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Mercoledì 17 DICEMBRE 2014
Stabilità. Via libera in commissione Bilancio a emendamento su fondi pensione
L'emendamento del relatore punta a compensare l'aumento dell'imposta dall'11,5 al 20% per i fondi pensione e dal 20 al 26% per i fondi delle casse di previdenza prevista dal Governo. Per farlo si introduce un credito d'imposta pari a 80 milioni di euro per investimenti infrastrutturali da individuare con un successivo decreto ministeriale. L'EMENDAMENTO
La commissione Bilancio del Senato, alla vigilia della presentazione della legge di Stabilità in Aula, ha dato il suo via libera all'emendamento del relatore n. 1.9901 sui fondi pensione. Nel dettaglio l'emedamento punta di fatto a compensare gli aumenti dell'imposta dall'11,5 al 20% per i fondi pensione e dal 20 al 26% per i fondi delle casse di previdenza previsti dal Governo. Per farlo l'emendamento introduce un credito d'imposta per casse previdenziali e fondi pensione che sostengono investimenti infrastrutturali da individuare con un successivo decreto ministeriale.
La disposizione comporta un onere di 80 milioni di euro a decorrere dal 2016, cifra corrispondente alla somma stanziata per la concessione dei crediti d'imposta suddetti. Il credito sarà dunque spendibile nei limiti di spesa indicati dall’Esecutivo.
L'emendamento ha avuto l'ok anche da Forza Italia. Il perché lo spiega Andrea Mandelli in una nota. "L'ok di Forza Italia all'emendamento alla legge di stabilità sulla tassazione dei fondi pensione e delle Casse previdenziali - ha detto il senatore e presidente della Fofi - è stato dettato da una questione di opportunità: rispetto alla stangata inizialmente prevista dal governo, questa soluzione è meglio di niente".
"In Commissione Bilancio - prosegue Mandelli - abbiamo comunque sottolineato la nostra contrarietà di fondo ad una misura che consideriamo opportunistica e ai limiti della lesione dell'autonomia delle Casse e dei Fondi stessi, perché la riduzione dell'aliquota attraverso il credito d'imposta è prevista solo in caso di investimenti individuati dal Mef, senza ulteriori specifiche. In altri termini, si leva qualcosa solo se si ha qualcos'altro in cambio. Certo è che, se questo è il fisco amico che ha in mente il governo, siamo davvero messi male".
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