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Martedì 04 NOVEMBRE 2014
Lazio. Zingaretti firma il decreto per riorganizzazione rete ospedaliera. Meno letti a Roma e più nelle altre province

Viene riformata la rete dell’emergenza, quella cardiologica, del trattamento ictus, trauma grave e rete perinatale. Sarà aperta l'Onco-ematologia all'ospedale San Giovanni. Prevista una riduzione del numero di Centrali Operative dell’Ares 118 attive da 7 a 4. IL DECRETO

Programmare la rete ospedaliera per il 2014-15, organizzando un sistema che conterà su 21.611 posti letto e puntando a un riequilibrio dell’offerta sanitaria nelle province. E’ l’ambizioso disegno contenuto nel decreto ad hoc, firmato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che si inserisce nella rotta tracciata dal Programma operativo.

“Nel 2007, anno d’inizio del piano di rientro, il sistema sanitario regionale produceva 2 miliardi di disavanzo ogni anno. Oggi – ha sottolineato Zingaretti - il disavanzo annuale è 10 volte di meno e nel 2015 il sistema sarà in pari. Nel 2007 il numero di cittadini che venivano ricoverati in un ospedale era di 201 per 1000 residenti. Uno dei rapporti più alti in Italia. Oggi è di 165,3, vicinissimo alla media nazionale di 160 per 1000. Rispetto al 2007 il sistema sanitario del Lazio garantisce ai propri cittadini e a tutti gli assistiti cure migliori e più tempestive per quanto riguarda fratture di femore, infarti acuti, colicesctomie meno parti cesarei”.

Il provvedimento prevede che provvedimento il sistema ospedaliero regionale conterà su 21.611 posti letto cui 17.581 per acuti e 4.030 post acuti con un rapporto di 2,99 per 1.000 abitanti per acuti e 0,69 per i post acuti. Vengono complessivamente riorganizzate la rete dell’emergenza, quella cardiologica, del trattamento ictus, trauma grave e rete perinatale.

ECCO LE PRINCIPALI LINEE DI INTERVENTO CONTENUTE NEL DECRETO

Il sistema dell’emergenza sarà articolato su 5 Dea di II livello (S. Camillo, Umberto I, S. Giovanni, Gemelli, S. Maria Goretti di Latina e il Bambino Gesù per la pediatria). I Dea di primo livello sono 21, i Ps 18. Gli ospedali di riferimento per l’emergenza pediatrica sono quattro: Gemelli, Umberto I, S. Camillo, Bambino Gesu. A fine 2015 è prevista una rivalutazione dei bacini territoriali della rete dell’emergenza riarticolandone l’assetto in tre aree: Nord, con le provincie di Viterbo e Rieti e parte del territorio della ASL Roma F; Sud, con le provincie di Frosinone e Latina; Area metropolitana di Roma per territorio della città di Roma e delle ASL Roma G, H e la restante parte della ASL Roma F. Prevista una riduzione del numero di Centrali Operative dell’Ares 118 attive da 7 a 4, realizzazione su tutto il territorio regionale di un sistema di teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico tra i mezzi di soccorso di ARES 118 e le emodinamiche di riferimento.
 
L’assetto della rete dell’emergenza cardiochirurgica è configurata con 4 centri di riferimento: Policlinico Umberto I, Tor Vergata, San Camillo e Gemelli. Sono programmati 19 servizi di emodinamica. Nella città di Roma sono 13 i servizi di cardiologia ed emodinamica di supporto alla rete dell’emergenza territoriale, operativi h24 anche in regime di reperibilità notturna. Entro marzo 2015 il servizio di emodinamica di Ostia viene esteso da h12 ad h24. Viene prevista l’apertura del servizio di emodinamica a Tivoli presso la struttura cardiologica.

Nel 2013 si sono registrati nella Regione Lazio circa 7.000 ricoveri per ictus ischemico e 1.700 per ictus emorragico. L’attuale configurazione della rete prevede 4 aree con al vertice gli ospedali S. Camillo, Gemelli, Policlinico Tor Vergata e Umberto I, 11 strutture con Unità di terapia neurovascolare, 19 con la presenza di un team neuovascolare. Il sistema viene potenziato perché entro giugno 2015 è prevista l’apertura dell’Unità di Trattamento Neurovascolare (UTN), sia presso il de Lellis di Rieti che presso lo Spaziani di Frosinone. Entro il 31 marzo 2015, stesura ed implementazione di protocolli operativi per il collegamento funzionale tra UTN II e centri afferenti (UTN I e TNVPSe) con particolare rilievo alla possibilità di effettuare la trombolisi anche nei centri periferici. Entro dicembre 2015, messa a regime per ciascuna delle quattro reti di un sistema regionale per la trasmissione di immagini e la consulenza a distanza, già in fase di avanzata sperimentazione tra Utn dell’Umberto I e quella di Tivoli.

La rete per il trauma attualmente è articolata in tre Cts (Centro traumi di alta specializzazione): il Policlinico Umberto I, Gemelli e S. Camillo. I Centri trauma di zona passano da 5 a 6: Ptv, S. Eugenio, S. Giovanni, S. Maria Goretti di Latina, Spaziani di Frosinone, Belcolle di Viterbo e 17 Pronto soccorso. Nella rete il S. Eugenio – CTO assume un ruolo di particolare rilievo in quanto sede dell’ Unità Spinale Unipolare e del Centro Grandi Ustionati regionale.
 
Entro il 31 dicembre 2015 la rete perinatale viene riorganizzata su due livelli di cura rispetto ai tre attuali. Sono previste quattro reti assistenziali che fanno riferimento all’Umberto I, S. Giovanni, S. Camillo e Gemelli, con uno o due centri di II Livello ciascuna e relative strutture di I livello afferenti. Entro il 30 giugno accorpamento della UO ostetrica/neonatologica di Monterotondo (419 nati) con Tivoli e della UO ostetrica/neonatologica di Colleferro (407 nati) con Palestrina. Entro la stessa data chiusura della unità di Tarquinia e contestuale qualificazione di quella di Civitavecchia.
Nel Presidio ospedaliero di Tarquinia si mantiene l’attività ostetrica come casa di maternità. Entro il 30 giugno 2015 accorpamento della UO ostetrica/neonatologica di Alatri con Frosinone. Anche in questo caso il Presidio si trasforma in casa della maternità. A partire dal II semestre 2015, non contrattualizzazione dell’attività ostetrica/neonatologica per le strutture accreditate che documentano un volume di nati inferiore a 500.

Entro il 31 ottobre 2015 ci sarà l'accorpamento delle Centrali Operative Ares 118 di Roma Capitale con Roma provincia. Viene potenziata l’offerta di posti letto di lungodegenza al Cpo di Ostia che passa da 23 a 42 posti letto. La struttura George Eastman viene integrata strutturalmente e funzionalmente all’Azienda Policlinico Umberto I. Il Pronto soccorso odontoiatrico mantiene la sua specificità all’interno del DEA di II livello del Policlinico Umberto I. La struttura Nuovo Regina Margherita si riconverte in Casa della Salute.

L’azienda Ospedaliera San Filippo Neri viene trasformata in presidio ospedaliero della ASL Roma E, mantenendo il ruolo di DEA di I livello. Apertura dell’oncoematologia presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e disattivazione dell’Unità Operativa di oncologia del Sant’Eugenio e trasferimento del relativo personale. Disattivazione presso il Pertini dell’UO di Neurochirurgia con contestuale trasferimento del personale presso la Neurochirurgia dell’AO San Giovanni Addolorata; disattivazione della Chirurgia plastica con contestuale trasferimento del personale presso l’AO San Camillo Presso il polo ospedaliero Sant’Eugenio CTO viene mantenuta l’Unità Spinale Unipolare con incremento dei posti letto da 16 a 32, creata un’area di Terapia intensiva dedicata al ricovero delle mielolesioni e reparto di riabilitazione post acuzie. Incremento dell’offerta di posti letto, immediatamente attivabili, presso il Policlinico Tor Vergata, anche in previsione della realizzazione del DEA di II livello.
 
Nella Provincia di Roma la novità principale risiederà in un numero maggiore di posti letto e nella nuova funzione per i tre ospedali destinati alla chiusura: Monterotondo, Subiaco e Bracciano, il reinserimento pieno dei tre Pronto Soccorso nella rete dell’emergenza regionale e destinati dal decreto 80 a chiudere i battenti. Previsto inoltre il potenziamento degli ospedali provinciali di riferimento come quelli di Tivoli e Civitavecchia, mentre per la Roma H il ruolo di capofila è destinato al nuovo Ospedale dei Castelli, in avanzata fase di costruzione, con il potenziamento della rete di elisoccorso, il collegamento informatico con estensione in tutti i DEA di II livello, DEA di I livello e PS che fanno parte delle reti tempo dipendenti di un sistema di teletrasmissione di immagini e di teleconsulenza. Per quanto concerne i posti letto nelle tre Asl se ne recuperano complessivamente 47.

L’incremento maggiore è nella Roma G (Tivoli-Monterotondo) con 53 posti letto, segue la Roma F (Civitavecchia-Tiberina) con più 32 posti letto, mentre nella Roma H si registra un leggero decremento di 38 posti letto. Gli ospedali di Monterotondo, Subiaco e Bracciano, condannati alla chiusura tornano a pieno titolo nel circuito ospedaliero regionale, anche se con funzioni diverse. Subiaco si configura come presidio in zona particolarmente disagiata con un pronto soccorso. I posti letto in totale sono 50. Per Bracciano il modulo è lo stesso: i posti letto saranno 40.
Monterotondo viene configurato come ospedale sede di pronto soccorso e avrà 50 posti letto. Ognuno dei tre centri sarà servito da una piazzola per l’elisoccorso che dovrà essere realizzata e operativa entro il 31 dicembre 2015. Entro il prossimo dicembre invece tutti i pronto soccorso, Dea di I e II livello saranno collegati per la trasmissione di immagini a consulenze a distanza. Crescono anche i posti letto dell’ospedale di Palestrina (+ 17) e del Parodi Delfino a Colleferro (+30). Gli ospedali di Tivoli e Civitavecchia vengono potenziati per posti letto e servizi. Il San Giovanni Battista di Tivoli cresce di 43 posti letto. Viene prevista l’apertura del servizio di emodinamica al S. Paolo di Civitavecchia, che cresce di 58 posti letto.

In provincia di Frosinone ci sarà un incremento di 102 posti letto, la dotazione complessiva passerà da 1320 a 1422. La dotazione del polo Frosinone-Alatri passa da 422 a 439 posti letto con un potenziamento di 17 posti letto per l’area cardiologica, medica e psichiatrica. Entro giugno 2015 allo Spaziani sarà attivata l’Unità di Trattamento Neurovascolare (UNT) per ictus. L’ospedale di Frosinone entro il 2015 sarà dotato di una piazzola al servizio del Dea per 24 ore su 24. Crescerà di 10 posti letto, inoltre, la dotazione del SS. Trinità di Sora con un potenziamento dell’area medica, dell’emergenza e della psichiatria. A Cassino saranno 75 i posti letto in più (da 234 a 309) per l’area cardiologia, medica e chirurgica, per l’emergenza e neonatologia. L’ospedale si doterà anche di un reparto di psichiatria e di uno di lungodegenza.
 
In provincia di Latina la dotazione di posti letto passerà da 1.633 a 1.698. Il Santa Maria Goretti passerà dai 465 ai 535 con un aumento di 70 posti letto destinati all’area medica, all’emergenza e alla psichiatria. L’ospedale del capoluogo pontino, che diventa Dea di II livello, sarà adeguato il 30 giugno 2015 e farà da riferimento per le strutture della provincia e per quelle di Velletri, Anzio e Nettuno. Nello stesso periodo sarà inoltre attivata l’Unità operativa perinatale di II livello. Sarà potenziato anche il servizio di elisoccorso, la cui base nel capoluogo pontino diverrà operativa per 24 ore garantendo la copertura notturna in tutta l’area sud del Lazio e nelle isole. Per il sud della provincia di Latina sarà invece realizzata una piazzola di atterraggio presso l’ospedale di Terracina e la postazione di Forma diverrà operativa anche nelle ore notturne. Nel presidio ospedaliero Terracina-Fondi i posti letto diventeranno 4 in più, a Formia sarà aumentata la dotazione per l’area chirurgica e per la cardiologia, con un incremento di 8 posti letto. Nonostante il ridotto volume di attività, resterà attivo il servizio di emodinamica e perderà invece sei posti letto il reparto di riabilitazione.
 
A Rieti la dotazione passa da 359 a 429 posti letto. L’incremento è di 70 posti e riguarda l’area medica, quella chirurgica, la lungodegenza e l’emergenza. A Rieti, entro giugno 2015, sarà aperta anche l’Unità di trattamento neurovascolare per interventi su ictus e sarà mantenuto operativo sulle 24 ore il servizio di emodinamica all’Ospedale “De Lellis”. La rete ospedaliera reatina avrà anche 13 posti letto in più per la riabilitazione e 15 per la lungodegenza, mentre la maternità del De Lellis verrà preservata e potenziata grazie all’accordo con l’Università La Sapienza. L’ospedale di Amatrice viene considerato “ospedale di zona disagiata” integrato funzionalmente con il “De Lellis” con posti letto ordinari e di Day Surgery organizzati in un’area comune medico-chirurgica. La funzione di PS viene assicurata dai medici ospedalieri dei DEA di I livello del San Camillo De Lellis. L’ospedale di Magliano Sabina diverrà Casa della salute che si inaugura il prossimo 9 dicembre con un reparto di degenza infermieristica e un centro diagnostico dotato anche di Tac. Nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi e delle risorse si procederà all’accorpamento della Centrali operative dell’Ares 118 di Rieti con quella di Viterbo.
 
Con il nuovo piano di riordino della rete ospedaliera regionale nella provincia di Viterbo i posti letto passano da 859 a 878 con un incremento di 19. In particolare viene potenziato il Belcolle con l’aumento di 22 posti letto dedicati all’area medica, cardiologica, terapia intensiva, perinatale. A Viterbo entro il 30 giugno 2015 nell’ottica di un potenziamento del Dea, sarà aperta l’Unita di trattamento neurovascolare per interventi su ictus. Entro la fine di maggio invece dovrà essere operativa la copertura della provincia con il sistema di trasmissione dei tracciati elettrocardiografici dai mezzi di soccorso all’emodinamica. Entro dicembre 2015 il Belcolle dovrà avere l’elisuperfice attrezzata per le operazioni notturne. Per gli ospedali di Tarquinia e Civitacastellana il piano procede ad una riorganizzazione delle funzioni che lascia sostanzialmente invariata l’offerta. La struttura di Acquapendete invece diventa ospedale di area disagiata e avrà la dotazione di 30 posti letto di area medica e 10 di day surgery. Nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi si procederà all’accorpamento delle Centrali operative dell’Ares 118 di Rieti e Viterbo. 

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