quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 18 APRILE 2014
Lazio. Occupato il reparto di Reumatologia del San Filippo Neri contro la chiusura

La Uil Fpl annuncia che porterà avanti l’occupazione fino alla revoca dell’ordinanza Commissariale che ha stabilito la chiusura del reparto. “Il San Filippo Neri è oggetto di ‘inquietanti attenzioni’ da parte della Regione senza capire che si è declassata un’azienda punto di riferimento per il Lazio ma anche per tutto il territorio nazionale”.

“Siamo stanchi dello sgradevole spettacolo a cui assistiamo da settimane”. Per questo stamattina la Uil Fpl di Roma e Lazio, insieme ad alcuni malati di artrite Reumatoide, hanno deciso di occupare il reparto di Reumatologia del San Filippo Neri, prossimo alla chiusura secondo quanto stabilito da un’ordinanza della Regione. Lo comunica in una nota il Segretario della Uil Fpl Roma e Lazio Paolo Dominici.
 
“Ci sono molti pazienti con artrite reumatoide in cura con farmaci biologici nel reparto ancora in cerca di una nuova struttura dove iniziare nuovamente la terapia. Non tutti gli ospedali sono abilitati ad erogare e somministrare questo tipo di terapia, ma solo quelli legati al Progetto Antares sulla sperimentazione del farmaco. Anche per questo motivo, si comprende perché i farmaci biologici non vengano prescritti a tutti ma solo ai pazienti che non rispondono ad altre terapie e che, di conseguenza, versano in condizioni più gravi”, spiega la nota, precisando che si tratta di oltre 3mila pazienti complessivi, con patologie di diversa gravità, fino ad arrivare ai circa 100 pazienti che necessitano di proseguire le cure con i farmaci biologici.
 
“Allo stato attuale – spiega Dominici - per molti di loro non è assicurata la continuità assistenziale, che in ogni caso non sarebbe priva di disagio a causa dello spostamento in altre strutture, magari più distanti dall’abitazione”.
 
“Perché chiudere un reparto che funziona?”, si chiede la Uil Fpl, secondo la quale “da tempo ormai il San Filippo Neri è oggetto di ‘inquietanti attenzioni’ da parte della Regione Lazio senza capire che si è declassata un’azienda punto di riferimento per il Lazio ma anche per tutto il territorio nazionale”.
 
La Uil Fpl annuncia quindi che “continueremo l’occupazione  sino alla revoca dell’ordinanza Commissariale firmata dal dott. Lorenzo Sommella e ratificata dal Presidente Zingaretti; ricordiamo che di fatto l'ospedale non è più ufficialmente Centro Antares e perde dunque di diritto la possibilità di prescrivere i farmaci biologici ai propri pazienti”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA