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Mercoledì 15 OTTOBRE 2014
Sangue. Granaiola (PD): "Governo verifichi lo stato di accreditamento dei centri trasfusionali”

A causa del mancato completamento degli accreditamenti da parte delle Regioni, i centri raccolta del sangue sono a rischio paralisi. Per questo la senatrice del Pd chiede con un’interrogazione alla Lorenzin “una verifica urgente sui percorsi di accreditamento affinché sia rispettata la scadenza del 31 dicembre 2014”. 

"I centri di raccolta del sangue sono a rischio paralisi per il mancato completamento degli accreditamenti da parte delle Regioni. Chiediamo al ministro della Salute una verifica urgente sui percorsi di accreditamento affinché sia rispettata la scadenza del 31 dicembre 2014". Lo chiede la senatrice del Pd Manuela Granaiola della commissione Sanità, in un'interrogazione urgente rivolta al Ministro Lorenzin e sottoscritta dai colleghi del Pd della commissione i senatori Nerina Dirindin,Donella Mattesini,Giampiero Dalla Zuanna,Venera Padua eAnnalisa Silvestro.
 
“Il Sistema trasfusionale italiano, parte integrante del Ssn , - spiega la senatrice nell'interrogazione - eroga prestazioni di diagnosi e cura di medicina trasfusionale e realizza attività di produzione di emocomponenti, raccolta di plasma, trattamento e conservazione delle cellule staminali. La rete dei centri è delocalizzata su base territoriale e le strutture Regionali di coordinamento sono individuate dalle Regioni. In base all'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre del 2010, che stabilisce i requisiti e le Linee guida per l'individuazione delle strutture, alle Regioni è affidato l'accreditamento dei centri in conformità con l'accordo entro la data del 31 dicembre 2014".
 
"Per evitare che si verifichino gravi disservizi nel sistema di raccolta del sangue - prosegue la senatrice -  chiediamo al Ministro se sia a conoscenza di quali e quante siano le Regioni che ad oggi hanno completato il percorso di accreditamento, quelle che si presume lo possano completare entro la data prestabilita e quelle che probabilmente non saranno in grado di rispettare la scadenza. Ne vale la credibilità del Sistema trasfusionale italiano e soprattutto la sicurezza e la tutela della salute dei nostri cittadini", conclude Granaiola.

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