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Martedì 07 DICEMBRE 2010
Farmacie. Federfarma Napoli scrive a Berlusconi per risolvere i ritardi dei pagamenti

Dopo la lettera al presidente della Regione, Federfarma Napoli chiede l’intervento del presidente del Consiglio per “garantire l’immediata ripartizione ed assegnazione di quanto spettante ai farmacisti napoletani del miliardo di euro destinato alla Regione Campania per il ripiano del debito sanitario”. L’assemblea dei titolari di farmacia deciderà oggi se mettere in atto la serrata.

“L’inerzia e l’indecisionismo che caratterizzano lo staff del Presidente Caldoro" rischia” di “pregiudicare ancor più il presente ed il futuro delle circa ottocento farmacie napoletane”. È questo il quadro che Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, descrive nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedere l’intervento del Governo nel ritardo dei pagamenti che ormai da mesi sta segnando la sanità campana.
Di Iorio spiega che “consapevole” delle difficoltà della situazione e del compito della Giunta Caldoro per risollevare le sorti della sanità regionale, “mi ero ulteriormente dichiarato disponibile ad assicurare tutta la collaborazione della categoria da me rappresentata a valutare positivamente le proposte attese". Anche a Caldoro era stata inviata una lettera per chiedere un confronto al fine di trovare una soluzione condivisa. "Atti di apertura e fiducia, non ricambiati dalla Giunta”. Ed ora “le Farmacie non più in grado di svolgere con efficienza il servizio di assistenza farmaceutica”.
Per questo il presidente di Federfarma Napoli chiede il “repentino quanto autorevole intervento” del Premier per “garantire l’immediata ripartizione ed assegnazione di quanto spettante ai farmacisti napoletani del miliardo di euro destinato alla Regione Campania per il ripiano del debito sanitario”.
L’assemblea dei titolari di farmacia di Napoli e provincia si riunirà oggi anche allo scopo di valutare la possibilità di mettere in atto uno sciopero contro una situazione che si trascina da mesi ma che ancora non vede all’orizzonte una soluzione.
 

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