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Lunedì 28 APRILE 2014
Europa e salute dei migranti. Lorenzin da Atene: “Serve una task force Ue” 

Il Ministro lancia la sua proposta al meeting informale Ue dei ministri della Salute, in corso in Grecia, sul tema dei flussi migratori. “Stiamo facendo da soli un lavoro per conto di tutto il resto del continente, abbiamo bisogno di avere linee comuni, condivise e dobbiamo essere supportati”.

“La frontiera del Mediterraneo non è un tema di solidarietà, non si tratta oggi di essere solidali con l'Italia, domani con la Grecia o ieri con Malta: è un problema dell'Europa. O l'Europa difende le sue frontiere o non è Europa, e perde la sua identità politica ed anche la sua influenza geopolitica nei confronti dell'area mediterranea o di quella africana”. Lo afferma in una nota il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in una nota stampa in riferimento al Meeting informale dei ministri della Salute Ue sui flussi migratori  in corso ad Atene.
 
“Per quanto riguarda la salute pubblica – specifica il Ministro della Salute -  non possiamo essere paragonati ad altri flussi migratori, perché questo tipo di migrazione ha un alto livello di rischio, di contaminazioni ed epidemie. Stiamo facendo da soli un lavoro per conto di tutto il resto del continente, abbiamo bisogno di avere linee comuni, condivise e dobbiamo essere supportati. Abbiamo un sistema sanitario universalistico, diamo cure a tutti, senza guardare se siano regolari o irregolari, stiamo facendo anche un programma straordinario di assistenza ai minori che arrivano, prevenzione su malattie come la tubercolosi o la poliomielite, non è dunque possibile essere lasciati da soli, noi, greci e maltesi”.
 
“Perciò – sottolinea Lorenzin - d'accordo con il commissario europeo Tonio Borg lanciamo l'idea di una Task Force europea proprio sulla salute dei migranti e nel prossimo semestre italiano di Presidenza dell’Ue faremo un focus proprio sulla salute nel Mediterraneo, per affrontare il tema dei rapporti bilaterali con i paesi da dove provengono i flussi migratori. Anche se non possiamo negare che dopo la “Primavera araba” tutto ciò sia diventato molto difficile”. 

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