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Mercoledì 28 MAGGIO 2014
Speciale 25° Congresso SID. Clinica, ricerca e innovazione nella cura del diabete. Attesi 1.500 delegati e i massimi esperti italiani e internazionali
Si inaugura oggi a Bologna in coincidenza con i 50 anni della società scientifica. La SID è sempre più rivolta ai giovani, che supporta concretamente, grazie anche alla realizzazione di partnership trasparenti con l’industria del farmaco. Ampio spazio nel congresso anche alla collaborazione tra diabetologo e infermiere diabetologico.
Il diabete è un problema importante dal punto di vista economico, sociale e individuale perché caratterizzato da elevati costi e da un numero in costante aumento, anche nel nostro Paese, di persone affette. “Per questo motivo – afferma il professor Stefano Del Prato, Presidente della Società Italiana di Diabetologia - c’è bisogno di linfa nuova nella ricerca e nell’attività clinica diabetologica e SID è determinata a perseguire questi obiettivi nonostante il difficile momento sociale, di crisi economica, che si è tradotto anche in un acceso confronto tra SID e AIFA.
Negli ultimi anni infatti, a fronte dell’arrivo di nuove possibilità terapeutiche, ci sono state continue restrizioni per il loro uso corrente, ma SID ritiene che le Società Scientifiche debbano e possano svolgere un’importante azione consultiva per le Istituzioni così come è avvenuto, ad esempio, in occasione della redazione del Piano Nazionale della Malattia. Anche in quest’ottica, favorire la crescita di specialisti diabetologi competenti e affidabili è un modo di continuare a garantire qualità nelle scelte strategiche della gestione clinica delle persone con diabete”.
La SID conta attualmente oltre 1600 soci e le sue attività ‘caratterizzanti’ sono il supporto alla ricerca e la formazione dei diabetologi italiani. Oltre ad essere un provider riconosciuto ufficiale per la formazione (residenziale, a distanza e sul campo), la società svolge un’importante attività di supporto alla ricerca, da punto di vista culturale, ma anche pratico. “Negli ultimi 5-6 anni – ricorda il professor Del Prato - la SID ha contribuito con oltre 2,5 milioni di euro al finanziamento della ricerca, attraverso borse di studio, assegni di ricerca e finanziando progetti sia di singoli ricercatori che multicentrici. Questa attività si è tradotta in risultati di assoluto rilievo, come dimostrano le numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali ad elevato impact factor”. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai giovani diabetologi, nell’intento di attirare nuove forze verso la diabetologia.
“La nostra azione di sostegno a favore delle giovani leve – prosegue il Professor Del Prato - deve avvenire anche grazie a una collaborazione quanto più ampia e trasparente con le aziende del farmaco. Un esempio di questa collaborazione è il programma concordato con MSD, per un ampio numero di borse di studio che i giovani ricercatori italiani potranno utilizzare in Italia o all’estero. Progetti di questo tipo forniscono la dimostrazione di come le società scientifiche possano collaborare con l’industria al fine di continuare a garantire quel livello culturale e di preparazione, indispensabile per poter mantenere il giusto legame tra ricerca, traslazione clinica dei suoi risultati e il coinvolgimento di tutte le figure che operano in ambito diabetologico”.
Il congresso nazionale della SID che si tiene a Bologna dal 28 al 31 Maggio, si articola attraverso tre percorsi: clinica, ricerca e innovazione.
Clinica. Sono stati individuati alcuni temi di particolare attualità che vengono indicati come le 7 sfide del diabetologo pratico. Le persone con diabete rappresentano il 30-35% di quelle che accedono a cure ospedaliere. Il ruolo del diabetologo è indispensabile per frenare la spesa relativa alle complicanze del diabete che rappresentano la maggior voce di costo per questa malattia e contribuire dunque a una razionalizzazione della spesa. Un altro tema che verrà discusso riguarda la definizione del processo organizzativo necessario per una efficace gestione ambulatoriale della persona con diabete. Particolare enfasi, in linea con quanto definito nel Piano Nazionale della Malattia Diabetica riguarderò la prevenzione delle amputazioni di arto che continuano a rappresentare un dramma individuale e un indicatore utile a definire il grado di efficacia dell’intervento preventivo e terapeutico. Un’altra sessione sarà dedicata alla comunicazione tra persona con diabete e diabetologo.
Ricerca. Numerosi sono i temi in programma: dal e ricerche cliniche e pre-cliniche relative a nuovi meccanismi responsabili del danno renale del diabete mellito; al ruolo delle cellule progenitrici nel campo della riparazione delle complicanze vascolari del diabete; al ruolo di cellule endocrine di vario tipo nella regolazione dell’omeostasi glucidica quali potenziali nuovi target terapeutici. Altre sessioni saranno dedicate alle novità nel campo della genetica del diabete e delle sue complicanze e al ruolo dei processi infiammatori sulla patogenesi dell’iperglicemia.
Innovazione. Si tratterà dei processi che regolano crescita e ruolo metabolico del tessuto adiposo; dei metodi per identificare forme meno comuni del diabete come il MODY; del trattamento della neuropatia diabetica; dell’impiego della telemedicina in diabetologia; della relazione tra diabete e neoplasie del pancreas. Verrà presentata inoltre un’attenta revisione dei dati più recenti sulle terapie basate sulle incretine, motivo tra l’altro della diatriba dell’ultimo anno con AIFA; infine di parlerà di retinopatia diabetica, anche alla luce delle ultime polemiche sull’impiego dei trattamenti anti-VEGF.
Nel corso del congresso ampio spazio verrà dato alla collaborazione, sempre più necessaria, sempre più virtuosa, tra diabetologo e infermiere diabetologico. “In questo modo – sottolinea il prof. Del Prato - SID intende confermare la volontà a lavorare fianco a fianco con tutte le figure professionali che devono intervenire a garantire un adeguato trattamento e gestione della persona con diabete. In questa stessa direzione vanno le attività congressuali dedicate alla riorganizzazione dei processi di gestione, all’analisi dei costi del diabete; alla disamina delle opportunità per il finanziamento della ricerca".
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