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Lunedì 24 MARZO 2014
Lombardia. Dall'Ordine dei farmacisti un software per migliorare l'aderenza terapeutica dei pazienti

Sarà messo a disposizione dei 300 farmacisti che hanno partecipato al corso formativo sul tema promosso dalla Federfazione degli Ordini dei farmacisti della Lombarida. Il farmacista compilerà e consegnerà al paziente una scheda personalizzata sul farmaco prescritto, con le indicazioni del medico e altre segnalazioni per l’uso in sicurezza.

“Un software dedicato, capace di stampare in 18 lingue differenti indicazioni personalizzate sul farmaco prescritto o consigliato al paziente, uno strumento fondamentale per operare in una società multietnica, ma praticamente indispensabile in previsione di Expo 2015, che per sei mesi renderà Milano e la Lombardia un vero crocevia internazionale”. Quello appena descritto è uno degli strumenti che l’Ordine dei Farmacisti di Milano, Lodi, Monza e Brianza metterà a disposizione dei 300 farmacisti che hanno partecipato al percorso formativo sull’aderenza terapeutica organizzato dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti della Lombardia.

E’ però solo uno degli aspetti innovativi del progetto realizzato in Lombardia. Il corso, in cinque lezioni dedicate alla revisione dell’uso dei medicinali, si è svolto in presenza nella sede milanese collegata audio e video in piena interattività con le sedi degli altri Ordini lombardi. “Il sistema – spiega la nota dell’Ordine che annuncia il lancio del software-, operato dalla società Imagine, ha permesso non soltanto di raggiungere contemporaneamente i trecento partecipanti, ma di filmare le lezioni in previsione di un loro utilizzo per la formazione a distanza. Ma soprattutto ha permesso di svolgere, al termine del corso, un’esercitazione basata sull’esecuzione dell’MUR su casi simulati”.

“E’ una delle ricadute importanti della sperimentazione federale dell’MUR (revisione dell’uso dei medicinali)”, ha spiegato Andrea Mandelli, presidente dell’Ordine milanese e della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Dopo che il progetto pilota ha dimostrato la capacità del professionista italiano di svolgere questa prestazione avanzata, abbiamo cominciato a trasferire queste conoscenze al maggior numero possibile di farmacisti. Oggi la Lombardia e a breve, grazie alla FAD, il resto d’Italia”.  

“Nel 2015 Milano diventerà per tutto il mondo il ‘place to be’,  ed è bellissimo che le farmacie milanesi e lombarde si stiano già preparando ad accogliere al meglio i milioni di visitatori che arriveranno da ogni parte del globo”, ha affermato Diana Bracco, Presidente  di Expo 2015 S.p.A. e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia, oltre che Presidente del Gruppo Bracco. “Tutto il nostro Sistema Sanitario deve attrezzarsi, ed è particolarmente significativo che gli Ordini lombardi abbiano messo a punto un servizio innovativo e tecnologicamente avanzato per andare incontro alle esigenze di una platea internazionale. In questo modo, tra l’altro, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti guidata dal Presidente Mandelli dimostra di essere una componente vitale della società e di portare avanti un’azione importante per l’evoluzione professionale e per il miglioramento dell’assistenza alla collettività, che oggi più che mai è portatrice di culture e bisogni sempre più articolati”.

Alla presentazione del nuovo sistema è intervenuto il vicepresidente della Regione Lombardia e Assessore alla Sanità, Senatore Mario Mantovani, che ha ricordato “l’importante funzione svolta dai farmacisti e dalle farmacie lombarde e dei molti accordi stipulati con il Servizio sanitario regionale, dalla distribuzione per conto – oltre 20 milioni di confezioni dispensate – al nuovo servizio di scelta del medico di famiglia. La farmacia è un punto di accoglienza”. ha concluso Mantovani. “Per i cittadini è un presidio sanitario territoriale di riferimento. Sono certo che lo sarà anche per i milioni di visitatori italiani e stranieri che arriveranno in occasione di Expo 2015”.

Al centro del contributo dei farmacisti milanesi e lombardi alla manifestazione c’è, come anticipato, un programma molto sofisticato. Il software, che i farmacisti potranno cominciare a usare nei prossimi giorni, è un sistema web-based messo a punto dalla professoressa Tiziana Modena  del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia, e dalla Y-Tech di Milano. Battezzato Doctor Safim, che sta per safety improvement, cioè miglioramento della sicurezza, il sistema consente al farmacista di scegliere dal database completo dei farmaci in commercio in Italia il medicinale prescritto al paziente, di riportare automaticamente le indicazioni del medico che ha prescritto e altre segnalazioni importanti per l’uso in sicurezza del medicinale: per esempio se è controindicato nei bambini. “Va sottolineato – spiega la nota dell’Ordine dei farmacisti - che non si tratta di sole indicazioni scritte: è stata preparata anche una serie di pittogrammi che riassumono le indicazioni più importanti ai fini della sicurezza. Composto così il documento personalizzato, il farmacista seleziona la lingua del paziente, lo stampa e lo consegna al paziente”.

“La finalità di questo  software è di ricordare ai pazienti l’uso corretto dei medicinali: nella  sua progettazione abbiamo tenuto conto delle segnalazioni degli errori commessi dai pazienti che circa 800 farmacisti territoriali ci hanno descritto, nel corso di una iniziativa di monitoraggio e prevenzione degli errori terapeutici che abbiamo condotto nel 2007-2008. L’errore terapeutico è per definizione prevedibile, e per questo lo si può prevenire, disponendo di strumenti adeguati, oltre che della professionalità del farmacista”, ha spiegato la professoressa Modena nel corso della sua relazione. “In ambiente extraospedaliero, molti errori terapeutici derivano dalla mancata comprensione delle modalità di assunzione del medicinale, della via di somministrazione, della posologia, dallo scambio del destinatario. Per esempio, i dispositivi per inalazione richiedono un vero e proprio addestramento del paziente, che deve imparare come “caricare” la dose da inalare ma anche svolgere correttamente la respirazione, per non rischiare un fallimento terapeutico e un inutile spreco di medicinale. Per i prodotti più complessi, come i dispositivi per inalazione, il farmacista ha a disposizione i filmati che accompagnano le informazioni sul prodotto. Pensiamo che essendo stato costruito sulla base delle esigenze e delle difficoltà che a volte il farmacista incontra con i suoi pazienti, questo strumento possa essere un supporto utile alla sua professione e, in ultima analisi, ai pazienti, italiani e stranieri” ha concluso.

Per rendere più semplice l’uso di Doctor Safim nel setting della farmacia, è stata messa a punto anche una procedura per inserirlo nei più diffusi programmi gestionali attualmente in uso, “un aspetto importante – ha detto Mandelli - perché il nostro obiettivo è che questo tipo di servizio reso al cittadino diventi una prassi usuale almeno quando si approccia un nuovo paziente o si dispensa un nuovo farmaco. E infatti a questa prima fase di sperimentazione del sistema, riservata ai partecipanti al corso lombardo, intendiamo allargare l’uso del software a tutte le farmacie delle Provincie di Milano, Lodi e Monza Brianza, così da presentarci all’appuntamento di Expo 2015. Ma anche questo importante appuntamento - ha concluso Mandelli - è una tappa nel progetto di sviluppo del ruolo professionale del farmacista che la FOFI sta attuando e che ha già portato alla nascita della farmacia dei servizi e alla previsione nel fascicolo sanitario elettronico del dossier farmaceutico. Strumenti legislativi importanti, ai quali stiamo affiancando non solo la sperimentazione delle prestazioni avanzate del farmacista, ma anche l’acquisizione di supporti pratici come Doctor Safim. Mi sembra che sia evidente come la professione si stia preparando al meglio per prendere parte in modo significativo al processo di cura e, a fronte di questi risultati, chiediamo che le Regioni diano finalmente il via libera al nuovo modello di servizio farmaceutico che garantisce qualità delle cure, risparmi sul piano economico e – un altro aspetto dimostrato dalla nostra sperimentazione – apprezzato dai cittadini ma anche dai medici che operano sul territorio”.
 

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