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Venerdì 18 APRILE 2014
Adolescenti. Il Garante: "Al primo posto mettono il diritto alla vita. Quarto il diritto alla Salute". La relazione al Parlamento
“Basta parlare di adolescenti sbandati, senza ideali e valori. Il vero volto degli adolescenti è lontano dai dati negativi esaltati dalla cronaca”. A dimostrarlo, secondo l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, è il sondaggio Doxa realizzato tra adolescenti e adulti e presentato il 10 aprile scorso in occasione della Relazione annuale al Parlamento.
Fanno i duri e i trasgressivi, ma considerano il diritto alla vita il più alto dei valori e anche se nell’immaginario sono sempre in lotta con i propri genitori, la maggior parte considera mamma e papà i punti fondamentali della propria vita, figure indispensabili per la loro crescita.
È questo il ritratto degli adolescenti italiani che emerge dal sondaggio Doxa appositamente realizzato per l’Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza e presentato il 10 aprile scorso dal Garante Vincenzo Spadafora in occasione della Relazione annuale al Parlamento. Il sondaggio è stato svolto attraverso 1.200 interviste telefoniche ad un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 65 anni e 600 interviste a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni.
“Il sondaggio racconta con numeri e tabelle una generazione di adolescenti lontana dalla deriva esaltata dalla cronaca, mai totalmente persa nel mondo virtuale e consapevole dell’esistenza di leggi a tutela dei loro diritti (86%)”, afferma l’Authority in un nota. Una generazione che non ha perso i valori, che considera la vita il primo diritto da garantire (37% delle risposte) e mette al terzo posto la salute (28%), tema che dovrebbe forse essergli di minore interesse, considerato che si tratta di giovani all’apice delle loro forze fisiche. Eppure, i ragazzi italiani di oggi, si rivelano molto sensibili anche a questo tema.
Non solo. Smentendo tutti gli stereotipi, il 60% afferma di riporre fiducia anzitutto nei propri genitori, seguiti, a bella distanza, dagli amici “veri” (34%). “Si sentono compresi dalla propria famiglia e vorrebbero trascorrere più tempo con loro. Sembra che il mondo di internet con tutte le sue sfaccettature non sia il luogo ideale per incontrarsi e sentirsi ascoltati e rispettati. Si tratta di una nuova modalità di socializzazione diventata realtà consolidata. E malgrado la tv sia sempre pronta a inventare un nuovo talent show, la metà degli adolescenti li snobba alla grande”, spiega l’Authority. Ma non toccate il telefonino perché per il 73% è lo strumento indispensabile per rimanere in contatto con gli amici, sebbene più della metà riconosca di farne un uso eccessivo. L’89% dei ragazzi è iscritto ad almeno un social network ma per conoscere cose nuove restano importanti mezzi tradizionali come il personal computer, i libri e la televisione.
Dopo la scuola, il 68% dei giovani non si rintana nella propria stanza ma segue almeno un corso, pratica attività sportiva, va al cinema. Dal campione intervistato emerge anche un altro dato importante: i giovani si interessano anche ai problemi sociali: l’85% degli adolescenti ritiene inaccettabile che le persone vengano discriminate soltanto perché immigrate, disabili, povere o omosessuali e uno su tre nel tempo libero svolge attività di volontariato, soprattutto con i bambini. Colpisce la scarsa fiducia nell’Italia: l’85% ragazzi tra i 14-17 anni crede che fuori dal nostro Paese troverebbe maggiori opportunità per realizzare i propri sogni e non esclude la possibilità di trasferirsi.
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