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Giovedì 12 GIUGNO 2014
Formazione in sanità. Lorenzin: “Imprescindibile che vada avanti chi merita” 

“La politica non deve più entrare nelle questioni tecniche, sanitarie e scientifiche, in Sanità ancor più che in altri ambiti è imprescindibile che vada avanti chi merita, perché' c’è di mezzo la salute e la vita delle persone”. Questo il messaggio della ministra al convegno “Formazione e accesso al Lavoro: innovare per garantire il futuro della Professione medica”, da domani a Bari.

“Se un euro sprecato nella Pubblica Amministrazione è una cosa immorale, un euro sprecato in Sanità può avere conseguenze devastanti, e questo non lo possiamo permettere”. Lo ha detto la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio inviato agli organizzatori del Convegno nazionale “Formazione e accesso al Lavoro: innovare per garantire il futuro della Professione medica”, che si terrà a Bari domani 13 e sabato 14 giugno.
 
Per Lorenzin “La politica non deve più entrare nelle questioni tecniche, sanitarie e scientifiche in Sanità ancor più che in altri ambiti è imprescindibile che vada avanti chi merita, perché' c’è di mezzo la salute e la vita delle persone”.
 
“I cambiamenti in Sanità - ha aggiunto la ministra - assai spesso partono proprio dalla parte migliore e più innovativa della Medicina, capace di intercettare i bisogni dei cittadini e di fornire risposte adeguate. È per questo che da sempre ripeto che non esiste Sanità di domani senza Professione medica”.
 
Il Convegno vedrà la partecipazione di quattrocento giovani medici provenienti da tutta Italia, di trentacinque delegazioni delle Federazioni europee dei medici, dei centosei presidenti che compongono il Consiglio Nazionale della Fnomceo, del Comitato Centrale, di rappresentanti della Politica e delle Istituzioni, per un totale di millequattrocento invitati.
 
“Tutti concordiamo sul fatto - ha affermato il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco - che un corso di studi così lungo e così impegnativo per le famiglie e per lo Stato debba sfociare subito nell'ingresso al mondo del lavoro”. “Oggi, invece – ha continuato – ci troviamo di fronte a un paradosso: da un lato abbiamo la spinta ad aumentare il numero di accessi al corso di laurea, dall'altro abbiamo i laureati italiani che prendono la strada dell'estero, oltre a un piccolo esercito di medici disoccupati o para occupati”. 

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