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Venerdì 12 DICEMBRE 2014
Specializzandi non medici. D’Ambrosio Lettieri (Fi): "Approvato in Commissione Sanità del Senato Odg per risolvere questione"

L'Ordine del giorno approvato dalla XII commissione del Senato in sede di esame della legge di Stabilità impegna il Governo a risolvere una volta per tutte "un problema che non è più rinviabile". Per il capogruppo di Fi in commissione: "Gli specializzandi laureati non medici rischiano ancora una volta di non vedere risolta una sperequazione incomprensibile". L'ORDINE DEL GIORNO

Sull’annosa questione della equiparazione tecnica ed economica delle scuole di specializzazione di area sanitaria per laureati non medici il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri (Fi), insieme ad altri colleghi senatori ha presentato un ordine del giorno, approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato in sede di esame della legge di Stabilità 2015, che impegna il Governo a risolvere una volta per tutte "un problema che non è più rinviabile".

"Gli specializzandi laureati non medici rischiano ancora una volta di non vedere risolta una sperequazione incomprensibile", spiega D'Amborsio Lettieri. "Risulta, infatti - si legge nell'Ordine del giorno approvato - che presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca siano in corso incontri tecnici che mirerebbero al riordino delle scuole di specializzazione per l'anno accademico 2014/2015. All'interno del riordino suindicato pare che si voglia prevedere l'esclusione degli specializzandi 'non medici' dal Decreto Ministeriale del 1 agosto 2005. Non solo. Della Commissione incaricata non farebbero parte rappresentanze delle Aree non mediche ed in particolare di quella della Farmacia Ospedaliera (esiste una conferenza dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, con un presidente che non risulta consultato). L'esclusione dall'ambito di applicazione del Decreto Ministeriale sopracitato determinerebbe l'annullamento dell'equiparazione dei doveri tra lo specializzando medico e quello 'non medico' e, dunque, annullerebbe l'equiparazione dello status contrattuale". 

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