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Martedì 16 SETTEMBRE 2014
Lazio. Approvata delibera che definisce norme per eterologa. Sono 21 i centri in possesso dei requisiti
Autorizzati 7 centri pubblici e 14 privati. L'intervento sarò a carico del Servizio sanitario regionale per le donne sino a 43 anni, mentre possono essere effettuati sino a tre cicli. L'unico centro Pma pubblico in funzione a Roma è attualmente quello del S. Anna. LA DELIBERA
La giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera con cui si definiscono le regole per l’erogazione delle prestazioni di fecondazione medicalmente assistita nei centri della Regione Lazio. L’atto segue il canovaccio stabilito dalla Conferenza Stato Regione e ricalca il modello adottato dalla Regione Toscana. Per quanto riguarda i cicli di eterologa e omologa la delibera stabilisce che, per essere a carico del servizio sanitario regionale, l’età massima della donna deve essere di 43 anni mentre i cicli che possono essere effettuati nelle strutture pubbliche sono tre.
“Nel provvedimento che abbiamo adottato – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – non è volutamente indicato il livello di compartecipazione a carico dei cittadini perché in queste ore ne sta discutendo a Roma presso la sede della Regione Veneto il gruppo tecnico interregionale con l’obiettivo di arrivare a definire una proposta unica valida in tutte le regioni ed evitare il caos tariffario che si sta verificando. Mi è parso più saggio attendere che alimentare confusione”.
Le procedure per la verifica dei requisiti necessari all’accreditamento saranno coordinate dal commissario Corrado Melega e condotte in collaborazione con il Centro Nazionale trapianti. Su una platea di 48 centri, tanti erano quelli che si erano registrati presso l’Istituto superiore di sanità, solo 23 sono risultati in possesso dei requisiti richiesti, così come accertato dai tecnici del Centro nazionale trapianti incaricati dell’istruttoria. Sette sono centri pubblici, 16 privati. Due di questi attivi a Sora e Frosinone hanno già ottenuto il via libera, due, pur avendo i requisiti, hanno rinunciato. Dunque alla fine dell’istruttoria i centri operativi saranno 21.
Attualmente l’unico centro Pma pubblico in funzione a Roma è quello del S. Anna. La struttura del S. Filippo Neri sarà riaperta a breve poiché si sta risolvendo il problema del certificato antincendio, lo stesso vale per il Pertini. Per i centri del S.Camillo, Gemelli, S. Maria Goretti di Latina, e Policlinico Umberto I, le procedure di autorizzazione sono ormai definite.
“Chiudiamo cosi una fase di assoluta incertezza, e vero e proprio caos, durata anni – dice Zingaretti – restituendo un sistema di centri in grado di dare alle donne e alle famiglie assistenza di qualità in totale sicurezza. Il Lazio torna ad essere, anche in questo campo, una regione all’avanguardia, più civile e più umana”.
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