria presso gli studi privati collegati in rete nelle Aziende del Ssn e Enti che non potevano garantire spazi ad hoc per esercitarla. E per il programma sperimentale si prevede un fine corsa: è ormai alla porte la data del 28 febbraio, fissata dalla legge 120 del 2007 e successive modificazione, che impone alle Regioni di verificare lo stato dell’arte della sperimentazione.
Il programma sperimentale, lo ricordiamo, sul solco di quanto previsto dal Decreto Balduzzi, era stato attuato per garantire la piena trasparenza e tracciabilità dei pagamenti dell’Alpi e prevedeva l’attivazione delle infrastrutture di rete per il collegamento, in voce o in dati, tra l’Azienda o l’Ente e le strutture nella quali erogare le prestazioni in intramoenia.
Il provvedimento mette quindi nero su bianco i criteri per la capire quali Aziende sanitarie ed Enti saranno promosse, rimandate o bocciate
I promossi. Se la verifica sarà positiva, ossia se le Regioni constateranno che sono state messe a regime tutte le indicazioni imposte dalla legge, lo svolgimento dell’attività intramuraria presso gli studi privati collegati in rete da sperimentale diventerà permanente.
I rimandati. Invece nel caso in cui dalla verifica emerga che al programma non è stata data piena attuazione a causa dell’inadempienza dell’Azienda sanitaria o dell’Ente, provvederà la Regione o la provincia autonoma mettendo in atto provvedimenti ad hoc idonei a superare l’inadempienza. In questo caso la verifica sarà rimandata di un anno.
I bocciati. Si chiudono invece i giochi per le aziende e gli Enti che incasseranno parere negativo: tutte le attività autorizzate cesseranno inderogabilmente entro il 28 febbraio prossimo.
I criteri utilizzati. Tra i criteri che le Regioni devono seguire per dare o meno il placet ci sono: la verifica della sottoscrizione della convenzione annuale tra il professionista e le strutture sanitarie del Ssn; la verifica delle infrastrutture di rete per il collegamento, in voce o in dati, tra l’azienda e lo studio del professionista con le modalità tecniche individuate dalla legge; la verifica che il servizio di prenotazione sia stato effettuato esclusivamente attraverso l’infrastruttura di rete. E ancora che sia stata assicurata la tracciabilità del pagamento direttamente alle strutture sanitarie e fissate le tariffe.
Adempimenti per l'accreditamento delle strutture sanitarie. Alto punto all’ordine del giorno riguarda l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome in materia di adempimenti relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie.
Un provvedimento in linea con le indicazioni del nuovo Patto per la Salute che prevedevano la promozione di una revisione normativa in materia di accreditamento per arrivare a regole uniformi sull’intero territorio nazionale e in armonia con gli indirizzi europei.
Obiettivi: definire la tempistica degli adempimenti regionali e aziendali, e i requisiti e le modalità di funzionamento degli “organismi tecnicamente accreditanti”.
Le Regioni e le Provincie autonome dovranno recepire le direttive dell’Intesa entro il 31 ottobre 2015, e uniformarsi ai criteri e ai tempi dettati nel provvedimento.
Il monitoraggio periodico del percorso di accreditamento è demandato a un tavolo istituito presso il ministero della Salute con tempistiche dettate sempre nel provvedimento, e con il supporto delle Regioni che possono anche chiedere un eventuale affiancamento.
Le Regioni e le Provincie che non lo avessero già fatto dovranno poi provvedere all’istituzione di un Organismo “tecnicamente” accreditante sempre entro il 31 ottobre del prossimo anno (i criteri per il funzionamento sono indicati nell’allegato B dell’Intesa)
In base al cronoprogramma (allegato A), i requisiti essenziali stabiliti nell’intesa Stato Regioni del 2012 n 259 (revisione della normativa sull’accreditamento) immediatamente raggiungibili o procrastinabili a breve termine, dovranno essere adottati dalle regioni entro 12 mesi di tempo dal recepimento dell’intesa. Invece per quei requisiti programmabili a medio termine ci saranno 24 mesi di tempo.
Quote a destinazione vincolata del comma 560 Aids e Hanseniani. Sul tavolo della Stato Regioni arrivano poi le intese sulla proposta del Ministero della salute di deliberazione Cipe di ripartizione delle quote a destinazione vincolata del comma 560, della legge di stabilità 2015 per finanziare la quota indistinta Aids e Hanseniani.
In totale ci sono 162.929.676 euro che confluiranno nella quota indistinta del fabbisogno nazionale standard per finanziare:
- Indirizzo alle Regioni in materia di provvidenza in favore degli hanseniani e loro familiari;
- Rivalutazione del sussidio in favore degli hanseniani e loro familiari;
- Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l’Aids;
- Attuazione della direttiva 2009/52/CE che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
La cifra sarà ripartita tra le Regioni secondo modalità e criteri previsti dai costi standard. Per quanto però riguarda le sanzioni e i provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini con soggiorno irregolare, il 50% della quota sarà ripartito sulla base del numero dei pazienti assistiti e l’altro 50% sulla base della popolazione residente nelle singole Regioni.
Borse di studio in medicina generale e esclusività del rapporto per il personale dirigente del ruolo sanitario.
E ancora. Attendono il via libera anche le Intese sulla proposta del Ministero della salute di deliberazione Cipe sulla ripartizione della: quota del Fsn 2014, per il finanziamento delle borse di studio in medicina generale - 3ª annualità del triennio 2012-2015, 2ª annualità del triennio 2013-2016 e 1ª annualità del triennio 2014- 2017; quote vincolate, del Fsn 2014, destinate al Fondo per l’esclusività del rapporto per il personale dirigente del ruolo sanitario.
Borse di studio per la medicina generale. I fondi rimangono gli stessi ma aumenta il numero di tirocinanti. I fondi ammontano a 38milioni e 735euro (come nell’anno precedente). Di questi quasi 34 mln sono per il finanziamento delle borse di studio (32 mln nel 2013) e poco meno di 4 milioni per la copertura delle spese organizzative (erano 7mln nell’anno precedente). I fondi saranno ripartiti tra le Regioni in proporzione al numero dei tirocinanti in medicina generale individuati nei bandi regionali: in totale 2.692 (erano 2.542 nella precedente annualità). Dal riparto sono escluse la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, oltre alla provincie di Trento e Bolzano e per la Sicilia è stata operata l’apposita riduzione prevista dalle normative.
Esclusività di rapporto. Invece, per il riparto delle quote vincolate destinate al fondo per l’esclusività di rapporto per il personale dirigente del ruolo sanitario a valere sul Fsn per l’anno 2014 sono stati accantonati 30,152 mln che andranno ripartiti tra le Regioni in base al numero di dirigenti che hanno optato per la libera professione (108.955 unità).
Designazione componenti. Sempre domani sarà designato un componente del Consiglio di amministrazione dell’Aifa ed anche otto esperti quali componenti Commissione nazionale per la formazione continua
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