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Martedì 17 GIUGNO 2014
Lombardia. Inaugurate nuove aree ambulatoriali del Centro Parkinson di Milano
La novità consentirà tempi di accesso di soli 10 giorni lavorativi per la prima visita. E la reperibilità telefonica, di 4 ore dal lunedì al venerdì più 12 ore nei festivi e prefestivi, permette una diminuzione degli accessi al centro sino a circa 1,6 volte all’anno, contro una media italiana di 7,5.
Il Centro Parkinson degli Istituti Clinici di Perfezionamento (ICP) di Milano inaugura una nuova area ambulatoriale che consentirà tempi di accesso di soli 10 giorni lavorativi per la prima visita. La reperibilità telefonica, di 4 ore dal lunedì al venerdì più 12 ore nei festivi e prefestivi, permette una diminuzione degli accessi al centro sino a circa 1,6 volte all’anno, contro una media italiana di 7,5.
“Attraverso un semplice prelievo di sangue vengono raccolti campioni di Dna, con l'obiettivo di studiare il patrimonio genetico dei nostri pazienti e di identificare i geni che predispongono allo sviluppo di malattie neurologiche come la Malattia di Parkinson - dichiara Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson di Milano, presidente dell’Associazione italiana parkinsoniani (Aip) e presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson – Circa il 20% dei pazienti presenta una storia familiare positiva per la malattia. I familiari di persone affette da Parkinson presentano, rispetto alla popolazione generale, un rischio di sviluppare la patologia lievemente superiore. Le indagini genetiche sono importanti soprattutto per i pazienti con insorgenza della malattia prima dei 40 anni”.
Secondo Pezzoli “numerosi studi scientifici dimostrano che il paziente sottoposto a un’attività di ordine riabilitativo migliora consistentemente la sua performance. È inoltre scientificamente dimostrato e sperimentato dagli stessi pazienti che una dieta ipoproteica a pranzo, con l’assunzione delle proteine alla sera (che non superi 0,8 g per kg di peso corporeo ideale), migliora l’efficacia della terapia farmacologica e riduce le fluttuazioni motorie, con un incremento della qualità di vita del paziente. Mediamente il costo relativo alla sola farmacoterapia di un paziente si aggira intorno ai 3.200 euro all’anno: solo con un approccio nutrizionale corretto siamo in grado di ridurre il costo della terapia del 10%”.
Il Parkinson ha da sempre riscosso l’interesse dei ricercatori e, grazie ad un continuo miglioramento dei trattamenti disponibili, è ormai gestibile con efficacia per 7-8 anni dall’esordio. Ma quali sono le condizioni dei pazienti affetti da questa malattia oggi? Quali i fattori scatenanti della malattia e come è cambiata la presa in carico del paziente nel corso di questi ultimi anni? Anche di questo si parlerà domani 18 giugno nel corso del Convegno organizzato dagli Istituti Clinici di Perfezionamento (ICP) per l’inaugurazione delle nuove aree ambulatoriali del Centro Parkinson.
“L’ampliamento delle aree ambulatoriali è stato pensato e realizzato a seguito del numero crescente di pazienti che ogni anno accedono al nostro Centro, grazie a una generosa donazione della Fondazione Grigioni. I tempi di accesso al Centro Parkinson per i nuovi pazienti saranno quindi ridotti a soli 10 giorni lavorativi. Chiaramente l’appropriatezza dell’indicazione è fondamentale; una breve lista d’attesa può essere mantenuta solo se arrivano al centro pazienti con un’indicazione corretta”, aggiunge Pezzoli.
Circa il 50% dei pazienti che afferiscono al Centro proviene dalla Lombardia e il restante 50% dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e dal Veneto e da tutte le regioni italiane. Nonostante gli ambulatori disponibili saranno ben 9, attivi tutti contemporaneamente, non sarebbe possibile seguire un numero così elevato di pazienti se le visite fossero molto ravvicinate.
Per questa ragione i medici e gli infermieri del centro mettono a disposizione una reperibilità telefonica di 4 ore (tre per i medici e una per gli infermieri) tutti i giorni, più 12 ore diurne nei giorni festivi e prefestivi, grazie all’iniziativa “SOS Parkinson” sponsorizzata dall’Associazione italiana parkinsoniani. Questo permette di ridurre il numero medio di visite a cui il paziente si sottopone in un anno: circa 1,6 a fronte di una media italiana di 7,5 con un risparmio per la struttura, per il paziente e per i parenti del malato, che devono accompagnarlo.
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