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Mercoledì 21 GENNAIO 2015
Caserta. 'Gomorra' al Sant'Anna e San Sebastiano: 24 indagati. Coinvolto l'ex direttore generale

Dieci persone sono finite in carcere, quattordici ai domiciliari. Contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio, con l’aggravante del metodo mafioso. Ai domiciliari l'ex direttore amministrativo ed ex sindaco di Caserta, in carcere il direttore dell'Unità operativa complessa di Ingegneria ospedaliera.

La Dia di Napoli ha emesso, nelle scorse ore, misure cautelari per 24 persone, 10 in carcere e 14 ai domiciliari, nel corso di un’operazione coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio, con l’aggravante del metodo mafioso.

Al centro dell’indagine l'azienda ospedaliera ‘Sant'Anna e San Sebastiano’ di Caserta, in cui sono stati anche captati discorsi e incontri che dovevano rimanere segreti, attraverso intercettazioni audio e video ambientali. Coinvolti politici, imprenditori, manager e dipendenti pubblici, insieme a vari camorristi.

Tra i destinatari di un’ordinanza di arresti domiciliari, l'ex direttore generale dell'azienda, Francesco Bottino, un manager già coinvolto in un'altra inchiesta abuso d’ufficio su presunte infiltrazioni negli appalti di aziende ritenute legate alla camorra; Giuseppe Gasparin, ex direttore amministrativo ed ex sindaco di Caserta, il consigliere regionale Pdl Angelo Polverino. Fra i destinatari di un’ordinanza di custodia in carcere figura l'ingegnere Bartolomeo Festa, direttore dell'Unità operativa complessa di Ingegneria ospedaliera, a capo di un ufficio che i magistrati hanno definito "centro nevralgico delle attività criminali".

Deus ex machina della vicenda un boss dei casalesi, l'ex primula rossa Michele Zagaria, ormai rinchiuso al 41 bis, che "riusciva a controllare e a gestire, in regime di assoluto monopolio, lavori e concessione di appalti o servizi”. Tra gli appalti aggiudicati a imprese legate alla famiglia Zagaria, quello per la tinteggiatura dell’ospedale, quello per la manutenzione degli ascensori e quello per la gestione del bar e delle macchinette distributrici di bevande. Sequestrate quattro ditte, mentre a carico di undici indagati è stato notificato un decreto di sequestro preventivo su 18 immobili, 11 terreni, 3 vetture e diverse quote societarie per oltre 12 milioni di euro.

Questi i nomi degli arrestati in carcere: Remo D’Amico, Elvira Zagaria, Antonio Magliulo (consigliere provinciale di Forza Italia), Raffaele Donciglio, Bartolomeo Festa (dirigente unità operativa complessa di ingegneria ospedaliera),Vincenzo Cangiano, Orlando Cesarini, Domenico Ferraiuolo, Gabriele D’Antonio, Luigi Iannone.

Questi, invece, i nomi degli indagati agli arresti domiciliari: Francesco Alfonso Bottino (direttore generale azienda ospedaliera S’Anna e San Sebastiano),Salvatore Cioffi, Antonio Della Mura, Roberto Franchini, Nicola Frese (dipendente unità operativa complessa di ingegneria), Giuseppe Gasparin (Direttore asl caserta ed ex sindaco caserta), Antonio Maddaloni (dipendente unità operativa complessa di ingegneria), Paolo Martino (dipendente unità operativa complessa di ingegneria), Mario Palombi, Angelo Polverino (ex consigliere regionale Pdl),Giuseppe Porpora, Rocco Ranfone, Giuseppe Raucci (dipendente unità operativa complessa di ingegneria), Umberto Signoriello (dipendente unità operativa complessa di ingegneria).
 

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