quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 08 AGOSTO 2014
Caos voli. Milillo (Fimmg) su certificati medici di massa: “Certificati dovuti, i controlli spettano all’Inps"

“Il singolo medico non può avere consapevolezza di eventuali abusi di massa. Possiamo rifiutare la certificazione se la patologia dichiarata può essere smentita dalla visita, non possiamo rifiutarla se la malattia non ha riscontro in una visita, come per esempio un mal di testa. E’ il medico fiscale dell’Inps che può anche revocare la giustificazione all’assenza” ricorda il segretario nazionale della Fimmg in merito all'allarme lanciato dal garante dello sciopero.

“Il Garante dello sciopero ha lanciato un allarme sulla possibilità che i dipendenti Alitalia possano mettere in atto assenze di massa supportate da certificati medici di malattia, tali da creare gravi disagi negli aeroporti e nei viaggi aerei. Già prevediamo le infinite polemiche sul comportamento dei medici certificatori che saranno accusati di complicità rispetto a comportamenti contrari alla legge dei loro assistiti”. E’ quanto dichiara il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, in merito allo sciopero dei dipendenti di Alitalia.
 
E' stata la stessa compagnia area  ad allertare l'Autorità di garanzia per gli scioperi preannunciando che, nel prossimo fine settimana, vi sarebbe l'altissimo rischio che gran parte del personale tecnico della compagnia, in servizio presso l'aeroporto di Fiumicino, potesse astenersi in massa dal lavoro, presentando certificati medici.

“Noi sappiamo, invece, che ciò non è vero nella quasi totalità dei casi, perché il singolo medico che certifica la condizione di malattia del singolo paziente non può avere consapevolezza del fenomeno di massa cui involontariamente contribuisce, se non a posteriori, quando il fenomeno viene denunciato dai media - sottolinea Milillo - e se anche ne avesse consapevolezza, nella maggior parte dei casi non potrebbe rifiutarsi di produrre la certificazione richiesta senza esporsi a rivalse legali e deontologiche, da parte dell’assistito. Ritengo quindi  cosa utile puntualizzare i principi fondamentali che dobbiamo rispettare nella certificazione. Possiamo rifiutare la certificazione richiesta se l’esistenza della patologia dichiarata può essere smentita dalla visita, non possiamo rifiutare la certificazione se la malattia riferita non ha riscontro in una visita, come per esempio un mal di testa”.
 
Milillo sottolinea inoltre che: “La valutazione dell’inabilità temporanea determinata dalla malattia rispetto al tipo di lavoro dell’assistito, deve essere sempre considerata, ma non può essere elemento discriminante al rilascio della certificazione,  perché non siamo informati in modo approfondito e attendibile, tanto da essere certi, di ciò che la mansione genericamente descritta comporta; tale valutazione, nello specifico spetta al medico fiscale dell’Inps che può anche revocare la giustificazione all’assenza qualora valuti che la diagnosi riferita o accertata è comunque compatibile con le mansioni specifiche dell’individuo, fino al punto che l’attività lavorativa in condizione di malattia non comporta rischi per l’interessato e per terze persone”.
 
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: "L'azione di venerdì potrebbe portare alla paralisi dello scalo di Fiumicino. Se tutto ciò fosse vero non sarebbe accettabile né tollerabile. Ho chiesto al ministro della Salute di attivarsi per provvedere a tutti i controlli del caso".

© RIPRODUZIONE RISERVATA