quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 23 LUGLIO 2014
Lazio. Siglato protocollo Regione-sindacati: studi medici aperti anche in week end e festivi
L'intesa siglata con i sindacati dei medici di famiglia prevede anche l'apertura degli studi nell’arco delle 12 ore ogni giorno. Previsto un programma di riorganizzazione per il prossimo autunno. IL PROTOCOLLO
Garantire l’assistenza territoriale da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’arco delle 12 ore ogni giorno e assicurare l’apertura degli studi anche nei week e nei festivi. E poi trasferire la cura delle patologie, in particolare quelle croniche, dall’ospedale alle strutture del territorio dove la loro gestione (la “presa in carico”), a parità di efficacia, è meno dispendiosa e più gradita ai cittadini, migliorando l’appropriatezza dei percorsi di cura e garantendo la continuità assistenziale. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dalle organizzazioni sindacali della medicina generale Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale.
Sulla base della piena integrazione dei nodi della rete sociosanitaria territoriale, costituiti dagli studi e dalle forme associative di medicina generale, dalle farmacie, dai poliambulatori, dalle Case della salute, dai distretti sociosanitari e dai presidi ospedalieri, la Regione Lazio, d’intesa con le organizzazioni sindacali della medicina generale, avvierà dal prossimo autunno alcuni interventi prioritari:
-Garantire alla cittadinanza una copertura dell’assistenza territoriale per 24 ore al giorno, mediante l’apertura di strutture delle cure primarie per 12 ore al giorno e il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica).
-Rendere pienamente disponibile la copertura assistenziale della rete territoriale delle cure primarie anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi.
-Dare piena operatività ai processi di presa in carico dei pazienti con patologie croniche (diabete, Bpco, scompenso cardiaco, ed altre patologie croniche) tramite appositi protocolli operativi e mediante la condivisione delle informazioni cliniche tra i medici delle cure primarie e i presidi sanitari per mezzo di una piattaforma clinica.
-Intervenire sui tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche, sulla base di quanto previsto dal “Piano regionale sul governo delle liste di attesa” e sull’appropriatezza in termini di spesa farmaceutica.
-Definire un sistema di rendicontazione degli interventi eseguiti attraverso la predisposizione di indicatori di processo e di esito acquisibili attraverso l’adozione di idonee procedure informatiche.
Con il protocollo le parti si pongono una serie di obiettivi:
- Creare le condizioni per un miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate dalla rete sociosanitaria territoriale e da quella ospedaliera,
- Definire le linee di indirizzo e di sviluppo in coerenza con le articolazioni normative e contrattuali presenti ed in via di definizione,
- Conseguire, attraverso un più razionale utilizzo delle strutture territoriali e delle cure primarie, un miglioramento delle prestazioni offerte alla cittadinanza
- Potenziare il livello assistenziale della rete territoriale delle cure primarie, rendendola sinergica a quella ospedaliera, consentendo così al cittadino un miglior utilizzo delle risorse sanitarie pubbliche disponibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA