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Venerdì 30 GENNAIO 2015
Educazione di “genere”. Un ddl della vice presidente del Senato Fedeli (PD) per farne materia di studio in tutte le scuole e all'università

Obiettivo primario eliminare stereotipi e pregiudizi fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza. Previsti anche corsi di formazione per i docenti e l'adozione di testi che attestino il rispetto delle indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione "Pari opportunità nei libri di testo". IL TESTO

"Eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza". Questo l'obiettivo che si prefigge di raggiungere il Disegno di legge "Introduzione dell'educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università", presentato al Senato a prima firmala vice presidente di Palazzo Madama, Valeria Fedeli (Pd).

Il Ddl, all'articolo 1, spiega che il ministro dell'Istruzione, di concerto con le Regioni, dovrà adottare i provvedimenti necessari a integrare l'offerta formativa scolastica con l'insegnamento a carattere interdisciplinare dell'educazione di genere per la realizzazione dei princìpi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza.

All'articolo 2 viene richiamata la realizzazione di linee guida dell'educazione di genere da parte del ministro dell'Istruzione di concerto con le Regioni, che forniscano indicazioni per includere nei programmi scolastici i temi dell'uguaglianza, delle pari opportunità, della piena cittadinanza delle persone, delle differenze di genere, dei ruoli non stereotipati, della soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, della violenza contro le donne basata sul genere e del diritto all'integrità personale.

Le istituzioni scolastiche - si spiega all'articolo 3 - dovranno inoltre attivare corsi di formazione obbligatoria per il personale docente e scolastico. Anche le università, come illustrato all'articolo 4, dovranno provvedere a inserire nella propria offerta formativa corsi di studi di genere o a potenziare i corsi di studi di genere già esistenti.
 
All'articolo 5 si spiega che, a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dovranno adottare libri di testo e materiali didattici corredati dall’autodichiarazione delle case editrici che attestino il rispetto delle indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione "Pari opportunità nei libri di testo" (POLITE), realizzato da Presidenza del Consiglio dei ministri.

Infine, l'articolo 6 indica come, per l'attuazione della presente legge, si prevedono oneri valutati in 200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015, per i quali si prevede una corrispondente riduzione complessiva dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale.

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