quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 07 GENNAIO 2015
Taranto. I medici vanno a scuola di "Arabo"
Al via un corso per apprendere la lingua araba promosso dal locale Ordine dei medici, per dare più strumenti ai sanitari che lavorano con profughi e rifugiati provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. Nume: "La nostra città torna ad essere crocevia di lingue e culture, luogo di incontro e di dialogo tra i popoli".
Comincerà alla metà di gennaio, nella sede dell’Ordine di Taranto, il primo “Corso di lingua e cultura araba” espressamente rivolto ai medici. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi dal presidente dell’Omceo di Taranto Cosimo Nume, da Michele Damiano dell’associazione “paolozayd Costruttori di Pace” e dall'Imam Saifeddine Maaroufi, medico tunisino.
“Taranto – ha detto in apertura Nume – torna così ad essere, nel cuore del Mediterraneo, crocevia di lingue e culture, luogo di incontro e di dialogo tra i popoli”. Scopo del corso, ha aggiunto il presidente dell’Ordine di Taranto, è quello di “fornire strumenti basilari di conoscenza a quanti, operatori sanitari e sociali, si trovano nella nostra città a spendere la propria professionalità, con ammirevole abnegazione, a favore di profughi e rifugiati provenienti da Africa e Medio Oriente. Un’iniziativa culturale, dunque, ma soprattutto un modo per dimostrare nel concreto il nostro impegno sul fronte della solidarietà e dell’accoglienza”.
“L’idea di questo corso – ha detto Michele Damiano – è nata dalla constatazione che i profughi, giunti nei mesi scorsi sulle nostre coste, parlavano al 90 per cento la lingua araba. Di qui, la necessità di attrezzarsi per preparare i nostri medici, soprattutto quelli più giovani, ad affrontare e gestire al meglio questa nuova sfida lanciata alla professione”.
Il corso si terrà nella sede dell’Ordine, con frequenza prevedibilmente quindicinale (di sabato mattina), con un insegnante di madre lingua, e sarà, per problemi di capienza della struttura, limitato a non più di 45 partecipanti, almeno 30 dei quali medici. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web omceo.ta.it.
© RIPRODUZIONE RISERVATA