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Giovedì 18 DICEMBRE 2014
Stabilità. Emendamento Regioni su Università/Ssn. Rossi (Toscana): “Il Mef l’ha bocciato perché non ha capito di cosa stiamo parlando"

Duro il presidente della Toscana con il ministero dell’Economia a proposito della bocciatura dell'emendamento presentato dalle Regioni che puntava a riformare la legge 517/93 per consentire a Regioni e Università la possibilità di andare in deroga al modello unico aziendale. “Capiranno che abbiamo ragione e faranno la riforma che non hanno potuto fare a causa dei sindacati dei medici corporativi e a delle resistenze dei rettori”.

“A Roma non capiscono niente”.  Anzi peggio: “Al Mef non hanno capito assolutamente nulla di quello che si parlasse". Non usa mezzi termini il presidente della Toscana Enrico Rossi, a proposito della bocciatura dell'emendamento delle Regioni che puntava a riformare la legge 517/93, voluto sia da Rossi che dalla sua collega Debora Serracchiani per consentire a Regioni e Università la possibilità di andare in deroga al modello unico aziendale.
 
Ma Rossi, che ha parlato a margine di una conferenza stampa sulla sanità toscana, non si arrende a aggiunge “Glielo spiegheremo strada facendo e capiranno che abbiamo ragione noi. Per tante cose la sanità toscana è stata così all'avanguardia che Roma ci arrivano 7-8 anni dopo. Siccome a Roma c’è un governo intelligente, soprattutto abbiamo Renzi che aveva capito fin dall'inizio, dietro di lui capiranno. Andremo avanti- prosegue ancora- per quel che potremo, altrimenti come faranno a capire a Roma?”.
 
Insiste non senza polemica Rossi ricordando che la regione da lui guidata “è prima negli esiti ospedalieri ed è prima nei livelli d'assistenza. Ci sarà un perché se la Toscana pensa ad una riforma pur essendo prima sulla ponderazione”.
 
Poi l’affondo finale contro i due ministeri, della Salute ed Economia: “Col tempo anche il ministero delle Finanze e della Sanità capiranno che abbiamo ragione noi e faranno la riforma che non hanno potuto fare a causa della resistenza dei sindacati dei medici corporativi e a causa delle resistenze dei rettori e delle università. Tutto questo per ragioni di mero potere, che deve essere combattuto”. Il governatore conclude garantendo che la Toscana andrà avanti con gli accorpamenti delle Asl, attendendo poi attraverso la revisione delle 517 per arrivare, alla fine, alla creazione di tre aziende sanitarie di area vasta per tutto il territorio della regione.

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