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Mercoledì 24 DICEMBRE 2014
Roma. All'ospedale Spallanzani gli auguri di Natale li manda "Ebola"
L'ospedale che ha curato il medico italiano di Emergency, dopo lo scampato pericolo di morte del paziente, ha inviato a tutti i giornalisti italiani una lettera di auguri che viaggia tra la provocazione e un'ironia che, con ogni probabilità, tenta di sdrammatizzare l'allarme per il virus in Italia. GLI AUGURI DI EBOLA
"Cari colleghi, oggi niente bollettino medico ma una eccezionale esclusiva! Vi scrive direttamente Ebola per formularvi personalmente i propri auguri!". Uno scherzo? No è il messaggio di auguri dello Spallanzani di Roma ai giornalisti, con allegata una letterina e una vignetta a cura di Marco Cassandra, Infermiere Professionale addetto al Servizio Prevenzione e Protezione dell’ospedale dove è tuttora ricoverato il medico italiano che ha contratto l'Ebola durante la sua missione in Africa.
"Carissimi, quest’anno che festeggiavo i miei 38 anni, avevo voglia di viaggiare e volevo vedere paesi nuovi. Sapete benissimo quanto io sia innamorata dell’Africa, sono stata innamorata di tantissime persone, chi mi ha ospitato lo sa bene quanto sono morbosa. Ora sono cresciuta, sono famosa in tutto il mondo e tutti mi cercano, negli aeroporti non sapete cosa ho dovuto fare per non farmi riconoscere. Sono andata in America , in Spagna, poi mi sono innamorata di un medico Italiano, un colpo di fulmine". Queste le prime battute della letterina di Natale.
E il messaggio continua tutto così, borderline tra la provocazione e un'ironia che, ci auguriamo, abbia soprattutto l'intento di sdrammatizzare l'allarme Ebola dopo lo scongiurato pericolo di morte per il medico italiano. "Lui aveva tutti i sintomi febbre, cefalea, mal di pancia….è fatta mi sono detta mi faccio portare in Italia. Voi fratelli (HIV –HCV- HBV) mi avevate sconsigliato di andare allo Spallanzani perché non vi siete mai trovati bene ed io non vi ho dato ascolto. All’arrivo all’aeroporto pensavo di conoscere altra gente, invece ci hanno isolati chiusi dentro un contenitore come i lactobacillus dentro un tetrapak, lo Spallanzani poi si è rivelato un posto veramente inospitale, durante il soggiorno nonostante sapessero che mi dava fastidio l’ipoclorito di Sodio ne hanno usato a fiumi".
"Il personale Medico ed Infermieristico e tutto il personale dell’Ospedale hanno ostacolato in tutti i modi questa nostra luna di miele, hanno parlato male di me, addirittura hanno creato un’unità di crisi per non farci vivere questa storia d’Amore dato in pasto alla stampa. Tutti i giorni ci sono stati addosso, mai un momento di intimità notte e giorno sempre pronti, professionalmente preparati, mai una sbavatura, perfetti. Anche l’OMS che mi da la caccia da anni li ha elogiati - prosegue la lettera -. Allora ho preso una saggia decisione, ora che è Natale forse lo lascio! Auguro a Lui e a tutta la sua famiglia un Buon Natale. Auguro Buone Feste anche a tutto il personale dell’Ospedale Spallanzani nonostante mi abbia reso il soggiorno un inferno".
E poi l'augurio finale, che sfiora la gaffe: "Torno in Africa, Vostra EBOLA". Che dire, la notizia promessa dall'ufficio stampa dello Spallanzani, in effetti, c'è ma forse se ne poteva anche fare a meno.
Anche se Lorella Salce, capo ufficio stampa dello Spallanzani dà a Quotidiano Sanità una chiave di lettura completamente diversa. "Lo abbiamo fatto da un lato per enfatizzare in modo ironico il successo della nostra equipe nell'affrontare questa terribile emergenza. Dall'altro per ricordare, anche qui con amara ironia, che la vera battaglia contro Ebola si deve affrontare nel continente africano che deve poter contare sui mezzi e le risorse di cui fortunatamente i paesi occidentali dispongono e che infatti hanno consentito qui da noi e in altri Paesi di affrontare Ebola con armi terapeutiche e sistemi assistenziali adeguati. Del resto, e l'esperienza nigeriana lo dimostra, quando il sistema sanitario locale è messo in grado di operare in modo appropriato e con mezzi idonei anche Ebola può essere contenuta e sconfitta".
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