quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 28 GENNAIO 2011
L’Fda lancia l’allarme: protesi al seno associate a un raro tumore

Al momento è poco più di un’ipotesi, ma l’agenzia americana chiede ai medici di segnalare ogni caso di lifoma anaplastico a grandi cellule in donne con protesi al seno. E alle donne di monitorare attentamente il loro seno.

La Food and Drug Administration ha annunciato una possibile associazione tra l’impianto di protesi al seno (sia saline sia al silicone) e la comparsa di una rara forma di tumore: il lifoma anaplastico a grandi cellule. Per l’agenzia americana l’aumento di rischio è basso, ma comunque significativo, pertanto ha richiesto agli operatori sanitari di segnalare ogni caso di linfoma in donne con protesi al seno.
“Abbiamo bisogno di una maggiore quantità di dati”, ha affermato William Maisel, del Center for Devices and Radiological Health dell’Fda. “Stiamo lavorando con l’American Society of Plastic Surgeons e con altri esperti del campo per mettere a punto un registro dei pazienti con protesi al seno che ci possa aiutare a comprendere meglio lo sviluppo di lifoma anaplastico a grandi cellule in donne con protesi al seno”.
A oggi, all’Fda risultano 60 casi di linfoma in tutto il mondo in donne con protesi al seno, un numero difficilmente verificabile visto che non esistono sistemi di rilevazione. Carente anche la letteratura scientifica sul tema: l’agenzia americana ha passato in rassegna gli studi pubblicati tra il gennaio 1997 e il maggio 2010 (dove sono segnalati 34 casi), così come le informazioni in possesso di altre agenzie regolatorie e dei produttori di protesi al seno.
 Nella maggior parte dei casi l’identificazione del tumore è avvenuta nel corso di visite mediche richieste dalle pazienti a causa di sintomi connessi all’impianto della protesi, come dolore, gonfiori, asimetrie tra i due seni.
Per l’agenzia americana è ancora presto per trarre conclusioni, ma invita medici e pazienti a prestare la massima intenzione. I medici sono invitati a tenere a mente anche la possibilità di lifoma anaplastico a grandi cellule quando si trovano a visitare una donna con accumuli di fluido intorno alla protesi e segnalare ogni caso identificato. Le donne, invece, non devono cambiare nulla nella loro routine medica dal momento che il lifoma anaplastico a grandi cellule è molto raro, ma devono comunque prestare attenzione ad alterazioni del seno.
L’Fda ha comunque messo a disposizione della comunità scientifica e degli operatori sanitari il dossier completo delle ricerche scientifiche compiute finora sul tema (in allegato).
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA