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Mercoledì 30 APRILE 2014
Patto per la Salute. Si riparte e potrebbe essere la volta buona. L’obiettivo è chiudere entro la fine di maggio

Scongiurati i tagli alla sanità che avrebbero arrestato il cammino del Patto, assessori alla Sanità e tecnici del Ministero si sono incontrati oggi per riprendere i lavori lasciati in sospeso.  Montaldo: “Speriamo sia la volta buona”. Lusenti: “Ora bisogna solo lavorare e chiudere”.

Dopo numerosi stop and go, tra crisi di governo e paventati tagli alla sanità, per il Patto per la salute questa potrebbe essere finalmente la volta buona. Scongiurata la cura dimagrante per la sanità, che avrebbero pregiudicato pesantemente la prosecuzione del lavoro già avviato da mesi, Regioni e rappresentanti del Ministero si sono incontrati oggi nella sede di Lungotevere Ripa.

Obiettivo, chiudere entro al fine del mese di maggio. Tant’è che già dal prossimo lunedì, i tecnici di ministero e Regioni intensificheranno il lavoro per tradurre in un documento le nuove regole che investiranno fabbisogno economico e costi standard, Lea, farmaci e farmacie, dispositivi medici, assistenza ospedaliera, personale, cure primarie, università e ricerca, edilizia sanitaria, integrazione socio-sanitaria e piani di rientro.

Quindi, avanti tutta con ottimismo. E le premesse per gli assessori alla sanità della Liguria e dell’Emilia Romagna, Claudio Montaldo e Carlo Lusenti, ci sono tutte.

“Stiamo ripartendo. Speriamo sia la volta buona” ha commentato Claudio Montaldo al termine dell’incontro. “Abbiamo convenuto sul risultato importante che si è acquisito con il decreto approvato la scorsa settimana – ha detto – non ci sono stati gli effetti negativi che temevamo. Ora si vedrà con  il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e la delegazione delle Regioni come dovrà andare in attuazione. E comunque se anche andrà a toccare gli aspetti di beni e servizi della sanità, questo sarà gestibile e coerente con un processo di razionalizzazione del sistema che non tocca l’assistenza ma tutte quelle voci sulle quali si può agire”.
 
Per quanto riguarda il Patto, ha poi aggiunto Montaldo “siamo ripartiti dal lavoro istruttorio già compiuto e molto ricco. Da lunedì i tecnici del Ministero e delle Regioni riprenderanno a lavorare per mettere nero su bianco quanto attuato. Poi ci saranno dei nodi politici che affronteremo direttamente con il ministro Lorenzin nelle prossime settimane. Ma l’obiettivo è chiudere per la fine del mese di maggio”.
 
“Ora bisogna solo accelerare” ha aggiunto, Carlo Lusenti. “La lettura politica che dobbiamo dare la decreto – ha speigato – è che si è consolidata l’idea di una sanità che va protetta e considerata per il valore ha, e non come un bancomat. Dopo di che ci sarà il problema di immettere delle risorse nel Paese e allora bisognerà decidere come ognuno, dallo Stato alle regioni fino ai comuni dovrà fare la sua parte. In questo quadro l’obbligo di definire le regole del gioco del Patto è un obbligo mandatorio. Ora quindi bisogna lavorare e chiudere”.

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