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Giovedì 05 FEBBRAIO 2015
GB. Donna disabile mentale sarà sterilizzata forzatamente. Il giudice: “Una gravidanza mette a rischio la sua vita” 

La decisione, senza precedenti è per prevenire la morte della donna e quella dell’eventuale futuro bimbo che potrebbe portare in grembo. Infatti, pur essendo già madre di sei figli, la donna ha un utero talmente assottigliato che un’ulteriore gravidanza potrebbe farla morire. Per le associazioni a difesa dei diritti umani la misura è troppo severa.

In Gran Bretagna, una donna di 36 anni, disabile mentale e già madre di sei figli potrà essere prelevata contro la sua volontà dalla sua abitazione e sterilizzata forzatamente, questo per prevenire la sua morte e quella dell’eventuale futuro bimbo che potrebbe portare in grembo. La decisione della Court of Protection, ovvero il tribunale che si occupa della persone che non sono in grado di intendere e di volere, non ha precedenti.
 
La storia è quella di una donna, che non è mai stata in grado di badare ai suoi figli, i quali ora vivono in una casa protetta, che ha un quoziente intellettivo molto basso e che qualora rimanesse nuovamente incinta potrebbe rischiare la sua vita e quella del nascituro avendo un utero molto assottigliato. Questo almeno è quanto dichiarato dalla Commissione scientifica intervenuta durante il dibattimento.
 
Essendo una “disabile mentale” la donna “non è in grado di usare anticoncezionali o di regolare la sua vita sessuale” al punto che sempre durante il dibattimento è emerso come “sia convinta di essere rimasta incinta, un paio di volte, per colpa delle vitamine comprate in una farmacia”. Particolari rivelati dalla Bbc, la televisione pubblica britannica.
 
Ancora non si capisce esattamente come la sterilizzazione forzata possa avvenire concretamente ma il giudice ha stabilito che alla donna non venga notificato il provvedimento. Sarà quindi prelevata a casa sua a sorpresa, sempre che non venga prima avvisata da qualcuno dei suoi cari. Al momento della lettura della decisione, il giudice ha aggiunto che “la sua storia è straordinariamente tragica e complessa”. Il tribunale ha sottolineato più volte come la decisione sia stata presa “a fronte di eventi potenzialmente in grado di causare la morte del bambino e della madre”.
 
Decisione rispettosa della legge
Secondo il tribunale, “non si tratta comunque di eugenetica, questa decisione è pienamente rispettosa della legge” e “una gravidanza sarebbe estremamente rischiosa per lei e per il bimbo”. Sempre il giudice che ha emesso la sentenza ha sottolineato come la donna abbia “gli stessi diritti umani di chiunque altro”, ma, appunto, non potendo prendere decisioni per se stessa, ha bisogno di qualcun altro che lo faccia per lei.
 
Mentre secondo le associazioni a difesa dei diritti umani la misura è esageratamente severa. Rebecca Schiller, che rappresenta Birthrights, ha detto alla Bbc: “Togliere a qualcuno la possibilità di avere un figlio è assolutamente draconiano e questa eventualità deve essere autorizzata solo in casi estremamente eccezionali. Bisogna ora fare estremamente attenzione ai diritti delle persone con disabilità mentali”. Secondo quanto è emerso dal dibattimento, anche il partner della donna avrebbe sempre avuto gravi problemi di apprendimento.

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