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Venerdì 13 FEBBRAIO 2015
Oms. L’epilessia tra gli “obiettivi” prioritari del piano d’azione 2013-2020
Rafforzamento delle politiche socio sanitarie a favore dei malati, rafforzamento dell’assistenza sanitaria pubblica e della disponibilità di farmaci antiepilettici, educazione e informazione su larga scala, promozione e sviluppo della ricerca scientifica. Queste le principali raccomandazioni rivolte algi Stati Membri
Una svolta storica per le persone che soffrono di epilessia e per il futuro della ricerca scientifica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito questa patologia tra gli obiettivi prioritari contenuti nel “Piano d’azione 2013-2020”. La decisione di rendere primaria la lotta all’epilessia, che interessa oltre 50 milioni di persone al mondo, è stata assunta nel corso della 68° Assemblea Mondiale della Salute che si è tenuta il 2 febbraio scorso a Ginevra
Da tempo riconosciuta come malattia sociale, l’Oms indica l’epilessia come una delle malattie neurologiche croniche più diffuse al mondo che colpisce uomini e donne senza distinzione di sesso, appartenenza geografica o età. Una malattia che, nel 70% circa dei casi, può essere controllata farmacologicamente. I malati, sottolinea l’Oms sono spesso vittime, in ogni parte del mondo, di discriminazioni sociali, di preconcetti e di ignoranza che mettono in seria difficoltà la qualità della vita quotidiana, per esempio a scuola, nel lavoro, nella vita affettiva.
Per questo l’Oms ha elaborato una serie di serie di raccomandazioni agli Stati Membri al fine di operare iniziative utili a migliorare la situazione complessiva della patologia negli stessi stati e nel resto del mondo. Le raccomandazioni vertono sostanzialmente su quattro grandi aree:
- Rafforzamento delle politiche socio sanitarie a favore dei malati di epilessia, attraverso l’aumento della disponibilità delle risorse umane e finanziare necessarie;
- Miglioramento dell’accesso alle cure, in particolare alle persone che vivono in condizioni socio-economiche disagiate, tramite il rafforzamento dell’assistenza sanitaria pubblica e della disponibilità di farmaci antiepilettici;
- Educazione ed informazione su larga scala della malattia, attraverso il sostegno dei progetti e delle azioni volte a migliorare la conoscenza e la corretta informazione dell’epilessia tra la popolazione, in particolare nelle scuole primarie e secondarie, e allo scopo di abbattere i pregiudizi e le discriminazioni sociali;
- Promozione e sviluppo della ricerca scientifica.
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